Giardino informale, Feltre (BL) - Veneto

La Villa, dei primi decenni del 600, appartiene oggi alla famiglia Rosada. Il complesso è costituito da una casa padronale risalente al 600 con la corte, da un oratorio ottocentesco e dal giardino oggi caratterizzato da criteri informali.
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Indirizzo via Cart, 37 Loc. Case Bianche Feltre (BL) - Veneto Accessibilità in parte - accessibile con permesso
Telefono +39 0439 83215 +39 0439 83115 Orari apertura da giu a sett ogni primo lun del mese

L’accesso originario della villa era posto a est, dove la facciata si apriva su un grande giardino all’italiana delimitato a valle da una rotonda di carpini dove campeggiava al centro il caffeaus. Tra l’edificio principale e l’ala rustica era posta la corte con il pozzo al centro con vera in ferro battuto, mentre a nord est c’era una grande fontana. Il giardino settecentesco venne radicalmente trasformato tra gli anni Cinquanta e Sessanta dell’800 con criteri informali: furono quindi evidenziate le componenti romantiche (grotta, torrentello, caffeaus, ponticello ed esedra) aggiungendovi siepi di carpini, aiuole e nuovi viali, tra i quali il “vialetto delle rose”. Di questa sistemazione resta ben poco, un’area con pozzo a ovest, il caffeaus a sud e qualche carpino centenario, mentre il resto è ridotto prevalentemente a prato.

Strutture architettoniche

Due edifici, sebbene rimaneggiati, erano a corredo del giardino settecentesco: l’attuale filanda e il caffeus. La filanda era in origine una serra riadattata a filatoio dalla famiglia Dei che aveva introdotto nella tenuta la coltivazione dei gelsi per l’allevamento dei bachi da seta. Con la proprietà di Giovanni Rosada, uno dei maggiori commercianti veneziani di granaglie l’edificio fu ampliato e sovrastato da un piano a uso di granaio: attualmente si presenta stretto alle estremità da due torrette con bassi timpani contenenti orologi e trasformato in abitazione. Il caffeaus è invece una sorta di edicola circolare costituita da sei colonne in pietra e ricoperta da erica e fu spostato nel luogo attuale, al centro della rotonda di carpini del giardino, dopo il 1918.

Notizie storiche

Nei primi decenni del 600 la villa apparteneva al notaio Tarquinio Argenta, per poi passare alla famiglia Dei. Nel 1842 il conte Jacopo Dei la alienò ad Alessandro Gritti, per essere subito ceduta, nel 1848, a Giovanni Rosada, ai cui discendenti ancora appartiene. Il complesso, con giardino, ha uno sviluppo ad “L” con il corpo padronale orientato nord-sud e una lunga ala dei rustici posta trasversalmente; l’oratorio, costruito per volere del conte Dei e dedicato a S. Anna (1817), isolato a sud, definisce gli spazi della grande corte di pertinenza. La casa padronale, risalente al secolo XVII, fu ampliata e rimaneggiata nei lavori di prima metà dell’800: essa presenta un elemento tipico della residenza padronale bellunese, le panchine in pietra poste accanto all’ingresso principale.

Epoca

XVIII, fine XIX

Bibliografia

Alpago Novello, Adriano, Ville della provincia di Belluno, Milano 1982, pp. 310-311

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Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata

Provvedimento di tutela

D.Lgs. 2004/42