Parco misto, Roma (RM) - Lazio

giardino_italiana

Villa Doria Pamphilj, con i suoi 184 ettari di estensione, è una delle più importanti e ampie ville storiche di Roma. Ingrandita nel tempo grazie alle continue acquisizioni di terreni fra loro confinanti, la villa conserva numerose tracce delle trasformazioni susseguitesi dal '600 all'800. Residenza di campagna della famiglia Pamphilj, sotto il pontificato di Innocenzo X (1644-1655) assunse l’aspetto di una fastosa residenza nobiliare di campagna. L’acquisizione della Villa Corsini a Porta San Pancrazio, avvenuta nel 1856 da parte del Principe Andrea V Doria Pamphilj, rappresentò l’ultimo grande ampliamento della Villa. Nel 1939 il Comune di Roma avviò i primi espropri e lo Stato Italiano acquisì nel 1957 il nucleo originario; parte dei 184 ettari attuali furono acquisiti dal Comune di Roma nel 1965 e nel 1971, rendendo finalmente possibile dal 1972 l’apertura al pubblico di questo parco meraviglioso. L'apertura di Via Leone XIII, la cosiddetta "Via Olimpica", in occasione delle Olimpiadi del 1960, ha diviso in due parti il complesso: a est il settore più ricco di testimonianze monumentali (edifici e giardini storici, fontane, arredi), a ovest quello più "selvaggio" e naturalisticamente più qualificato. Soltanto recentemente la realizzazione di un ponte pedonale su via Leone XIII ha consentito il collegamento tra le due aree.
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Indirizzo Via di San Pancrazio; Via Aurelia Antica; via Leone XIII; largo M. Luther King; Via Vitellia; via della Nocetta Roma (RM) - Lazio Accessibilità sì - parzialmente aperto al pubblico
Orari apertura Dalle 7 al tramonto
Sito Web Villa Doria Pamphilj

La villa offre molteplici itinerari di visita. Tra la aree verdi più significative si segnala il Giardino Segreto adiacente al lato meridionale del Casino del Bel Respiro. Il giardino, delimitato da recinzioni perimetrali in muratura e progettato secondo i caratteri tipici del "giardino all'italiana", conserva tuttora i parterre di bosso modellati a formare il giglio araldico pamphiliano, intervallati da due ampie peschiere ai lati e da una fontana in bronzo al centro. Altra area di particolare interesse è il Giardino del Teatro, creato durante il pontificato di Innocenzo X, fra il 1644 ed il 1655, che prende il nome dalla grande esedra in muratura posta sul lato occidentale, destinata ad ospitare rappresentazioni teatrali e musicali all'aperto. Caratterizzato in origine da partizioni vegetali geometriche secondo il gusto del "giardino all'italiana", il giardino venne radicalmente ristrutturato a metà '800 da Andrea Busiri Vici ed assunse le caratteristiche di un giardino paesistico di tipo inglese, arricchito da una notevole varietà di piante rare ed esotiche e da vialetti dall'andamento sinuoso. Degno di visita è pure il Giardino dei Cedrati, situato nei pressi di Villa Vecchia, che deve la sua denominazione alla presenza di numerose piante di agrumi. Già indicato nelle piante seicentesche della Villa come luogo destinato alla coltivazione dei melangoli, il giardino, dedicato alla dea Venere, venne integralmente ristrutturato da Gabriele Valvassori nel XVIII secolo, con la realizzazione di "cocchi", vialetti, fontane, ed eleganti murature perimetrali decorate da cancellate in ferro battuto. Particolarmente significativo è il Giardino delle Serre Ottocentesche, situato di fronte alle grandi Serre neomedievali in ghisa e cristallo, realizzate da Goivanni Gui a metà '800. Oltre a vari alberi da frutto, si segnala per la presenza di piante esotiche, quali ad esempio diverse varietà di palme (palma nana, palma americana, palma del Cile, palma delle Esperidi blu, cocco australe) ed un monumentale esemplare di araucaria. E' stato oggetto di restauri in occasione del Giubileo del 2000.
Particolarmente apprezzata per la vastità del paesaggio è infine la cosiddetta Valle dei Daini, la grande area adiacente al Viale del Maglio (circa 60.000 mq), già appartenente alla Villa Corsini. Questa, era originariamente sistemata secondo la tipologia del giardino toscano, con le pendici rivolte a sud coltivate a vigneto. Attorno alla metà dell'Ottocento, dopo l'annessione alla proprietà Doria Pamphilj, l'ampia vallata venne arricchita da essenze arboree di varie specie (tra cui querce, pini, olmi, pioppi, salici) e fu trasformata in una sorta di riserva di caccia, con daini ed altri animali allo stato libero.

Strutture architettoniche

Casino del Bel Respiro
Chalet svizzero
Legnara
Cascina Floridi
Vaccheria
Villa Vecchia
Serre Ottocentesche
Casale dei Cedrati
Cappella Doria Pamphilj
Palazzina Corsini e Scuderie
Arco dei Quattro Venti
Casale di Giovio
Cascina e Casalino Farsetti
Fontana del Tevere
Fontana della Palomba
Fontana della Lumaca (o della Regina)
Fontana del Giglio e Canale del Lago
Fontana di Venere
Ninfeo del Fauno (o dei Tritoni)
Fontana del Putto
Acquedotto Traiano Paolo
Stanza dell'Organo
Monumento ai Caduti Francesi.

