Giardino misto, Roma (RM) - Lazio
Indirizzo | Via Aurelia Antica, 164 Roma (RM) - Lazio | Accessibilità | sì - accessibile con permesso | |
Telefono | +39 329 4650743 | |||
info@villapiccolomini.it | ||||
Sito Web | Villa Piccolomini |
Il giardino presenta intorno agli edifici un impianto regolare, con un tridente di viali impostato sulla facciata nord, di chiara matrice toscana, ed una scansione con aiuole regolari nell'area verso la via Aurelia. L'intero parco, chemostra oggi una fitta alberatura, venne rinnovato nel secondo decennio del Novecento secondo le forme attuali.
Strutture architettoniche
Casino di residenzaedifici di servizio.
Notizie storiche
La villa costituisce uno dei complessi tra i più antichi di quelli esistenti sulla via Aurelia. Il fondo, in origine ben più vasto dell'attuale chiusa e denominato "Osteria del Corazziere" o "Vigna di San Bruno", apparteneva alla fine del secolo XVI ad Orazio Manili, che lo trasformò in un appezzamento a destinazione essenzialmente agricola, seppure dotato di un casino di residenza, risalente al secolo precedente, corrispondente al nucleo più antico dell'attuale edificio principale. Nel 1634 la villa passò a Sforza Vicino Marescotti, la cui famiglia conservò il possesso del fondo fino alla fine del secolo XIX. Nel 1687 il Casino viene rinnovato e trasformato in un “Palazzo”, che mostra ancora oggi, sopra la porta finestra centrale del piano nobile lo stemma Marescotti. Alla fine dell’800, la proprietà prese il nome di Villa Floridi, dal nome della famiglia che l’acquistò dai Marescotti. Nel 1894 la Villa Floridi diventa proprietà di Carlo Menotti, quindi della figlia Anna, sposata a Silvio Piccolomini conte della Triana nel 1906. Quest'ultima fece ristrutturare un casino secondario su progetto di Renato Mariani, nel 1926, e edificarne un terzo ex-novo su progetto di Enrico Galeazzi. Sempre alla committenza Piccolomini viene inoltre riferita l'edificazione di un manufatto di servizio in prossimità dell'ingresso sulla via Aurelia antica, di forme rinascimentali e di marca toscana, documentato solo a partire dal 1949. Alla morte di Anna, nel 1932, la villa passò al figlio Nicolò. Dopo laprematura scomparsa del giovane conte-attore, morto nel corso della seconda guerra mondiale, per sua volontà testamentaria, la proprietà divenne, nel 1943, insieme con alcuni terreni e rustici sottostanti, patrimonio della Fondazione "Niccolò Piccolomini per l'Accademia d'Arte Drammatica", che ha recentemente affittato la parte occidentale della residenza, lungo la via Aurelia antica, al "Centro Dionysia". La zona occidentale del complesso è stata invece venduta dai Piccolomini ai Blanc ed è ora sede delle monache Canossiane. Solo una piccola parte del parco originario è oggi di proprietà comunale, avendo Il Comune di Roma espropriato, nel 1964, alcune porzioni di terreno in via della Cava Aurelia e, nel 1975, due ettari sottostanti il belvedere di via N. Piccolomini.
Epoca
Secc. XVII/prima metà-XX/prima metàBibliografia
Belli Barsali Isa, Ville di Roma. Lazio I, Milano 1983, p. 432Benocci Carla, Villa Piccolomini, Roma 2005.