Giardino formale, Bagheria (PA) - Sicilia

La Villa, realizzata a partire dal 1714 su progetto di Tomaso Maria Napoli, oltre alla ricchezza delle architetture e degli arredi, era circondata da un articolato giardino di gusto francese, di cui restano solo alcuni parterres e la "Montagnola", formazione rocciosa trasformata in elemento d'arredo del parco. L'attuale giardino ospita essenze mediterranee e botaniche, oltre ad alberi d'alto fusto e un agrumeto a terrazze. È stata descritta nel romanzo Bagheria (1993) da Dacia Maraini che vi ha soggiornato negli anni della sua infanzia
Indirizzo viale Valguarnera Bagheria (PA) - Sicilia Accessibilità no

La Villa è introdotta da un lungo viale d’accesso, oggi affiancato da acacie e bouganvillee arrampicate sul muro di recinzione; dopo una curva, il viale sottopassa un ponte, il cui prospetto ad alte arcate è arricchito da ali curvilinee avanzanti con nicchioni, che una volta metteva in comunicazione il giardino d’alberi a nord con la parte più selvatica a sud-ovest, oggi fuori dalla chiusa e piantata con palme; più oltre, costeggiato da tamerici, punta dritto verso il “vestibolo”, uno slargo circolare circondato da pareti architettoniche ad andamento mistilineo sul quale si addossano gli edifici di servizio. Da qui si entra nel cortile monumentale di forma ovale. Dell’originario giardino all’italiana sono sopravvissuti solo i parterres ai lati del piazzale retrostante della Villa, disegnati con siepi di bosso e di crassula e con due fontane mistilinee al centro; dalla terrazza della facciata posteriore soprastante questo piazzale, pavimentato da maioliche bianche e blu e ornato da due grandi cycas risalenti al 700 e tra le prime introdotte in Sicilia, lo sguardo domina i golfi di Palermo e di Termini Imerese e sovrasta la vegetazione del parco circostante. Questo si caratterizza nel settore nord come “giardino ombroso”, dove svettano esemplari dalla folta chioma, come pini marittimi e due grandi esemplari di ficus, benjamina ed elastica, oltre a cespugli di rosmarino, oleandri, yucche e aloe, mentre in quello sud, definito “giardino fiorito”, trovano sistemazione rampicanti come bouganvillee, gelsomini e plumbago, oltre che cespugli di lantana e di gerani e pelargoni, gruppi di aloe, fichi d’India, yucche, crassule e un grande esemplare di dracena. A est, in direzione del mare, si dispiega un agrumeto disposto a terrazze. Nel versante sud-ovest si erge la “Montagnola”, un tempo brulla, raggiungibile con un sentiero e dotata di panchine per la sosta: alla fine dell’800 fu piantata con pini e alberi di casuarina che hanno dato origine a un bosco rigoglioso; il percorso, originariamente concepito come cammino iniziatico, era decorato con grotte e scalinate con balaustre, oggi per lo più distrutte, e con statue di soggetto mitologico alcune delle quali ancora esistenti.

Strutture architettoniche

Agrumeto
Balaustre
Bosco
Colonnato
Cortile
Esedra
Fontana
Grotta
Nicchione
Parterre
Piazzale
Ponte
Scalone
Statua
Terrazza.

Notizie storiche

Villa Valguarnera è la più imponente delle ville bagheresi, voluta dalla principessa Anna Maria Gravina, vedova di Giuseppe Valguarnera, su una preesistente tenuta della famiglia Joppolo già dotata di una casina di villeggiatura. I lavori di trasformazione iniziarono nel 1714 su progetto del domenicano Tomaso Maria Napoli e, dopo la sua morte (1725), furono diretti da Giovanni Battista Cascione Vaccarini e Vincenzo Fiorelli ai quali è attribuito il prospetto principale, terminato dopo la morte di Anna Maria (1733) per volontà del figlio Francesco Saverio. I nomi di questi architetti sono scolpiti su una lapide con la data 1783 che testimonia il compimento dei lavori durante la proprietà della figlia di Francesco Saverio, Marianna, andata in sposa allo zio Pietro nel 1749, ispiratrice della protagonista del romanzo di Dacia Maraini La lunga vita di Marianna Ucria (1990). A Pietro Valguarnera è intestata la “villa deliziosa” raffigurata nell’incisione di Antonio Bova databile al 1761: in essa, se pur con aggiustamenti e invenzioni, è possibile leggere la grandiosità, la complessità e la ricchezza della villa, che comprendeva, oltre l’edificio principale, padiglioni, parterres di fiori, “flore”, cioè “teatri” botanici, adorne di statue e fontane, un “teatro scenico”, una peschiera, una “montagnola con boscato”, un casino detto “buon ritiro” e un “laberinto d’acqua”; il giardino rispecchiava i canoni dello stile francese, con elaborati disegni di parterres, simmetrie, allineamenti e rond-point nel giardino di alberi, includendo anche il brano naturalistico di una montagnola alta 165 m. Di questa sfarzosa sistemazione, che la Descrizione della Villa Valguarnera, pubblicata nel 1785, definiva “una delle più belle, e magnifiche … di Sicilia, non solo per la grandiosità, e ampiezza dell’Edifizio, ma ancora per l’amenità, ed eminenza vantaggiosa del sito” (p. 4), resta oggi poco e il parco, nonostante il vincolo di assoluta inedificabilità, è stato aggredito nel versante nord da un intero quartiere abusivo. La villa è oggi di proprietà della famiglia Alliata di Villafranca, non è visitabile, ma viene a volte utilizzata per manifestazioni e concerti; nel corso del tempo ha ospitato personalità illustri come la regina Maria Carolina d’Austria, consorte di Ferdinando III di Borbone, e Stendhal, profondamente colpito dalla bellezza dei panorami godibili dalla terrazza del palazzo. Qui ha trascorso la sua adolescenza la scrittrice Dacia Maraini, imparentata con gli Alliata, che ha descritto il complesso nel romanzo Bagheria (1993).

Epoca

XVIII

Progettisti ed esecutori

Tomaso Maria Napoli (progetto)

Bibliografia

Descrizione della Villa Valguarnera, Palermo 1785
Ziino, V., Documenti e testimonianze sulla costruzione della Villa Valguarnera, in Atti del VII Congresso Nazionale di Storia dell’Architettura, Palermo 1956, pp. 329-333
Alliata di Villafranca, V., Filangeri del Pino, C., Villa Valguarnera a Bagheria, in “Le dimore storiche”, 19-20, 2004-2005, 3-1, pp. 26-50
Neil, E.H., Tomaso Maria Napoli 1659-1725: un architetto Domenicano e il suo mondo, Palermo 2012, pp. 43-69

Superficie

ca. 3 ha

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata

Provvedimento di tutela

D. Lgs. 42/2004

Note

Acacia; Aloe; Bosso: siepi. Bouganville; Casuarina (Casuarina stricta); Crassula; Cycas; Fico d’India; Ficus benjamina; Gelsomino; Geranio; Lantana; Oleandri; Palme; Pelargonio; Pino marittimo; Plumbago; Rosmarino; Tamerici; Yucca.

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