Notizie storiche

La villa, appartenuta alla famiglia Doria Pamphilj, costituisce una delle più affascinanti, innovative e complesse ville barocche romane. Trasformata dopo il 1849, conserva ancora gran parte dell'impianto seicentesco, con le innovazioni introdotte nel corso del '700 e dell'800. Rimasta di proprietà dei Doria Pamphilj fino ai primi decenni del '900, la villa è stata oggetto di una serie di espropri iniziati negli anni Trenta del secolo scorso e culminati nella definitiva apertura al pubblico del maggio 1971. La realizzazione della Via Leone XIII, in occasione delle Olimpiadi del 1960, ha causato l'attuale divisione del parco in due settori: la parte orientale più ricca di testimonianze storiche, quella occidentale con un caratere prevalentemente agricolo. La storia della villa, ampiamente ricostruita dalla critica, è ancora oggetto di dibattiti e di indagini. Il nucleo centrale del complesso venne realizzato tra il 1644 e il 1652 sotto la direzione dello scultore e architetto Alessandro Algardi e del pittore Giovanni Francesco Grimaldi, responsabili anche del progetto del Casino del Bel Respiro. L'insieme fu qualificato dall'inserimento di forme ed arredi di derivazione classica in uno straordinario contesto ambientale, secondo una concezione innovativa di piena armonizzazione fra architettura e paesaggio cui concorse anche Gian Lorenzo Bernini. Alle sculture, ai rilievi ed ai diversi arredi di tre giaridni della parte di rappresentanza della Villa (il Giardino d'Ingresso, il Giardino Segreto e il Giardino del Teatro) l'Algardi ed il committente, il principe Camillo Pamphilj affidarono un complesso programma iconografico, rivolto all'esaltazione del valore delle arti, della musica e del teatro, quali strumenti di crescita spirituale dell'individuo. I tre giardini furono caratterizzati da impianti regolari, con raffinate aiuole en broderie, delimitate da siepi di bosso. Nel '700 la villa conservò un ruolo di primo piano nel panorama romano ed europeo. Gabriele Valvassori realizzò un nuovo giardino dedicato a Venere, l'odierno Giardino dei Cedrati, mentre a Francesco Nicoletti si debbono il progetto dell'organo idraulico, all'interno dell'ambiente centrale dell'emiciclo del Giardino del Teatro, e la ristrutturazione della Villa Vecchia. Con Francesco Bettini, alla fine del '700, il canale del algo ed il algo stesso assunsero un nuovo, suggestivo assetto: il primo venne dotato di due cascate, tra cui quella dello "zampillone" recenemente restaurata, mentre il lago fu ridisegnato secondo una forma irregolare, inserita nel nuovo giardino paesistico realizzato nell'area. Nei pressi di Villa Vecchia, Bettini progettò inoltre un orto botanico ed un "orto agronomico" destinati a nuove coltivazioni agricole. I combattimenti del 1849, che segnarono la fine della seconda Repubblica Romana, causarono notevoli danni alla villa. Il principe Filippo Andrea V Doria Pamphilj, di intesa con l'architetto Andrea Busiri Vici, decise di rinnovarla secondo i modelli di giardino paesistico già diffusi in tutta Europa e particolarmente in Inghilterra. Il nuovo giardino all'inglese è testimoniato dal radicale rinnovamento del Giardino del Teatro, arricchito da numerose specie arboree originarie di vari continenti, valorizzate dai viali ad andamento sinusoidale. In precedenza, il principe aveva fatto costruire da Giovanni Gui serre monumentali in ghisa e vetro secondo forme neomedioevali ispirate a modelli inglesi. Il secolare processo di ampliamento della villa si concluse nel 1856, con l'acquisizione della proprietà Corsini. Il parco raggiunse così l'attuale estensione di 184 ettari e venne dotato di un ingresso monumentale, opera dell'architetto Andrea Busiri Vici: l'Arco dei Quattro Venti. In occasione del Giubileo del 2000, la villa è stata oggetto di una serie di restauri, che hanno interessato vari giardini ed edifici, oggi in gran parte annullati dalla incuria o dalla insufficente manutenzione che hanno caratterizzato l'ultimo decennio.

Epoca

Secc. XVII-XIX

Progettisti ed esecutori

Alessandro Algardi (progettista)
Gabriele Valvassori (progettista)
Francesco Nicoletti (progettista)
Francesco Bettini (progettista)
Andrea Busiri Vici (progettista)

Bibliografia

Benocci Carla, Villa Doria Pamphilj, Roma 1996
Benocci Carla (a cura di), Le virtù e i piaceri in villa. Per il nuovo museo comunale della Villa Doria Pamphilj, cat. della mostra (Roma 1998), Milano 1998
Benocci Carla, Algardi a Roma. Il Casino del Bel Respiro a Villa Doria Pamphilj, Roma 1999
Benocci Carla, Villa Doria Pamphilj e il suo Museo, in Verdi Delizie. Le ville, i giardini, i parchi storici del Comune di Roma, a cura di Campitelli Alberta, Roma 2005, pp. 171-188
Benocci Carla (a cura di), Villa Doria Pamphilj, Roma 2005

Superficie

184 ha

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Ente pubblico territoriale

Provvedimento di tutela

D.lgs. 42/2004

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