Giardino formale, Roma (RM) - Lazio

Villa patrizia di inizio '900, si affaccia su un giardino all'italiana e sul Giardino di Carlo Alberto al QUirinale. Il giardino è caratterizzato da elementi formali come i parterre e viali in ghiaia, e da una vegetazione di specie sempreverdi mediterranee.
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Indirizzo Via Piacenza, 4 Roma (RM) - Lazio Accessibilità sì - accessibile con permesso
Telefono +39 06 48907934
Fax +39 06 4871409
E-mail info@villaspallettitrivelli.com
Sito Web Villa Spalletti Trivelli

Rimasta tutt'oggi uno dei rari esempi di villino urbano dei primissimi anni del '900, la villa presenta notevoli opere artistiche come la boiserie di grande sobrietà della biblioteca, vincolata dal Ministero per i Beni Culturali, e la grande scala della galleria, arricchita da una meravigliosa ringhiera a disegni floreali opera di Edoardo Gioja. La palazzina - oggi aperta all'accoglienza turistica - si affaccia da un lato sul Giardino di Carlo Alberto al Quirinale, dall'altro sul giardino privato all'italiana, interamente delimitato da un'alta e continua siepe di lauro e scompartito da viali ghiaiati, ortogonali, in quattro parterres delimitati da basse siepi di bosso.

Notizie storiche

Nel 1900 la contessa Gabriella Rasponi, vedova del Conte Venceslao Spalletti Trivelli, senatore del Regno, nipote di Gioacchino Murat e di Carolina Bonaparte (sorella di Napoleone), acquistò il terreno davanti ai giardini del Quirinale, dove un tempo sorgeva la casa di Tito Pomponio Attico, editore e amico di Cicerone. Un anno dopo incaricò l'architetto Domenico Avenali, che si avvalse della collaborazione di valenti artisti ed artigiani tra cui Edoardo Gioja, di progettare ed edificare l'attuale casino di residenza. Grazie alla intelligente sensibilità della Contessa Rasponi, Presidentessa del Consiglio nazionale delle donne italiane, Villa Spalletti Trivelli divenne quasi immediatamene un cenacolo politico e culturale di prestigio: ogni giovedì pomeriggio i saloni della villa erano requentati da personaggi di spicco dell'epoca tra cui Romualdo Bonfaldini, Sidney Sonnino e Rabrindanath Tagore, premio Nobel per la letteratura nel 1913. All'inizio degli anni Trenta, Cesare Spalletti Trivelli ereditò dalla madre la residenza, in cui avrebbe abitato con la consorte, la Contessa Guendalina Cavazzi della Somaglia. Nominati Gentiluomo e Dama di corte della Regina Maria Josè del Belgio, moglie di Umberto II di Savoia, ultimo Re d'Italia, il conte e la contessa lasceranno la villa al figlio Piero, sensibile scrittore e fine poeta. Nel 2004 Giangiacomo Spalletti Trivelli, figlio del Conte Piero, e sua moglie Susanna, figlia del campione di equitazione Raimondo d'Inzeo, hanno deciso di trasformare la dimora storica di famiglia in un' esclusiva residenza di lusso per accogliere i viaggiatori più raffinati ed esigenti. La villa, che ha mantenuto intatto il suo fascino di dimora privata elegante ed accogliente, con i suoi 500 metri quadri per piano ed il vasto giardino, autentica rarità nel cuore di Roma, offre oggi ampie possibilità per ricevimenti, convegni, mostre, incontri di lavoro e di pubbliche relazioni.

Epoca

Sec.. XIX/ primo decennio

Progettisti ed esecutori

Domenico Avenali (progettista)

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata

Provvedimento di tutela

D. Lgs. 42/2004