Parco pubblico misto, Frascati (RM) - Lazio

Situato nelle adiacenze della piazza di ingresso di Frascati, il Parco di Villa Torlonia, oggi di proprietà comunale, rappresenta una vera risorsa per abitanti e turisti. Dell'originario complesso si può ancora ammirare solo il parco, il Teatro d'acqua, le fontane e le scalinate, essendo stato completamente distrutto il casino di residenza durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, seppure in seguito ricostruito in forme moderne. Il giardino è ancora considerato il più ricco di elementi architettonici, piante e acqua fra quelli delle ville tuscolane: gruppi arborei intersecati da sentieri e, al centro, il viale di platani da cui ammirare la catena d’acqua.
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Indirizzo Piazza Guglielmo Marconi Frascati (RM) - Lazio Accessibilità sì - aperto al pubblico
Telefono +39 06 32650122
Fax +39 06 32501225
E-mail info@irvit.it

Il giardino di Villa Torlonia a Frascati si connota per essere tra i più ricchi di elementi architettonici, acquatici e vegetazionali tra le ville tuscolane. Vi si accede risalendo scalinate monumentali, da cui si diramano più viali alberati verso le varie zone del giardino. L'acqua è un elemento strutturale del giardino: dall'estesa peschiera a quota più alta, scalee e vasche digradanti la conducono fino allo spettacolare getto nel bacino fronteggiante il ninfeo. La vegetazione accompagna il gioco d'acqua con i boschetti superiori ai lati della cascata e i giardini formali all'italiana presso i terrazzamenti inferiori, caratterizzati da aiuole con disegni geometrici bassi e fioriti. La terrazza belvedere fronte villa, con la fontana detta del "Candeliere", fu disegnata dall'architetto Flaminio Ponzio. Al Maderno risale l'ideazione del lungo fronte a conclusione della cascata nota come "Il Teatro delle acque", costituito da una lunga parete alla base del declivio, scandita da nicchie intervallate da pilastri e arricchite da statue e vasi. La monumentale scala a quattro rampe incrociate fornisce accesso al giardino a lato della villa e fu probabilmente realizzata su commissione dei Conti durante il pontificato di Innocenzo XIII Conti, data l'analogia con la coeva villa Conti a Poli. Nell'800 il parco subì trasformazioni secondo lo stile paesaggistico: il giardino all'italiana fu rimpiazzato da gruppi arborei intersecati da sentieri. Al centro si trova il viale di platani, dal quale si ha la vista sulla catena d'acqua salendo verso il piazzale lungo il fronte del Maderno. Attraverso la documentazione iconografica e le descrizioni, soprattutto ottocentesche, si apprende quanto il giardino di Villa Torlonia splendesse per vastità e bellezza nell'area tuscolana. L'odierno parco pubblico mantiene le strutture architettoniche quali la scalea, la cascata, il teatro delle acque - privo però delle statue e dei vasi nelle nicchie - e i gruppi di alberi, ma è andato perso il fascino originario del giardino.

Strutture architettoniche

Scalee monumentali
Teatro delle Acque.

