Giardino informale, Roma (RM) - Lazio

Villa Torlonia Foto Carolina Marconi 1,5 mb

La villa, con un ampio parco di sedici ettari, si estende lungo la via Nomentana di fronte a villa Paganini, in prossimità del quartiere Trieste. Originariamente proprietà agricola della famiglia Pamphilj venne acquistata alla fine del XVIII secolo dal banchiere Giovanni Torlonia, che commissionò a Giuseppe Valadier il progetto di trasformazione del fondo rustico in residenza suburbana con la realizzazione del Casino Nobile e del Casino dei Principi. Nel 1832, l’erede Alessandro Torlonia proseguì i lavori di abbellimento, con la costruzione di altri fabbricati, tuttora visibili come il Tempio di Saturno, le finte rovine di gusto neo-classico, una Tribuna con fontana, un Anfiteatro e la caratteristica Caffè-House. La sistemazione del verde, nell’area meridionale del parco ricalcava il gusto dei giardini romantici, con l’inserimento di laghetti, viali irregolari e nuovi edifici concepiti secondo lo spirito eclettico: la Capanna Svizzera, la Serra, la Torre, la Grotta Moresca e il Campo per tornei. Dopo un lungo periodo di abbandono, la villa divenne negli anni Venti residenza della famiglia Mussolini. Nel 1978 villa Torlonia è stata acquisita dal Comune di Roma e trasformata in parco pubblico. Attualmente la villa ha riacquistato l’antico splendore, offrendo al pubblico tre sedi museali espositive: il Museo della Casina delle Civette, dedicato alla vetrata artistica, Il Museo del Casino Nobile, che ospita il Museo della Villa e la collezione della Scuola Romana, Il Casino dei Principi sede dell’archivio della Scuola Romana e spazio per mostre temporanee. Un gradevole punto di ristoro si trova presso la Limonaia e, nell’attiguo Villino Medioevale, ha sede la ludoteca Technotown. Infine è stato appena inaugurato, dopo un lungo restauro, il teatro della Villa, ricco di decorazioni, scultoree, musive e pittoriche.
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Indirizzo Via Nomentana, 70; via Siracusa, via L. Spallanzani Roma (RM) - Lazio Accessibilità sì - aperto al pubblico
Telefono +39 060708 Orari apertura Dalle 7,00 al tramonto

