Giardino misto, Sesto Fiorentino (FI) - Toscana

Questa residenza della famiglia Corsi venne realizzata assieme al giardino da Gherardo Silvani tra il 1632 e 1660, ma la scenografica facciata risale al 1732 con le caratteristiche balaustre sormontate da vasi e guglie. Le trasformazioni settecentesche del giardino con l’aggiunta di cascatelle, di un teatro di verzura, proseguirono nell’Ottocento attraverso la passione botanica di Antonio Corsi prima e del figlio Bardo poi.
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Indirizzo via Antonio Gramsci, 462 Sesto Fiorentino (FI) - Toscana Accessibilità sì - accessibile con permesso
Telefono +39 055 241586 Orari apertura Su appuntamento
Fax +39 055 2346863

L’ampio giardino è cinto da cancellate intervallate da alti basamenti che reggono statue e vasi decorativi. Davanti alla villa è il magnifico parterre di fiori recuperato da Giulio Guicciardini Corsi Salviati nei primi del ’900 secondo il disegno geometrico settecentesco a rombi e losanghe, adorno di statue su alti piedistalli e nella stagione calda di vasi di agrumi. Al centro è una fontana a vasca circolare con ninfee e piante acquatiche; in fondo una cancellata ornata in alto da due statue leonine. Nella parte nord-ovest del giardino è la peschiera, una vasca rettangolare che occupa tutta la lunghezza del parterre, cinta da una balaustra con statue angolari delle quattro stagioni che accoglie ninfee e piante acquatiche. È in asse con la maestosa ragnaia, lunghissimo cannocchiale arboreo che si allunga per 400 metri oltre la villa con al centro una catena di cascatelle alimentata dalla vasca. Accanto si apre un prato con ampia vasca circolare anch’essa adorna di piante acquatiche e dominata dall’altissima sagoma di una palma centenaria; nell’angolo ovest uno scenografico arco trionfale dà accesso allo spiazzo erboso dove si affaccia la limonaia.
Nel lato sud-est del giardino è un prato che termina in un teatro di verzura con quinte di cipresso semicircolari dominate dalla statua di Apollo su alto plinto. Davanti è un bosco di lecci, che nasconde il laghetto con ponte in ghisa, testimonianza del giardino romantico allestito nell’800.

Notizie storiche

Nel 1503 Giovanni e Jacopo Corsi acquistano da Luca Carnesecchi un terreno con “casa da signore e da lavoratore”, forse risalente alla seconda metà del ’400, che intorno al 1570 è raffigurata negli affreschi in una lunetta della villa attribuiti a Bernardo Poccetti: l’edificio presenta una facciata a due livelli con portale centrale bugnato e ai lati due coppie di finestre inginocchiate. L’attico è per due terzi occupato da un aereo loggiato su colonne libere; nell'angolo sinistro verso il parco è la torre colombaia. Il giardino appare cinto per tre lati da una loggia ad archi con al centro una fontana. L’edificio sarà modificato tra 1593 e 1603 da Jacopo, Giulio e Bardo Corsi, ma altre più importanti trasformazioni iniziarono nel 1632 quando Giovanni e Lorenzo Corsi ampliarono la fabbrica a est e la dotarono di una seconda torre, ridisegnando il giardino che, mostrava oltre al parterre centrale adorno di fontane, una peschiera, un “selvatico”, il pomario, un giardino dei fiori, una conigliera, la limonaia. L’intervento, che si protrasse fino al 1660, è tradizionalmente attribuito a Gherardo Silvani. Antonio Corsi dal 1738 e fino a metà del secolo modificò il giardino dotandolo della vasca rettangolare e delle cascatelle al centro della ragnaia, di un teatro di verzura e delle limonaie. Nel 1815-17 in luogo del pomario venne allestito un giardino all’inglese con laghetto. Dal 1866 il marchese Francesco Antonio, appassionato botanico, introdusse la coltivazione di palme e piante esotiche nelle nuove serre calde. La passione botanica venne ereditata dal figlio Bardo (1844-1907) che coltivò agrumi, rare orchidee, palme e roselline di Firenze. Nel 1907 il giardino, passato a Giulio Guicciardini Corsi Salviati, riacquistò l’aspetto settecentesco. Nel 1962 la ragnaia fu tagliata in due da una strada. La limonaia, restaurata negli anni ’80, è sede di un teatro d'avanguardia. La villa nell’ultimo quarto del secolo scorso è stata presa in affitto dalla University of Michigan.

Epoca

metà del XVI secolo, 1593-1603, 1632-1660, 1738-1750 circa, 1815-1817, 1907-10 circa

Progettisti ed esecutori

Gherardo Silvani (architetto)
Bernardo Poccetti (pittore)

Bibliografia

G. Guicciardini Corsi Salviati, La villa Corsi a Sesto, Firenze 1937
P. Ruschi in Archivi dell’aristocrazioa fiorentina, catalogo della mostra (Firenze, ottobre-dicembre 1989), Firenze 1989, pp. 7-9
C. Bichi in Giardini in Toscana, Firenze 2005, pp. 104-107.

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata

Provvedimento di tutela

Dichiarazione dell'interesse culturale: notifica 17/7/1913; decreto 27/8/1966; decreto 11/6/1989.