Notizie storiche

Il primo casino di residenza dell'attuale Villa Torlonia, la codiddetta "Cara-villa", fu edificato a partire dal 1563 dal celebre poeta, traduttore e letterato Annibal Caro, segretario di Alessandro Farnese, su probabile progetto dell'architetto fiorentino Giovanni Lippi detto Nanni di Baccio Bigio. Nel decennio successivo alla sua costruzione la villa passò prima nelle mani della famiglia Cenci, poi in quelle del cardinale Tolomeo Gallio di Como. Al Gallio è da attribuire la realizzazione del nuovo palazzo, su progetto riferito all'architetto Francesco Capriani da Volterra, il cui nucleo originario permarrà negli ampliamenti e nelle modifiche apportate dai successivi proprietari. A partire dal 1607 con il passaggio al cardinale Scipione Borghese, la proprietà sarebbe stata trasformata in una sontuosa residenza, il cui il casino nobile, posto in posizione particolare nell'angolo nord-occidentale della chiusa, veniva caratterizzato dalla presenza di una grande terrazza belvedere. Il cardinale incaricò tre noti architetti dell’epoca, Carlo Maderno, Flaminio Ponzio e Giovanni Fontana, di occuparsi anche della realizzazione di nuove fontane nel giardino e dell'acquedotto necessario alla loro alimentazione. Gran parte dell'apparato decorativo e dei lavori "di scalpello", destinati ai manufatti in pietra sperone, furono affidati invece a Girolamo Buzio, esponente di una nota famiglia lombarda di scalpellini e scultori provenienti da Viggiù, imparentati con il Ponzio per parte di madre. A partire dal 1612 il Buzio venne affiancato da un secondo scalpellino, Stefano Massoni, e dallo stuccatore Stefano Fuccari, che lavorò alle rifiniture di tutte le mostre delle fontane del complesso, ed in particolare al ninfeo posto di fronte all'entrata, alla Fontana del Groppo, al centro del cortile pensile etc. Nel 1621 la tenuta passò a Ludovico Ludovisi, nipote di papa Gregorio XV. In quegli anni la villa, denominata "Ludovisia", conobbe un periodo di grandiose trasformazioni, che interessano sia la struttura dell’edificio che i terreni circostanti. La famiglia Ludovisi chiamò Carlo Maderno, il più importante architetto del tempo, per lavori di adattamento ed ampliamento del nucleo edilizio più antico. Nel 1622 tutti i reperti antichi presenti nella villa, circa 50 pezzi, furono trasferiti alla Villa Ludovisi di Roma, divenuta la sede principale della collezione antiquaria di famiglia. Carlo Maderno, ormai ultrasessantenne, terminò il teatro d’acqua ed il relativo ninfeo. Nel 1680, dopo ulteriori passaggi di proprietà, la villa venne acquistata dalla famiglia Conti, cui appartenne fino alla prima metà dell'Ottocento, quando, nel 1841, passò ai Torlonia. Il palazzo, raso al suolo dal bombardamento di Frascati, l’8 settembre 1943, è stato sostituito da un edificio moderno, tuttora sovrastato dal giardino seicentesco, diventato parco pubblico cittadino nel 1954. Il piccolo edificio che si trova ancora oggi presso l'ingresso di un nuovo condominio è la "cara-villa" di Annibal Caro, come ricorda la lapide murata, che entro le sue modeste facciate contiene poche stanze su due piani. La villa così come le altre nove ville tuscolane è oggi sotto la tutela dell’I.R.Vi.T., Istituto Regionale per le Ville Tuscolane, costituito con Legge Regionale N. 43 del 1992 per favorire ed assicurare la conservazione, la valorizzazione, la più idonea utilizzazione e la migliore conoscenza di questo straordinario complesso di residenze e dei relativi parchi e giardini.

Epoca

Secc. XVI-XVII

Progettisti ed esecutori

Giovanni detto Nanni di Baccio Bigio Lippi (progettista)
Francesco da Volterra Capriani (progettista)
Giovanni Fontana (progettista)
Flaminio Ponzio (progettista)
Carlo Maderno (progettista.)

Bibliografia

Belli Barsali Isa, Branchetti Maria Grazia, Ville della Campagna Romana, Lazio II, Milano 1981, pp. 270-273
Coghetti Marina, Villa Torlonia a Frascati: la prima villa dei Borghese nel Tuscolano (1607-14), in Guerrieri Borsoi Maria Barbara, Lo "Stato Tuscolano" degli Altemps e dei Borghese a Frascati. Studi sulle ville Angelina, Mondragone, Taverna-Parisi, Torlonia, Roma 2012, pp. 185-207.

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Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Ente pubblico territoriale

Provvedimento di tutela

notifica 19.04.1993 L. 364/1909; D. Lgs. 42/2004.