Giardino Firenze (FI) - Toscana

I tatti 1 Foto Giovanni Breschi

L’attuale giardino della villa, realizzata nella seconda metà del Quattrocento dai Sassetti e ritrutturata dai Capponi a metà del Seicento, è espressione del sofisticato gusto di quella comunità anglo-americana che a cavallo del XIX secolo si era stabilita nelle campagna fiorentina. Il lungo e meditato processo di trasformazione (1908-1930) venne realizzato sotto la guida dei nuovi proprietari, i coniugi Acton, per ripristinarne il disegno “all’italiana” in parte modificato nell’800 secondo il gusto romantico.
The current garden of the villa, built in the second half of the fifteenth century by Sassetti and restored by Capponi in the mid-seventeenth century, is an expression of the sophisticated taste of the Anglo-American community that at the turn of the nineteenth century had settled in the Florentine countryside. The long and thoughtful process of transformation (1908-1930) was built under the supervision of new owners, Mr and Mrs Acton, in order to restore the "Italian" design partly altered in the nineteenth century in accordance with the romantic taste.
Indirizzo via Bolognese, 120 Loc. La Lastra Firenze (FI) - Toscana Accessibilità sì - accessibile con permesso
Telefono 0555007210 Orari apertura Visita guidata a villa e giardino: venerdì pomeriggio su prentoazione; visita guidata al solo giardino: martedì mattina su prenotazione (chiuso agosto e dal 15 dicembre al 15 gennaio).
Fax 0555007218 Costo ingresso Visita guidata obbligatoria euro 20 (villa e giardino); euro 12 (solo giardino)
E-mail villa.lapietra@nyu.edu
Sito Web Villa La Pietra

"Il giardino si presenta oggi dopo un accurato intervento di restauro iniziato nel 2000 e durato quasi un decennio, finanziato dalla New York University, attuale proprietaria della villa, eseguito da un team coordinato dall’architetto paesaggista Nick Dakin Elliot.
Due edifici-portineria dell’epoca dei Capponi fanno da cantonale alla cancellata d’accesso al lungo viale di cipressi contornato da rose del Bengala che, oltrepassato un secondo cancello affiancato da due statue in pietra poste su alte basi, conduce a una rotonda contornata da siepi di bosso con al centro una vasca antica in aiuola ovale. L’edificio a pianta quadrata di impianto quattrocentesco ma più volte modificato fino al Settecento si presenta come un parallelepipedo affacciato sui quattro lati a dominare la campagna. La facciata principale a tre livelli coronata da un’aerea balaustra con vasi decorativi, è verticalmente tripartita da lesene e cantonali in bugnato. La parte centrale dove si aprono il portale sormontato da un semplice balcone con ringhiera in ferro battuto e le finestre inginocchiate, forse risalenti al periodo sei Sassetti, risulta più alta delle ali laterali.
Come ha sottolineato Harold Acton, che a villa La Pietra visse gran parte della sua vita, “il giardino di una villa italiana costituisce la naturale estensione della dimora”. In questo caso la sequenza delle stanze e il giardino sono sviluppati su assi perpendicolari che forniscono vedute inaspettate in ogni direzione. Tali prospettive – formali alcune, risultato di più o meno casuali combinazioni di oggetti di età diversa altre – danno una perfetta illustrazione del gusto eclettico all’aprirsi del XX secolo.
Il giardino mostra un impianto a terrazze tipico del giardino toscano con l’inserimento di barocche “stanze di verzura” ed è per lo più formato da piante sempreverdi. È disseminato di più di 180 statue di tutte le epoche pazientemente acquistate e collocate da Arthur Acton nell’arco di 25 anni di cui un nucleo consistente di Orazio Marinali e dei Bonazza proviene dalle ville del Brenta.
A sinistra della facciata, racchiuso da muretti rustici settecenteschi decorati con intarsi di sassi e conchiglie, mascheroni e statue, è il giardino degli agrumi (il pomario) che ha mantenuto in gran parte il suo aspetto barocco. Presenta aiuole geometriche dove vengono esposti nei mesi caldi gli agrumi, altrimenti conservati nella adiacente limonaia di fronte alla quale sono due osmanti in grandi vasi; al centro una piccola vasca contornata da siepi di bosso ospita statue e panchine.
A destra della facciata si passa al giardino formale, realizzato in forme rinascimentali dal 1908 al 1930 dai coniugi Acton e disposto su tre terrazze digradanti. La presenza dei pini, essenza estranea ai giardini storici, denuncia la modernità del progetto.
Nel primo terrazzamento si apre una grotticina con decorazioni a concrezioni calcaree e una copia della fontana della Botticella di Boboli. Un pergolato di rose banksiane percorre il giardino fino al prato ellittico decorato con cespugli di timo.
Il secondo livello presenta una “stanza” arborea con al centro una vasca contornata da siepi geometriche di bosso nelle quali si aprono nicchie con sculture. Oltre la scalinata un sarcofago antico funge da fontana. Più oltre un pergolato a destra e un tempietto a base circolare con cupoletta sulla sinistra creano altrettanti scorci panoramici.
Scendendo la scalinata coperta da una galleria vegetale si giunge al terzo terrazzamento caratterizzato da una rotonda e da un’esedra con fontana che regge un pergolato di glicini da cui si ammira il digradare dei vigneti e uliveti verso la valle del Mugnone. A destra è un prato circolare con archi in cipresso che incorniciano statue. A nord è un “teatro di verzura”, con palcoscenico e quinte composte da siepi di tasso, disseminato di statue di personaggi della commedia dell’arte.
La villa, oggi sede del campus della New York University, conserva degli Acton la biblioteca (circa 12.000 volumi), l’archivio fotografico, l’archivio della famiglia (non ancora consultabile) e la notevole collezione d’arte che vanta fondi oro, dipinti del Cinquecento fiorentino, arazzi, sculture lignee medievali e oggetti vari."

