• 25 febbraio 2014
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Il Parco del Castello di Miramare a Trieste, il Giardino del Monastero delle Orsoline a Calvi dell’Umbria (TR), il Giardino “Nicola Calipari” di Piazza Vittorio Emanuele II a Roma, il Parco di Villa Strozzi a Gonzaga in provincia di Mantova (nella foto), ma anche il monte Somma a Pollena Trocchia (Napoli) e l’Alpe Cortlys – Sikken – Salzen a Gressoney La Trinité, in Valle d’Aosta.

Ci sono ben sei località importanti tra parchi, giardini storici e urbani e due aree naturalistiche nell’elenco dei più recenti 19 “Luoghi del Cuore” (www.iluoghidelcuore.it) del Fondo Ambiente Italiano (www.fai.it) da poco resi noti. Un buon segno che indica una sensibilità comune in crescita nei confronti di quel “valore verde” che l’APGI si è impegnata a tutelare e promuovere insieme ai soci fondatori tra cui il FAI stesso.

Finalità del progetto dei luoghi italiani da non dimenticare (attivo dal 2003 che ha già “salvato” 25 beni), infatti, è dare voce ai cittadini che possono segnalare i beni a loro più cari e importanti per farli rientrare appieno nel patrimonio artistico, monumentale e naturalistico del nostro Paese, preservandoli quindi in modo adeguato e dando loro una prospettiva di più ampio futuro.

Votati alla VI edizione del grande censimento nazionale realizzato dal FAI (in collaborazione con Intesa Sanpolo) i luoghi selezionati ora sono pronti per iniziare a ricevere i lavori di ripristino e salvaguardia, in accordo con le Direzioni regionali del Mibact.

Gli interventi previsti sono tanti e diversi: nella capitale è prevista la riqualificazione del Giardino Calipari di particolare interesse culturale, nel cuore del rione Esquilino, attraverso la redazione di un piano di gestione partecipata che permetta di trasformarla in un piacevole luogo di aggregazione sociale. A Mantova il progetto di recupero e riqualificazione del parco romantico che circonda Villa Strozzi, gravemente danneggiata dal terremoto del 2012, realizzando un parco didattico per le scuole dell’obbligo focalizzato sull’agricoltura.

Fondamentale il recupero di alcune specie vegetali scomparse o in via di estinzione, anche nell’area del Monte Somma, in Campania, attraverso la realizzazione di piccoli nuclei sperimentali di coltivazioni biologiche con il supporto del Dipartimento di coltivazioni arboree dell’Università Federico II di Napoli e il Parco Nazionale del Vesuvio. Infine la salvaguardia naturalistica e paesaggistica del territorio montano dell’Alpe Cortlys in Valle d’Aosta, minacciata da un progetto di un impianto per la captazione dell’acqua a fini idroelettrici, il cui cantiere distruggerebbe il suo delicato equilibrio.

Foto: FAI – Fondo Ambiente Italiano