Notizie storiche

Originariamente appartenente alla famiglia Pamphilj, la proprietà venne acquistata alla fine del XVIII secolo dal banchiere Giovanni Torlonia, che incaricò l'architettto Giuseppe Valadier del progetto di trasformazione del fondo rustico in residenza suburbana. Tra il 1802 e il 1806 Valadier convertì un preesistente edificio padronale in un elegante palazzo, trasformò il piccolo casino Abbati in una palazzina assai più graziosa (l'attuale Casino dei Principi), edificò le Scuderie e un maestoso ingresso (demolito con l'ampliamento della Nomentana). Valadier si occupò anche della sistemazione del parco realizzando viali simmetrici, tra loro perpendicolari alla cui intersezione, in posizione centrale era posto il palazzo, con il prospetto settentrionale in asse con uno degli ingressi della villa sulla Nomentana.
Numerose opere di arte classica, in gran parte scultoree, vennero acquistate per arredare la Villa. Nel 1832 Alessandro Torlonia, subentrato alla morte del padre, nel 1929, incaricò Giovan Battista Caretti, architetto e pittore, di arricchire e ampliare la tenuta. Questi lavorò per i Torlonia per circa 10 anni, avvalendosi di una folta schiera di collaboratori: pittori, scultori, architetti, decoratori, scalpellini, ma eseguì personalmente anche buona parte delle decorazioni parietali negli edifici da lui rinnovati.
Oltre ad ampliare i vecchi edifici, assecondando il gusto eclettico del Principe, Caretti edificò anche alcune strutture a decorazione del parco: i Falsi Ruderi, il Tempio di Saturno, la Tribuna con Fontana, un Anfiteatro, la Coffee-house, la Cappella di S. Alessandro (quest'ultimi tre non più esistenti). er progettare ed eseguire i successivi lavori all'interno della Villa, Alessandro si rivolse ad altri due architetti: Quintiliano Raimondi, per il Teatro e l'Aranciera (oggi più comunemente chiamata "Limonaia") e Giuseppe Jappelli, al quale venne affidata la sistemazione di tutta la parte sud della Villa. Quest'area fu completamente trasformata con viali serpentinati, laghetti e piante esotiche e disseminata di edifici ed arredi di gusto fantastico: la Capanna Svizzera (poi trasformata in Casina delle Civette), la Serra, la Torre e la Grotta Moresca, il Campo da Tornei.
Il grandioso programma autocelebrativo culminò nel 1842 con l'erezione di due Obelischi in granito rosa, dedicati alla memoria dei genitori Giovanni e Anna Maria Torlonia. Nonostante le premesse, Villa Torlonia non fu che in pochissimi casi quel ritrovo mondano e fastoso per l'alta nobiltà romana e straniera che Alessandro avrebbe voluto.
Il nuovo erede Torlonia, Giovanni, interessato al rilancio del nome di famiglia, fece realizzare il Villino Medievale, un nuovo muro di cinta, il Villino Rosso, il Villino di guardiania all'ingresso di Via Spallanzani e trasformò radicalmente la Capanna Svizzera che prese l'attuale forma di Casina delle Civette.
I nuovi edifici furono per lo più destinati ad abitazione.
Nel 1925 la Villa venne concessa come residenza a Benito Mussolini. Nel giugno del 1944 tutto il complesso fu occupato dalle truppe del comando anglo-americano che vi rimasero fino al 1947, quando già era evidente il degrado del giardino e la perdita delle collezioni.
Nel 1977 la Villa fu acquistata dal Comune di Roma e dal 1978 è aperta al pubblico. Dagli anni '90 del secolo scorso il Comune ha avviato una serie di consistenti interventi di restauro sia del parco che degli edifici. Ad oggi sono stati completamente ristrutturati la Casina delle Civette (sede del Museo della Casina delle Civette), le Scuderie Nuove, il Villino Rosso, i manufatti dei Propilei, il Casino dei Principi (sede di mostre temporanee e dell'archivio della Scuola Romana), il Villino Medioevale (sede di una ludoteca) ed infine il Palazzo (sede della collezione della Villa e delle opere della Scuola Romana). Nel dicembre 2006 è stata ultimata anche la sistemazione e il ripristino dell'area verde nella parte settentrionale del parco, compresi gli arredi, e la riapertura delle catacombe ebraiche.
Nel 2013 sono stati ultimati i restauri del Teatro, inaugurato nel dicembre del medesimo anno, della Serra e Torre moresca di imminente riapertura al pubblico.

Epoca

Secc. XIX-XX

Bibliografia

"A. Campitelli, Villa Torlonia, storia e architettura, Roma 1989
A. Campitelli (a cura di), Villa Torlonia, l’ultima impresa del mecenatismo romano, Roma 1997
R. Quintavalle, La Villa Nomentana dei Torlonia
le sue origini, i precedenti proprietari, le successive acquisizioni, in ""Strenna dei Romanisti"", Roma 1999
V. Proietti, L'opera di Giuseppe Valadier a Villa Torlonia e nel Casino dei Principi: una sottovalutazione e una dimenticanza storica, in ""Strenna dei Romanisti"", Roma 2000
R. Quintavalle, La Cappella di S, Alessandro e le altre fabbriche scomparse della Villa Torlonia fuori Porta Pia, ""Strenna dei Romanisti"", Roma 2001
A. Agati, Villa Torlonia in A. Campitelli (a cura di), Verdi Delizie. Le ville, i giardini, i parchi storici del Comune di Roma, Roma 2005, pp.133- 152."

Superficie

16 ha

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