Giardino informale, Palermo (PA) - Sicilia

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La Villa, le cui origini risalgono alla metà del XVI, fu ampliata nel 700 e dotata di un giardino formale, soppiantato tra il 1840 e il 1870 da un nuovo disegno irregolare e dall'impianto di un giardino di acclimazione.
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Indirizzo viale Regione Siciliana, 399 Palermo (PA) - Sicilia Accessibilità sì - aperto al pubblico
Telefono +39 091 6574305 Orari apertura Solo su prenotazione
E-mail info@villatasca.com
Sito Web Villa Tasca

Un lungo viale d’accesso, “nobilitato con palmizi” (Phoenix canariensis) conduce alla Villa immersa in un giardino rigoglioso e variegato, tra palme, mandorli, ficus magnoliodes e acacie giganti. L’impianto è improntato a irregolarità con aiuole dalle forme sinuose, con un piccolo lago centrale realizzato negli anni Quaranta dell’800, circondato da bambù, papiri ed esemplari di Yucca. Ciò che resta del giardino di acclimazione presenta un aspetto più incerto, caratterizzato da liberi gruppi di alberature; tre sono le zone principali: la prima con il lago grande e rupestre, dove prosperano le dracene, con un boschetto di yucche in cima a una montagnola dove si erge un tempietto classico (Francesco Paolo Palazzotto, ca. 1888), con grotta e cascata, due boschetti di arundinaria, il ficus magnolioides che ha soppiantato i cipressi dell’isolotto, e la “stufa”, un padiglione rettangolare in ghisa ferro e vetro; la seconda con la collina artificiale, attraversata da una galleria, coronata alla sommità da un gazebo di ferro battuto, con percorsi sinuosi e angoli appartati con panchine; la terza con piccoli dossi e terrapieni bordati di pietre, piantati con yucche, agavi, cycas, palme e conifere in prossimità dell’altro tempietto, dove è esposto il busto del conte Lucio Tasca, boschetti di leccio e alloro, e con il giardino roccioso con agavi, dracene, euphorbie, cereus e yucche. Nel 1890 il conte Adolfo Smorcrewski scriveva: “Questo giardino potrebbe servire da modello ai cosiddetti orti botanici, i cui ordinatori riuscirebbero meglio al loro scopo se imitassero il sistema di raggruppamento, certo più vantaggioso, che offre questa villa”. Sussistono ancora elementi di statuaria settecentesca, ricollocata nell’assetto di gusto romantico, e le piccole vasche circolari dei perduti parterres formali.

Strutture architettoniche

Aiuole
Boschetto
Cascata
Collina
Gazebo
Grotta
Isolotto
Laghetto
Montagnola
Padiglione
Palmizi
Tempietto
Statuaria
Vasca.

Notizie storiche

Le origini della Villa risalgono alla metà del XVI, quando don Aloisio di Bologna fece realizzare in questo sito un luogo di delizia. Divenuta proprietà dei duchi di Camastra, negli anni Settanta fu ampliata e abbellita su progetto di Andrea Giganti, che ne curò anche l’assetto del giardino (1780 ca.): in una pianta coeva sono ricordati, come facenti parte della chiusa, l’“antica frottiera”, il nuovo giardino degli agrumi, il “cocomerajo”, la “fioriera antica” e il cortile con i nuovi “perterre di Bussi”. Al Giganti vanno attribuiti anche il prospetto neoclassico con l’ampio scalone a doppia rampa, gran parte della recinzione e la sistemazione degli interni con decorazione dei soffitti e delle pareti a paesaggi classici; notevoli i pavimenti di maiolica realizzati nel 1777 dal maestro piastrellista napoletano Giovanni Battista Attanasio. Nel 1855 l’erede Beatrice Lanza e il marito Lucio Tasca d’Almerita posero mano alla trasformazione del giardino in senso informale, ampliata e completata nel 1870: il conte Lucio, membro della Società di Acclimatazione e di Agricoltura del Consorzio Agrario delle Province Siciliane e dell’Accademia di scienze naturali ed economiche di Palermo, studioso di questioni botaniche, affiancò al parco un giardino di acclimazione, finalizzato all’introduzione delle conifere provenienti dal Nord e dal Sudamerica e al rilancio della flora tropicale e subtropicale. La bellezza del luogo ispirò Richard Wagner che, ospite della Villa per qualche tempo, qui compose, tra il novembre 1881 e il marzo 1882, il terzo atto del Parsifal. Annessa al parco era la tenuta coltivata a vigneti, ridotta dalla massiccia urbanizzazione d’inizio 900 e quindi trasferita nell’altra tenuta di famiglia di Regaleali.

Epoca

II metà XIX

Progettisti ed esecutori

Lucio Tasca (progetto)

Bibliografia

E. Bufferli, A. Chiusoli, L. Mainardi, Il giardino ottocentesco di Villa Tasca, in Parchi e Giardini Storici, Parchi Letterari. Conoscenza, tutela e valorizzazione, Salerno 1993, vol. II, pp. 57-67

Superficie

ca. 2 ha

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata

Note

Acacia gigante; Agave; Alloro; Arundinaria; Bambù; Cereus; Dracena; Euforbia; Ficus magnoliodes; Leccio; Mandorli; Palma delle Canarie (Phoenix canariensis); Palme; Papiri; Yucca.

Galleria fotografica