Giardino misto, Roma (RM) - Lazio

La villa Mellini sul monte Mario, già Osservatorio Astronomico di Roma, è attualmente la sede della Presidenza e dell'Amministrazione centrale dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, INAF, e del Museo Astronomico Copernicano. Edificata da Pietro e Mario Mellini alla fine del XV secolo, fu sede di una celebre collezione antiquaria. Posta al culmine di una vasta tenuta, oggi in buona parte appartenente al Parco di Monte Mario, la villa conserva sul lato settentrionale un significativo esempio di giardino all'italiana, purtroppo in cattivo stato di conservazione, nonostante il recente ripristino, al cui interno è stata realizzata, nel secolo scorso la più alta torre solare d'Italia.
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Indirizzo Viale del Parco Mellini, 84 Roma (RM) - Lazio Accessibilità sì - accessibile con permesso
Sito Web Villa Mellini

Posta al culmine di una vasta tenuta, oggi in buona parte appartenente al Parco di Monte Mario, la villa conserva sul lato nord un significativo esempio di giardIno formale, che un tempo ospitava la ricca collezione archeologica di famiglia, oltre ad arredi tipici del giardino all'italiana, associato verso il limite settentrionale della proprietà a una zona rustica informale, tenuta a boschetto. Nella zona formale, tra i pochi pezzi sopravvissuti, si segnalano un bel sarcofago strigilato del II secolo d.C., riadattato a vasca per fontana, alcune are sepolcrali, anch'esse del II secolo, un'erma maschile seicentesca e una fontanella ottocentesca oggi trasformata in fioriera. Quest'area del giardino, posta su un piano leggermente inclinato, perchè fosse bene apprezzata dal piano nobile della villa, è scompartita da due assi ortogonali, al cui incrocio è una fontana con bacino inferiore circolare e spruzzo centrale e da viali di cipressi secolari, la cui piantumazione risale all'inizio del XVIII secolo. Siepi di bosso delimitano le aiuole ridisegnate nel restauro risalente alla fine del secolo scorso in asse con l'edificio e centrate sulla scala d'accesso. Le antiche basi di peperino, sempre nel corso del citato recupero del giardino, sono state riutilizzate per sostenere vasi di terracotta con limoni rinascimentali, posti lungo i viali principali. All'interno del giardino sono presenti specie arboree originarie della villa Mellini, quali allori, pini, cipressi, viburni, insieme a specie infestanti come la Robinia pseudoacacia, e ad altre introdotte nel '900, tra cui esemplari di Eucalyptus globulus, di Thuja orientalis, Pittosporum tobira, ed una Chamaerops humilis, nei pressi del sarcofago romano.

Strutture architettoniche

Casino nobile
fontana
torre solare

Notizie storiche

La villa Mellini sul monte Mario costituisce una dei più significativi esempi di villa quattrocentesca a Roma. La vasta proprietà, che si estendeva sulla cima e lungo il versante sud orientale del colle, venne acquistata progressivamente da Pietro e Mario Mellini a partire dagli anni Sessanta del XVI secolo, per edificarvi il Casino di residenza già entro l'ottavo decennio del '400. Il casino era caratterizzato da un corpo di fabbrica compatto, di forma cubica o parallelepipeda, a due piani, sormontato da una torretta belvedere. Si trattava di una forma edilizia, certamente ricollegabile al casale fortificato dell’agro romano, che in qualche modo precorreva quella che sarà una caratteristica diffusa per i casini di delizia, in particolar modo suburbani, della Roma del '500. Di fronte al suo prospetto settentrionale si estendeva il giardino all’italiana, scompartito da due assi ortogonali principali, convergenti in un rondò centrale ancora oggi in parte riconoscibile, con la fontana settecentesca, anch’essa parzialmente conservata, e da una serie di vialetti minori delimitati da siepi di bosso, dei quali sopravvive attualmente parte del tracciato. Le aiuole avevano quindi forma regolare, definita, e una simmetria atte a contenere e valorizzare le collezioni di antichità della famiglia. Gli arredi scultorei e i reperti archeologici, quest’ultimi appartenenti alla collezione antiquaria della famiglia - dei quali è ancora oggi possibile osservare alcuni esempi significativi, disseminati in maniera del tutto casuale nel giardino della villa - erano inseriti in architetture di verde e decoravano i viali costruiti secondo tipologie assiali e simmetriche. Sul medesimo versante del casino di residenza, più a settentrione del giardino all’italiana, era poi il parco composto come un bosco, con vialetti dai tracciati apparentemente casuali, disegnati all’interno di boschetti di lauro, conformato secondo un gusto romantico molto apprezzato alla fine del XVIII secolo, introdotto a Roma, per la prima volta, dal giardiniere Francesco Bettini tra il 1785 e il 1786 nella perduta villa del cardinale Giuseppe Doria Pamphilj fuori Porta Pinciana e immediatamente adottato nel contemporaneo Giardino del Lago di Villa Borghese, progettato da Antonio e Mario Asprucci per Marcantonio IV Borghese, e nella villa del principe Giuseppe Rospigliosi Pallavicini lungo la via Salaria. La tenuta era attraversata da un sistema di viali alberati che collegava il casino, attraverso un piazzale intermedio sul pendio occidentale, direttamente ai due ingressi lungo il muro di cinta sulla via Trionfale. La piantata dei cipressi, la cui esistenza viene documentata da innumerevoli vedute pittoriche di Monte Mario, già a partire dalla fine del '700, deve essere ricondotta alla metà del medesimo secolo, come indicato da recenti analisi condotte su un ceppo di pino abbattuto da un fulmine nel 1985. La suggestione che questi dovevano imprimere sugli artisti del tempo, per la loro ricercata assialità prospettica, né determinò l’elezione a soggetto specifico di numerose opere grafiche.
Campi ordinati, coltivati a vigneti e oliveti, occupavano l’intera proprietà.

Epoca

secc. XVI-XX

Bibliografia

P. Lanzara, F. Pedetta-Peccia, G. Piermarini, Una villa romana poco conosciuta: Villa Mellini . Risistemazione del giardino, in P. Grossoni, Metodologie di studio per i giardini storici, Atti del colloquio (San Quirico d'Orcia 14-16 maggio 1999), San Quirico d'Orcia 2002, pp. 179-188
S. Santolini, Due esempi di residenze suburbane sul monte Mario a Roma: La Villa Mellini e i Casali Strozzi, in G. Venturi, F. Ceccarelli (a cura di), Delizie in villa. Il giardino rinascimentale e i suoi committenti, Firenze 2008, pp. 229-268.

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