Giardino pubblico formale, Palermo (PA) - Sicilia

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La villa pubblica fu realizzata tra il 1777 e il 1779 per iniziativa del marchese Antonino La Grua, pretore di Palermo, su progetto di Nicolò Palma, secondo criteri rigorosamente formali. Nei primi decenni del XIX secolo furono introdotti alcuni elementi di arredo e di sistemazione tipici dell’imperante gusto romantico.
Indirizzo via Lincoln Palermo (PA) - Sicilia Accessibilità sì - aperto al pubblico
Orari apertura gratuito

Il giardino è strutturato secondo un impianto geometrico, a pianta quadrata, in cui si inscrivono i viali principali disposti a croce ortogonale e obliqua che s’incontrano al centro in uno slargo circolare: ogni asse è attestato su un fondale prospettico o su un ingresso preceduto da uno slargo a semicerchio; i quattro fondali degli assi ortogonali sono uniti tra loro da ulteriori quattro viali obliqui che formano un rombo inscritto nel quadrato maggiore che a sua volta accoglie un percorso circolare. La perfetta simmetria sembra alludere a simbologie celesti, quasi una sorta di “mandala” vegetale, o piuttosto al rigoroso ordine con cui la città vicereale del tempo doveva essere regolata. Nelle aiuole secondarie si notano gli inserti tipici del gusto romantico ottocentesco, come una collinetta con finte rovine, un sepolcreto, gabbie per animali e vialetti sinuosi. Lussureggiante è la vegetazione composta da piante mediterranee ed esotiche, tra cui spiccano le palme, colonnari washingtonie e una cycas centenaria, doppi filari di maestosi ficus e lecci, e diversi esemplari di albero di Giuda nel viale circolare. Tre ingressi principali, dei quattro originari, collegano la Villa: con via Lincoln, l’unico aperto al pubblico, con il Foro Italico, ad arco monumentale in stile neoclassico, e con l’attiguo Orto Botanico. Lo slargo centrale, decorato da otto aiuole bordate da siepi, è caratterizzato da quattro nicchioni semicircolari in stile pompeiano, realizzati nel 1866 su progetto di Giuseppe Damiani Almeyda, che fungevano da piccoli padiglioni per la musica: al centro del piazzale è la “Fontana del Dodecaedro”, un orologio solare a forma di dodecaedro, progettato dal matematico Lorenzo Federici, sostenuto da un “Atlante”, opera di Ignazio Marabitti (1784). Notevoli sono gli altri arredi scultorei, prevalentemente gruppi allegorici eseguiti da Marabitti, tra cui il “Genio di Palermo” (1778) con la sua fontana.

Notizie storiche

La denominazione originaria della villa pubblica, chiamata successivamente anche “Villa del Popolo” e “Villa Flora”, è legata al nome di Giulia d’Avalos, moglie di Marcantonio Colonna, viceré di Sicilia tra il 1775 al 1781. Il giardino fu costruito tra il 1777 e il 1779 per iniziativa del marchese Antonino La Grua, pretore di Palermo, e il progetto fu affidato all’architetto Nicolò Palma. Nel 1787, Goethe, di passaggio a Palermo durante il suo viaggio in Italia, visita il giardino dove trascorre "ore di quiete soavissima" e descrive come "il luogo più stupendo del mondo. Nonostante la regolarità del suo disegno, ha un che di fatato; risale a pochi anni or sono ma ci trasporta in tempi remoti. Verdi aiuole circondano piante esotiche, spalliere di limoni s’incurvano in eleganti pergolati, alte palizzate di oleandri screziate di mille fiori rossi, simili a garofani, avvincono lo sguardo. Alberi esotici, a me sconosciuti, ancora privi di foglie, probabilmente d’origine tropicale, si espandono in bizzarre ramature". Nei primi decenni del XIX secolo furono introdotti alcuni elementi di arredo e di sistemazione tipici dell’imperante gusto romantico.

Epoca

XVIII

Progettisti ed esecutori

Nicolò Palma (progetto)

Bibliografia

Villa Giulia. Storia e progetto nell'Architettura di Villa Giulia a Palermo, Palermo 1985
Sconzo, V., Longo, P., Nicita, F., I giardini storici di Palermo: Villa Giulia, Palermo 1990

Superficie

62.500

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Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Ente pubblico territoriale

Provvedimento di tutela

D. Lgs. 42/2004

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