Il corso 2024 è dedicato al fondatore PATRIZIO GIULINI, al suo sapere botanico in difesa del patrimonio naturale.
Si terrà giovedì 7 MARZO 2024, ore 17 online, piattaforma ZOOM dell’UNIVERSITÀ di PADOVA
Quale agricoltura in tempi di cambiamento climatico?
MARCO DEVECCHI – Presidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino, Università di Torino, Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari
VIVIANA FERRARIO – Università IUAV di Venezia
Prima della lezione ALBERTA CAMPITELLI, condirettrice della collana “Giardini e Paesaggio” della casa editrice Olschki, farà una breve segnalazione, alla presenza dell’autore, del volume di ERALDO ANTONINI, Il parco Spalletti Trivelli e il “giardino inglese” nei territori estensi, FirenzeOlschki2022
L’attuale epoca storica è caratterizzata da profonde e drammatiche trasformazioni a livello globale da un punto di vista sociale, culturale e soprattutto ambientale che hanno indotto la comunità scientifica internazionale ad identificare il presente momento storico con il termine di Antropocene, proprio per evidenziare quanto l’essere umano sia riuscito con le proprie attività ad incidere sugli stessi processi geologici. Sicuramente il cambiamento climatico rappresenta uno degli aspetti più conclamati e problematici per lo stesso futuro dell’Umanità, senza peraltro dimenticare altre drammatiche emergenze connesse alla perdita costante di biodiversità e al consumo inarrestabile di suolo. Innumerevoli appaiono le sfide della contemporaneità, comprendenti la gestione della transizione ecologica, la mitigazione degli impatti del cambiamento climatico e la salvaguardia e valorizzazione dello straordinario patrimonio paesaggistico del nostro Paese. L’agricoltura riveste in questa complessa e difficile prospettiva un ruolo centrale per contribuire a svolgere il ruolo fondamentale di settore primario del nostro sistema produttivo ma nel contempo elemento cardine per qualunque strategia e politica di transizione della nostra società verso modelli sostenibili in termini ecologici e sociali. L’Accademia di Agricoltura di Torino – che ho il piacere di rappresentare – opera, sin dalla fondazione nel 1785, con la risoluta convinzione dell’importanza della ricerca scientifica e tecnologica, oltreché della crescita culturale e professionale degli individui, come strumento essenziale per il progresso e il benessere della società. La sperimentazione in campo agronomico sta proficuamente operando per individuare colture e tecniche gestionali più rispondenti ai cambiamenti climatici con particolare attenzione ad un utilizzo più accorto delle risorse idriche. Nell’ambito della relazione verranno presi in esame queste tematiche con alcuni approfondimenti legati alla realtà piemontese.
MARCO DEVECCHI è laureato in Scienze agrarie nell’anno accademico 1991-92 presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Torino. Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Studio e Progettazione del Paesaggio, con una Tesi di dottorato dal titolo Il giardino storico piemontese: indagine conoscitiva e problematiche del restauro. Ha ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione di dottore agronomo e dal 1995 è iscritto all’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Asti, di cui è stato consigliere in più consiliature e dal 2013 al 2017 ha ricoperto il ruolo di presidente. In ambito accademico, ha vinto nel 1999 il concorso indetto dall’Università di Torino per un posto da ricercatore presso la Facoltà di Agraria nel raggruppamento
