Giardino informale formale, Arezzo (AR) - Toscana

Questa residenza, frutto della ristrutturazione intorno al 1925 di un casale cinquecentesco voluta da Pier Ludovico Occhini, senatore e poi podestà di Arezzo, è nota anche per un progetto di giardino solo in parte realizzato di Pietro Porcinai degli anni Trenta. Nel giardino diviso in una parte formale e in un boschetto romantico abbellito da fontane sono presenti varie alberi d'alto fusto e ninfee in vasca.
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Indirizzo via dei Cappuccini, 3 Arezzo (AR) - Toscana Accessibilità sì - accessibile con permesso
Telefono +39 0575 26740; +39 339 8801017: +39 340 0630192
Fax +39 0575 26740
E-mail info@lastriscia.com
Sito Web Villa Occhini La Striscia a San Fabiano

Un viale contornato da filari di cipressi lungo circa 250 metri separa in due un vigneto e conduce alla villa in posizione dominante. La facciata dell’edificio a tre livelli con fregio dipinto è tripartita verticalmente da modanature e cantonali a bugnato ed è preceduta al centro da uno scalone monumentale a doppia rampa balaustrata che dà accesso al primo piano della villa. Al corpo centrale sono collegate simmetricamente le ali, più basse, adibite a locali di servizio. Nel parco che ospita fontane, statue e un gazeebo in stile liberty sono presenti varie essenze pini, lecci, cedri, bambù. Nella lunga vasca al centro del giardino si possono ammirare ninfee e piante acquatiche. Recentemente la struttura adibita a pollaio è stata riconfigurata dall’architetto Laura Einaudi inspirandosi alle atmosfere shakesperiano-fiabesche di Una notte di mezza estate.

Notizie storiche

La villa di origine cinquecentesca fu ampliata e rimaneggiata nel XVIII secolo. Appartenuta alla famiglia Occhini, fu trasformata da Pier Ludovico Occhini, senatore e uomo politico aretino nonché sindaco e potestà di Arezzo dal 1930 al 1939, che ne fece la sua residenza principale. La ristrutturazione dell villa e del giardino risalgono al 1925: il viale d'accesso era fasciato di rose in ogni mese dell'anno e il parco era composto di lecci, querce, palme e allori, secondo la descrizione di Pietro Porcinai a cui, dopo essere stato chiamato da Occhini alla realizzazione della fontana della Chimera e del giardino davanti alla stazione ferroviaria di Arezzo (1931-32), fu chiesto un progetto per la sistemazione del giardino. Il progetto riguardava solo la parte formale del giardino ed era sviluppata intorno alla forma dell'esedra. Il progetto anche se ottenne l'apprezzamento del committente non fu eseguito ma è tra quelli più noti perché pubblicato da Porcinai su "Domus" nel 1937. La villa è stata recentemente adibita ad agriturismo ed è gestita dalla figlia di Pier Ludovico, Laura Occhini.

Epoca

secoli XVI, XVIII, 1930-1949

Bibliografia

G. Goretti in Ville del territorio aretino, Milano 1998, pp. 43-44
G. Carapelli, M. Donati, Pietro Porcinai e l'arte del paesaggio. Gli esordi e i lavori nella provincia aretina, Firenze 2005, pp. 32-33.

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