Giardino informale all'inglese, Firenze (FI) - Toscana
Indirizzo | via Romana, 38 Firenze (FI) - Toscana | Accessibilità | sì - accessibile con permesso | |
Telefono | 055222348 | Orari apertura | Su appuntamento | |
simona.bella@regione.toscana.it | ||||
Sito Web | Giardino Corsi o di Annalena (disponibile Italian Film Commission) |
Il giardino è stato concepito senza un apparente ordine affinché il visitatore possa smarrirsi e passare da una suggestione all'altra. Attraverso l’inserimento di un’aiuola ellittica e di una terrazza su via dei Serragli, il Manetti isola il giardino dal contesto urbano e crea uno spazio “intimo”, dedicato al silenzio e alla meditazione. In questo hortus conclusus affollato da diverse specie arboree ed erbacee celebrate dai botanici dell’epoca, si moltiplicano le suggestioni: iscrizioni con severi ammonimenti, statue delle Muse (Talia, Euterpe, Erato e Urania), una panchina a esedra, il Tempio del Canto tetrastilo in ordine tuscanico decorato con geni alati che ospita la statua di Mercurio, il parterre geometrico di aiuole di bosso con al centro una fontanella, una voliera, la limonaia. Gli elementi architettonici recano i tratti inconfondibili, evocativi di un mondo classico ideale, di uno tra i primi e più autorevoli interpreti del neoclassicismo fiorentino. Il convento di Annalena, confinante con il giardino Corsi, è oggi occupato da un vivaio.
Notizie storiche
Posto tra via dei Serragli, via de’ Mori e via Romana, il giardino che si estende per circa mezzo ettaro deve la sua attuale sistemazione al gusto di Tommaso Corsi, fratello del marchese Francesco Antonio.Sorge nel luogo dell’antico orto del monastero di S. Vincenzo, fondato intorno al 1454 da Anna Elena Malatesta (Annalena), vedova di Baldaccio Anguillara d’Anghiari, uomo d’armi legato a Neri Capponi e morto assassinato per volere di Cosimo de Medici nel 1441. Nella prima metà del Cinquecento per la guerra contro Siena, Cosimo I fece costruire nell’area del monastero dei bastioni difensivi e una galleria ancora esistente che mette in comunicazione questo giardino con quelli di Boboli e Torrigiani. Le fortificazioni verranno abbattute nel 1571 e da allora fino all’intervento ottocentesco la zona, nota anche come “orto dei Mori” rimarrà pressoché abbandonata e ingombra di materiale derivato dalle demolizioni.
Tommaso Corsi, acquistato il lotto nel 1790, incarica nel 1801 Giuseppe Manetti, botanico e architetto al servizio del granduca Pietro Leopoldo di Lorena nonché professore all’Accademia di Belle Arti di Firenze, di progettare realizzare in quel luogo un giardino romantico. Nasce così nel 1810 uno dei primi giardini romantici fiorentini che, malgrado lo sviluppo della città negli anni, ha preservato il suo fascino.