Giardino informale, Battaglia Terme (PD) - Veneto
Indirizzo | viale S. Elena, 36 Loc. S. Elena Battaglia Terme (PD) - Veneto | Accessibilità | sì - | |
Telefono | 3394626377 | |||
info@villaselvaticosartori.it | ||||
Sito Web | Villa Selvatico, Emo Capodilista, Sartori |
Nel 1814 le proprietà dei Selvatico sul colle di Sant’Elena vengono acquistate da Agostino Meneghini il quale, nel 1816, affida all’architetto e ingegnere idraulico Giuseppe Jappelli l’incarico di trasformare il parco in un giardino all’inglese, collegato ai miti virgiliani dell’aldilà. Jappelli lo dota di nuove vasche e di cinque laghetti termali navigabili con piccole barche a remi, ma non porta a termine il progetto. Il giardino da basso viene invece riorganizzato in stile neorinascimentale da Marc’Antonio Sanfermo, chiamato dalla baronessa Maria von Wimpffen proprietaria del complesso dal 1844 al 1851.
Strutture architettoniche
Laghetti termaliVasca.
Notizie storiche
I Selvatico acquistano la proprietà nel 1561 e tra il 1593 e il 1650 realizzano il complesso residenziale. Nel 1814 perviene ai Meneghini che danno un nuovo assetto del parco e nel 1901 agli Emo Capodilista. Negli anni 90 viene restaurata dai Sartori. La Villa è costruita sulla sommità del colle Sant'Elena, noto anche come “Monte della stupa” per la presenza di un’antica grotta sudorifera, dove esiste un oratorio dedicato prima a Sant’Eliseo e poi a Sant’Elena. Fu collegata da una strada carrozzabile realizzata nel 1642. Dal basso, dove si distendono a corte aperta i manufatti di servizio (rimesse, serre) realizzati nel 1814 per ordine di Agostino Meneghini su progetto di Giuseppe Jappelli, l'edificio si raggiunge mediante una scala monumentale di 140 gradini progettata nel 600 da Tomio Sforzan e arricchita da sculture di Girolamo Albanese, poi modificata all’epoca della proprietà von Wimpffen (1844-1851) con motivi neogotici come le arcate ogivali. Lo stesso Albanese esegue statue e fontane per il giardino. Il complesso è circondato da una vasta area verde che include sorgenti termali che sgorgano a livello del terreno a una temperatura di 72°, note fin dall’epoca romana per le loro notevoli proprietà curative e meta di personaggi illustri tra i quali Montaigne (nel 1580), Stendhal e Heine. Gli stabilimenti termali passarono agli inizi degli anni Trenta del 900 alla Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sociali che nel 1936 realizzerà il nuovo stabilimento “Pietro d’Abano” in stile razionalista.Epoca
XVIProgettisti ed esecutori
Giuseppe Jappelli (progettista)Marc'Antonio Sanfermo (progettista)