Giardino informale formale, Arezzo (AR) - Toscana

La villa, che nel suo primo nucleo risale al XVI secolo, assume l'aspetto attuale nella seconda metà del Settecento per volere di Angiolo Guillichini. In quest'epoca all'estremità del viale d'accesso venne piantato il parterre geometrico davanti la villa. Accanto si sviluppa il boschetto informale ottocentesco dove il corso sinuoso di un ruscello è attraversato da ponti in terracotta e dove appaiono le fontane.
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Indirizzo Strada provinciale della Catona, 87 Loc. Tregozzano Arezzo (AR) - Toscana Accessibilità dato non disponibile
Sito Web Villa Guillichini a Tregozzano

La villa è posta in località Tregozzano a meno di cinque chilometri a nord da Arezzo. Il viale di accesso rettilineo sui bordi del quale sono stati recentemente piantati alberi di cipresso, conduce al cancello in ferro battuto con stemma della famiglia Guillichini e iscrizione "GG FF A.D. 1831" (le iniziali di Giovan Francesco) che si apre sul parterre con aiuole di bosso e vasca circolare al centro. A nord domina uno splendido esepmlare di cipressus lusitanicus. Più in alto preceduta da uno spiazzo erboso si staglia la villa, anche nota come il "palazzone", una struttura parallepipeda massiccia con due ali laterali più arretrate. La semplice e severa facciata a tre livelli è cinta ai lati da lesene giganti. All'interno sono da segnalare gli affreschi di scuola di Galileo Chini. A sud della villa e del parterre è il boschetto ottocentesco, il giardino informale con percorsi fiancheggiati da cipressi tenuti a siepe. Il piccolo ruscello ha ssunto un andamento sinuoso con ponticelli in cotto in perfetto gusto romantico dell’epoca. Al limitare degli alberi furono inoltre realizzati il teatro (1873), una cappella e varie fontane.

Notizie storiche

La villa posta in posizione panoramica appartenne a partire dalla metà del Cinquecento alla nobile famiglia dei Guillichini originaria di Città di Castello (XIV secolo). A fine Cinquecento, al tempo di Francesco di Agnolo, è descritta una "casa da padrone" e il terreno con coltivazioni a viti, frutta, gelsi e ulivi. Alla prima metà del Seicento risale l'attigua cappella di Santo Stefano, eretta da Lodovico Guillichini, giureconsulto e cavaliere di Santo Stefano. Con i lavori della seconda metà del Settecento voluti da Angiolo Guillichini (1736-1814) la villa assume in gran parte l'assetto attuale con la nuova facciata e l'inserimento dell'ala sinistra. Nel 1831 venne trasformato il viale di accesso e realizzato il parco e il giardino formale su due livelli. Ulteriori modifiche alla villa si avranno nella seconda metà dell'Ottocento per le nozze di Luigi Guillichini (1831-1911), celebre uomo politico aretino, e la marchesa Marianna Albergotti. Nel 1873 vennero realizzate l'ala destra della villa adibita a limonaia,i granai, il teatro, una seconda cappella, il boschetto romantico e le fontane. Nell'atto di vendita del 1880 è annessa la stima della villa, del boschetto, dell'agrumeto e della ragnaia, con una descrizione dettagliata degli arredi del giardino in parte scomparsi: tra di essi compaiono alcuni sedili, tre statuette di terracotta, una colonna che sorregge un aquila, etc. La proprietà della villa dopo vari passaggi giunge alla Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio e quinsi alla società immobiliare LDL S.r.l. di Bibbiena, attuale proprietaria.

Epoca

XVI secolo, XVII secolo, XVIII, secolo

Bibliografia

G. Goretti in Ville del territorio aretino, Milano 1998, pp. 41-42
M. Pozzana, I giardini di Firenze e della Toscana. Guida Completa, Firenze 2001, p. 180.

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