Giardino misto, Carbonera (TV) - Veneto

Giardino all'italiana e prospettiva - Villa Tiepolo Passi

Realizzata agli inizi del ‘500, la Villa raggiunge le dimensioni attuali agli inizi del ‘600 su commissione di Ermolao Tiepolo. Il complesso è dotato di ampio giardino all’italiana e parco romantico ai lati, che si prolunga a sud con un monumentale viale prospettico.
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Indirizzo via Brigata Marche, 24 Carbonera (TV) - Veneto Accessibilità sì - parzialmente aperto al pubblico
Telefono +39 0422 397790 , +39 329 7406 219 Orari apertura Visite guidate. INDIVIDUALI: da marzo a metà novembre (su prenotazione). Sabato pomeriggio ore 15:30 (orario estivo dal 17 giugno al 16 settembre ore 17:00) / Domenica mattina ore 11:00 // Visite private su richiesta, in base a disponibilità e con orario da concordare, itinerari personalizzabili. GRUPPI (a partire da 20 persone): disponibilità tutto l'anno, orario da concordare (su prenotazione).
Fax +39 0422 690099 Costo ingresso Individuali: € 13,00 a persona. Riduzioni per studenti (8-21 anni), soci FAI, soci Associazione per le Ville Venete, residenti a Carbonera: € 10,00 a persona. Visite private su richiesta: a partire da € 60,00 (importo minimo valido fino a 4 partecipanti, € 13,00 ogni partecipante in aggiunta). Gruppi (a partire da 20 persone): € 11,00 a persona. Gratuità: bambini fino a 7 anni, tour leader, accompagnatori dei visitatori con disabilità.
E-mail info@villatiepolopassi.it
Sito Web Villa Tiepolo Passi

La Villa e il parco insistono su un antico terrapieno paleoveneto detto castelliere. Successivamente divenne castrum romano a presidio di aree sensibili quali a ovest la città di Treviso, a sud il fiume Sile e a est la via Claudia Augusta che univa il porto di Altino ai valichi a nord. L’insediamento della Villa dei Tiepolo sull’antico castelliere risale ai primi del ‘500 e il parco attuale risale alla seconda metà dell’800.
Partendo dalla facciata nobile della Villa, troviamo il “selese” (selciato) ornato da busti del Bernardi, i filosofi Democrito ed Eraclito, detti il filosofo che ride e il filosofo che piange, che traguardano il sole che nasce e tramonta nel giorno del solstizio d’inverno, una data fondamentale per indicare la fine e l’inizio della stagione agraria. Dal “selese” si accede al giardino all’italiana con fontana al centro e vasi ornamentali e aiuole di forme mistilinee delimitate da siepi di bosso nano e punteggiate da bosso sagomato a sfera e a pigna. Ai lati del giardino formale si estende il parco romantico all’inglese, con viali, montagnole, grotte, due serre, vasi ornamentali e piante secolari.
Delimita il parco un muro di cinta in mattoni con al centro una peschiera di forma semicircolare cui fanno ala due statue, il Consiglio e la Prudenza, iniziate nel 1774 da Giuseppe Bernardi detto il “Torrettino” e completate dal Ferrari con l’aiuto del giovane Antonio Canova.
Oltre la peschiera e la strada ora provinciale (antico decumano romano) si estende un imponente viale prospettico di circa 2.5 km (antico cardo romano) che prolungato idealmente raggiunge a sud la città di Venezia e a nord le città di Belluno e Cortina d’Ampezzo, un’asse ben individuato dal profilo delle Dolomiti bellunesi lungo il tracciato della valle del Piave.
Una grande ruota d‘acqua di cinque metri e mezzo di diametro alimenta il sistema d‘irrigazione del parco, che originariamente generava uno stagno sull’apice di una collinetta e una cascatella per la produzione invernale del ghiaccio, da conservare nella grotta adibita a ghiacciaia. C‘era anche un piccolo lago che fungeva da riserva d’acqua per le coltivazioni orticole e frutticole del brolo della Villa.
Sul lato sud-est del parco è la cappella gentilizia (1774) dedicata alla Madonna del Rosario, con indulgenza plenaria concessa da Pio VI nel 1780, con all'interno stucchi, riquadri monocromi e affreschi della scuola del Tiepolo, attribuiti a Giovan Battista Canal, nipote del Canaletto.
Sul retro il rio Piovensan, attraversato da un ponte in mattoni e pietra che dà accesso al parco rustico bordato da siepi antiche con Roccolo di caccia e coltivazioni. Come diceva il Palladio, il parco delle Ville è “la campagna ben ordinata”.

Strutture architettoniche

Viale prospettico frontale, tipico delle Ville Venete (cardo romano antico) Brolo di Villa (hortus conclusus) Peschiera tipica delle Ville Venete con pesci, rane, anguille commestibili Cappella gentilizia presente in tutte le Ville Venete (con due ingressi: quello del nobile e quello per il popolo, che pregavano insieme) Ghiacciaia Grotte Montagnole Ruota d'acqua Serre Statue Vaseria

Notizie storiche

Il primo insediamento risale agli inizi del ‘500 e la Villa raggiunge le dimensioni attuali agli inizi del ‘600 secondo gli stilemi di Vincenzo Scamozzi su commissione di Ermolao Tiepolo, procuratore di San Marco e senatore della Repubblica Serenissima. Nell'800 la Villa viene in eredità ai Valier e quindi ai Conti Passi de Preposulo, antica famiglia bergamasca, attuali proprietari. Il salone centrale e i piani nobili delle barchesse sono decorati da affreschi realizzati nel 1674-75 da Pietro Antonio Cerva, detto il Bolognese. Il corpo centrale a tre piani è collegato ad ali simmetriche (barchesse adibite a ricovero dei carri e delle attrezzature per le lavorazioni in campagna) che si sviluppano su due piani a forma di mezza croce uncinata. Il piano nobile presenta in facciata una trifora centrale con balcone e poggioli laterali. Il timpano è stato aggiunto nel ‘700, così come le loggette che collegano il corpo centrale alle barchesse. Sul retro della casa padronale, verso nord, sono presenti le pertinenze agricole, scuderie, rimesse, granai e cantine.

Epoca

XVI-XIX

Bibliografia

Chiovaro S., (a cura), Ville Venete: la Provincia di Treviso, Venezia 2001
Passi A., Villa Tiepolo Passi

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata

Provvedimento di tutela

D.Lgs. 42/2004

Note

Bosso nano;

Galleria fotografica