concorsuale AGR04. Nel gennaio 2006 ha conseguito l’idoneità come professore associato ed è in servizio in tale ruolo presso la Facoltà di Agraria (ora Dipartimento di Scienze agrarie, Forestali e Alimentari DISAFA) dell’Università di Torino dal 1/10/2006. Attualmente è titolare dei Corsi di Parchi e Giardini e “Scelta delle specie vegetali per il progetto” ed è docente del Laboratorio di progettazione del paesaggio. E’ membro della SOI Società Ortoflorofrutticoltura Italiana, di cui è stato consigliere della Sezione Floricoltura. Ha svolto il ruolo di verificatore in campo agrario per il Consiglio di Stato di Roma. E’ autore di oltre un centinaio di pubblicazioni scientifiche sulle tematiche del paesaggio agrario, della floricoltura e del giardino storico e contemporaneo. Nel mese di ottobre 2009 è stato nominato direttore del Master della Facoltà di Agraria dell’Università di Torino in Progettazione del Paesaggio e delle aree verdi, ricoprendo tale ruolo sino alla conclusione delle attività didattiche. Attualmente è coordinatore per il Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino della Laurea Magistrale Interateneo in Progettazione delle Aree verdi e del Paesaggio. Dal 2008 con delibera del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Torino, ricopre il ruolo di rappresentante dell’Ateneo di Torino nell’Assemblea Generale della Rete europea delle Università per l’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio (UNISCAPE). Dal 2011 è membro su designazione dell’Università di Torino della Commissione della Regione Piemonte per le Dichiarazioni di notevole interesse pubblico del paesaggio, ai sensi del Codice per i Beni culturali e il Paesaggio (Codice Urbani). Dal 2017 è ordinario dell’Accademia di Agricoltura di Torino, costituita il 24 maggio 1785 con riconoscimento del sovrano Vittorio Amedeo III di Savoia, e dal 2023 è presidente. Dal 2017 è membro del Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. Dal 2017 è presidente della Commissione di garanzia della Città di Torino per la qualità delle opere cimiteriali. Dal 2017 è vice presidente del Comitato scientifico del Museo del Fiore FLORISEUM della Città di Sanremo in rappresentanza del Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino. Dal 2018 è presidente con Decreto rettorale del Centro studi dell’Università di Torino per lo sviluppo rurale della collina con sede ad Asti. Dal 2018 è vice presidente dell’Associazione Amici del giardino di Villa Ormond a Sanremo. Dal 2018 è membro del Comitato Tecnico-Scientifico del Polo Universitario Asti Studi Superiori Rita Levi Montalcini. Dal 2021 è membro del Comitato Scientifico del CERVIM – Centro di Ricerca, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura di Montagna. Dal 2003 ad oggi è presidente dell’Osservatorio del paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano e dal 1 gennaio 2010 al 1 gennaio 2013 è stato coordinatore della Rete degli Osservatori del Paesaggio del Piemonte.
VIVIANA FERRARIO, professore associato in Geografia presso l’Università IUAV di Venezia, dottore di ricerca in Urbanistica (Iuav 2007), Master europeo in Architettura e Sviluppo Sostenibile (EPFL 1998), insegna Geografie del territorio contemporaneo. Ha insegnato e tenuto lezioni e seminari in diverse università italiane, tra cui quella di Padova, ed europee.
Attiva da oltre dieci anni nel campo dei Landscape Studies, si occupa di paesaggi agrari storici e contemporanei, studiando i conflitti e le sinergie tra pratiche agricole e processi di abbandono, urbanizzazione e patrimonializzazione. Ha dedicato particolare attenzione al territorio alpino e alle aree della dispersione insediativa nel Veneto con interventi a convegni nazionali e internazionali e con più di 50 pubblicazioni tra articoli e saggi.
Ha maturato un’ampia esperienza nell’ideazione, coordinamento e partecipazione a progetti di ricerca nazionali e internazionali su bando (Istituto Nazionale della Montagna, CNRS francese), Progetti di Rilevante Interesse Nazionale, Progetti d’ateneo e convenzioni di ricerca (Università di Padova e di Udine), progetti europei (Alpcity, Polydev, Susplan). Coordina attualmente il progetto di ricerca Strutture obsolete e paesaggi eccezionali. Valori e disvalori nel paesaggio delle Dolomiti, cofinanziato dalla Fondazione Dolomiti Unesco.
Rappresenta IUAV nella rete internazionale Rete Montagna – Alpine Network. Rappresenta Fondazione Univeneto nell’istituendo Comitato Tecnico Regionale Ecomusei del Veneto.
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