Giardino formale, Firenze (FI) - Toscana

Il luogo dove sorge il giardino è stato vagamente identificato come quello descritto da Boccaccio in una novella del Decameron. Tuttavia esso di deve al gusto di Myron Charles Tylor, collezionista e ambasciatore statunitense presso la Santa Sede sotto Pio XII, che davanti alla sua dimora di origine quattrocentesca concepisce un grandioso giardino formale distribuito su tre terrazzamenti separati e ornato di fontane, statue e decorazioni rustiche.
Translation will follow
Indirizzo via Giovanni Boccaccio, 122 Firenze (FI) - Toscana Accessibilità sì - aperto al pubblico
Telefono +39 055 4685550 Orari apertura lun-ven 8-19.
Costo ingresso Gratuito
Sito Web Villa Schifanoia

Dal cancello dell’entrata laterale si accede direttamente alla piccola terrazza su cui si apre la facciata eclettica della villa, risultato di modifiche successive: a due livelli, con aereo loggiato a tre archi su colonne libere, presenta un coronamento mistilineo centrale affiancato da balaustre. Una scalinata a doppia rampa scende verso un terrazzamento incastonato tra vari edifici di servizio e protetto verso valle da alti cipressi dove è un piccolo parterre con aiuole di prato a pianta irregolare bordate da siepi di bosso ed arricchito da una fontana centrale con statua. Pochi scalini incorniciati da due statue conducono a un primo giardino formale sviluppato su due livelli. Più in alto è un parterre spartito in quattro aiuole rettangolari con all’interno decorazioni a forma di voluta. Il lato est è protetto da una alta quinta di siepi di bosso scolpite mentre il centro è ornato da una fontana a pianta mistilinea e da varie statue. A ovest uno scalone semicircolare a doppia rampa di impianto barocco conduce più in basso alle aiuole geometriche a doppia siepe. Più in basso, chiuso dal boschetto di lecci a est e dal viale di accesso bordato da cipressi a ovest, è un altro parterre geometrico con aiuole a doppia siepe contenenti cespugli di bosso potati a ombrello; al centro nella fontana a vasca rettangolare dalle conchiglie sorgono tre figure femminili. Il lato verso la villa è protetto da un’alta siepe sapientemente scolpita dove si aprono piccole “finestre” ad arco.

Notizie storiche

Insieme ai siti di altre dimore limitrofe di origine trecentesca (villa Bonelli, villa Palmieri), il luogo dove sorge la villa è stato variamente identificato con quello del paradisiaco giardino descritto nei più piccoli dettagli da Giovanni Boccaccio nel prologo alla terza giornata del Decameron: un giardino murato con ampi viali rettilinei bordati di rose bianche e rosse e gelsomini, coperti da pergolati di viti; al centro nel prato ricolmo di fiori e cinto da agrumi è la fontana di marmo bianco con una statua da cui zampilla l’acqua.
In realtà la villa sorge sui resti di un antico casale quattrocentesco con loggia aperta sul giardino appartenuto fino al 1550 ai Cresci e deve probabilmente il nome ("schifa noia" e cioè "evita la noia") proprio a questa eredità letteraria. Passata a Bartolomeo di Zaccheria e nel 1574 a Francesco di Filippo Alamanneschi, nel 1613 la villa giunge in dote a Cosimo di Filippo dell’Antella. Nel 1735 la acquista Lorenzo di Bartolomeo Saletti per cederla poi ai Ciacchi e ai Settimanni; nell'800 tra le modifiche si registra la costruzione della cappella.
La storia dell’attuale giardino inizia però nel 1927 con l’acquisto della proprietà da parte di un imprenditore statunitense di successo e grande collezionista d’arte Myron Charles Taylor che durante la guerra svolse il delicato ruolo di ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede sotto Pio XII. Taylor modificò la villa per accogliere la sua collezione d’arte e soprattutto concepì un grandioso giardino formale distribuito su tre terrazzamenti separati, ornato di fontane, statue, decorazioni rustiche.
Nel dopoguerra Taylor dona la villa alla Santa Sede che vi fonda il Rosary College, un centro di studi per corsi di perfezionamento in arte e musica dedicato a studentesse statunitensi. Nel 1986 la villa è stata acquistata dallo Stato italiano e concessa all’Istituto Universitario Italiano.

Epoca

1927-1940 circa

Bibliografia

E. Detti, Villa Schifanoia from the time of Decameron to institute Pius XII, Firenze 1953
G. Belli, V. Tesi (a cura di), I luoghi del sapere. Le sedi storiche dell’Istituto Universitario Europeo, Roma 1997.

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Stato

Provvedimento di tutela

Legge 1089/1939, Dichiarazione dell'interesse culturale: Decreto 3/12/1985.