Notizie storiche

Il giardino riflette il sofisticato gusto della comunità anglo-americana che a cavallo del XIX secolo fissò la propria dimora nelle campagna fiorentina. Il nome della villa (e della località) dipende dalla vicina pietra miliare romana che segna il settimo miglio da Firenze. Il podere dove sorge la villa, già citato nei documenti dal XIV secolo, venne acquistato nel 1460 da Francesco Sassetti, noto banchiere fiorentino, che trasformò gli edifici esistenti in una villa rinascimentale. La famiglia Sassetti, proprietaria anche della vicina villa Sacchetti, vendette villa La Pietra nel 1546 a Piero Capponi la cui famiglia ne conservò il possesso fino a metà Ottocento. Al periodo dei Sassetti potrebbero risalire all’esterno le finestre inginocchiate della facciata, all’interno alcune grandi sale con volte lunettate. Il cardinale Luigi Capponi scelse questa dimora per il suo ritiro a vita privata e intraprese lavori di adeguamento della villa conclusisi nel 1659. A questi seguirono le iniziative di riordino e decorazione attribuite a Carlo Fontana e Ferdinando Ruggieri voluti dal marchese Alessandro dopo il 1697, interventi che incrementarono gli ambienti, fecero del cortile quattrocentesco uno spazio di transito interno dove venne collocato il nuovo scalone ellissoidale. Pervenuta alla famiglia Incontri nella seconda metà dell’800 fu venduta nel 1904 a Hortence Miller, facoltosa moglie di Arthur Acton, noto art dealer. I coniugi Acton fissarono la loro residenza nella villa e iniziarono una imponente processo di ristrutturazione del giardino (1908-1930), finalizzato a ripristinarne l’impianto “all’italiana” che nell’800 era stato trasformato in giardino all’inglese, e che si avvalse di varie personalità: il giardiniere polacco Mariano Ambroziewicz, Pasquale Bonaiuti, Giuseppe Castellucci, Edwin Dodge, H.O. Watson. Passata al figlio lo scrittore Harold, che qui visse fino al 1996, la villa è oggi della New York University.

Epoca

1460-1930

Bibliografia

H. Acton, Ville toscane, Milano 1973
A.R. Turner, La Pietra, Firenze: una famiglia, una villa, Milano 2002
L. Piccinini, Il sentimento dell’abitare: Villa La Pietra a Firenze, in “Art e dossier”, 2009, 257, pp. 50-55.

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Dichiarazione dell'interesse culturale: Notifica 15/12/1935.

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