Giardino misto, Roma (RM) - Lazio

Villa Lusa Elia sorge sui resti dell'antica residenza di campagna del celebre archeologo Antonio Bosio, autore di "Roma sotterranea" (1632). Dopo essere appartenuta all’Ordine di Malta, la villa venne acquistata all'inizio del XIX secolo dal conte Elia, il quale, nel 1922, ne affidò il restauro all'architetto Carlo Maria Busiri Vici. Nel 1945 la villa divenne sede dell'Ambasciata del Portogallo, che ne cambiò il nome da Villa Elia a Villa Lusa. Del parco originario rimangono oggi solo tre ettari, occupati da un gradevole giardino misto.
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Indirizzo via San Valentino, 9 Roma (RM) - Lazio Accessibilità sì - accessibile con permesso
Telefono +39 06 8077012
E-mail embportugalvatican@tiscali.it

Si accede alla villa e al bellissimo ed ampio giardino da via S. Valentino, attraverso un portale monumentale architravato, con inscritta la data di realizzazione, 1927. Sul medesimo portale è stato apposto nel 1945 lo stemma del Portogallo, risalente al 1730, proveniente dal convento di Palazzolo a Rocca di Papa. Superato l'ingresso un ampio viale conduce allo spiazzo con al centro la palazzina. Il viale è delimitato lateralmente da alloro potato in forma di archi, attraverso i quai si accede ai percorsi pedonali laterali, definiti da "muri" ondulati di Cupressocyparis leylandii e i cui passaggi sono sottolineati da riusciti esempi di ars topiaria, con forme di bosso potato a sfera, e da antichi vasi in pietra. Visto dal portico il giardino si estende lungo l'asse centrale, sottolineato da una fontanella, dalla simmetria del delicato parterre disegnato da bosso nano e cespugli di rose, e dalla statua di Nettuno, che emerge da una decorazione di conchiglie e finti scogli, al centro della grande vasca d'acqua specchiante, ispirata alla tipologia delle fontane rinacimentali. Questa parte del giardino è isolata dal resto del parco da una fitta siepe a parete, la cui monotonia cromatica è intervallata unicamente da piedistalli con statue classicheggianti. Solo un percorso la taglia a metà, tra la vasca e la zona del paterre, per condurre nelle zone più informali del giardino. Nel magnifico parco si alternano zone con un deciso impianto geometrico, con percorsi, statue, balaustre e vasche d'acqua, a zone più naturali, con alberi ad alto fusto e siepi in forma libera. Le uniche concessioni al colore, in un giardino che altrimenti non varia durante le stagioni, per la netta prevalenza di essenze sempreverdi, tra alberi ad alto fusto (cipressi e pini), e siepi di bosso, alloro e leccio, sono le fioriture da taglio, nascoste da un muro di alloro potato, la grande aiuola di ortensie lungo il viale d'accesso e le rose dei parterres geometrici. Una panchina di pietra consente al visitatore una piacevole sosta al termine di uno dei percorsi pedonali in salita che portano alla villa. Come testimonianza della passata proprietà del Sovrano Militare Ordine di Malta si conserva una piccola zona pavimentata con il disegno della croce di malta.

Strutture architettoniche

Palazzina di residenza
fontana peschiera
portale monumentale.

Notizie storiche

Villa Lusa Elia sorge sui resti dell'antica residenza di campagna di papa Leone XII, che l'aveva scelta per la magnifica posizione e per l'estensione del parco, posto a breve distanza dal Tevere. La villa era denominata nel corso del XVI secolo “di S. Valentino”, poichè ubicata sull’omonimo monte. Appartenente alla fine del Cinquecento all’erudito-archeologo Antonio Bosio (1575-’76-1629), autore di "Roma sotterranea" (opera postuma edita nel 1632). Il Bosio la lasciò in eredità all’Ordine di Malta. Dopo ulteriori passaggi di proprietà la villa venne acquistata all'inizio del XIX secolo dal conte Elia, il quale, nel 1922, ne affidò il restauro all'architetto Carlo Maria Busiri Vici. La famiglia Elia conservò la proprietà fino al 1945, quando la villa fu venduta allo stato del Portogallo, che ne cambiò il nome da villa Elia a villa Lusa, dall'antico nome della nazione portoghese e la destinò a sede dell'Ambasciata del Portogallo presso la Santa Sede. La villa, di stile rinascimentale, si presenta con tre corpi diversi, di cui il centrale di maggiori dimensioni e altezza. Le ali laterali sono più avanzate, con il tetto terrazzato, decorato da balaustre e statue, mentre il corpo centrale presenta un portico a tre archi e una scalinata che scende dolcemente fino al giardino. La palazzina conserva all’interno preziosi arredi e oggetti d’epoca, affreschi di Tiepolo e grandi tele di Francesco Solimena. Del parco originario, esteso per circa diciotto ettari, rimangono oggi solo tre ettari, occupati da un gradevole giardino formale.

Epoca

Sec. XIX/primo quarto

Progettisti ed esecutori

Carlo Maria Busiri Vici (progettista)

Bibliografia

Belli Barsali Isa, Ville di Roma, Lazio I, Milano 1983, p. 467
Pasquali Margherita, Ambasciata del Portogallo. Villa Lusa-Elia, in Pasquali Margherita (a cura di), I giardini della diplomazia. Ambasciate e accademie straniere a Roma, Roma 2003, pp. 119-125.

Superficie

3 ha

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Ente straniero in Italia

Provvedimento di tutela

D. Lgs. 42/2004