Giardino formale, Pedavena (BL) - Veneto

La villa fu costruita alla metà del 600 sui resti di un castello distrutto nel 1350. Il giardino antistante la facciata, risalente a prima del 1744, è stato ricostituito nel 1995.
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Indirizzo via Trento, 7-9-11 Pedavena (BL) - Veneto Accessibilità dato non disponibile
Telefono +39 0439 301748

La villa dispone di diverse aree verdi. Il giardino antistante la facciata, originariamente risalente a prima del 1744 e ricostituito nel 1995, ha una forma trilobata con al centro una fontana circolare ed è suddiviso da vialetti e aiuole erbose su cui poggiano sei statue raffiguranti i periodi del giorno e dell’anno. Il tutto è circondato dalla peschiera alimentata da una sorgente a monte, un tempo più ampia dell’attuale poiché circondava anche la parte posteriore della villa, creando la linea di confine del giardino. Un lungo viale tangente la villa termina su una galleria di carpini che costeggia il muro di cinta; la cortina di pioppi neri a sud della peschiera è aggiunta posteriore al 1962. Sulla sinistra della villa è un giardino con rose, ortensie e un glicine, e sul retro un boschetto con platani, un grande faggio e un monumentale sambuco nero. Tutto il complesso è delimitato da una fitta barriera di abeti e da altre zone boschive con diverse specie arboree.

Strutture architettoniche

Fontana
Galleria di carpini
Peschiera
Muro di cinta.

Notizie storiche

La villa fu costruita alla metà del 600 sui resti di un castello distrutto nel 1350. Danneggiata durante la I Guerra Mondiale fu restaurata negli anni Trenta e Sessanta del 900. Il complesso, creato per la famiglia Pasole, raggiunse il massimo splendore nel 700, quando fu sede di accademie letterarie. Passato ai Berton nel 1824, ancora in quell'epoca ne venivano elogiati i giardini, i boschetti, le cascate e la “ricca peschiera”. Nel 1962 fu ceduto alla Società Birreria Pedavena che la adibì a sede di rappresentanza. Dal 1987 è di proprietà della famiglia Bonato. È composto da un edificio padronale, da annessi di servizio, da una cappella ottagonale, dal giardino antistante la facciata principale circondato da una peschiera, da un altro giardino sulla sinistra e sul retro della villa e da un boschetto di platani. La casa padronale, realizzata tra il 1666 e il 1744, è a 3 piani e a pianta rettangolare; il piano nobile è raggiungibile da una monumentale doppia scalinata d’ingresso a tenaglia e presenta all’ultimo piano un’inedita soluzione con loggiati d’angolo; la facciata è conclusa da decorazioni esterne a grottesca nel sottogronda interrotte dagli occhi di aereazione del sottotetto e in cima da uno svettante timpano a capanna. All’interno la parte di rappresentanza è formata da un grande salone centrale passante affiancato da sale simmetriche, decorate da affreschi e con i pavimenti battuti alla veneziana. Tra gli edifici di servizio si segnala la scuderia progettata da Giorgio Pagani Cesa nella II metà dell’800 e rimaneggiata agli inizi del 900 da Pietro Bonsegnante. La cappella-oratorio a pianta ottagonale, dedicata a S. Anna, risale al periodo 1659-71 e presenta decorazioni a stucco di quel periodo oltre a una pala raffigurante la Madonna tra i SS. Gioacchino e Anna dipinta nel 1661 da Domenico Falce.

Epoca

XVII

Bibliografia

Alpago Novello Adriano, Ville della Provincia di Belluno, Milano, 1982.

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata

Provvedimento di tutela

D.Lgs. 42/2004

Note

Abeti; Faggio; Glicine; Ortensie; Platani; Rose; Sambuco (monumentale).