Giardino pubblico misto, Catania (CT) - Sicilia

1 Giardino Bellini CT 1,5mb

La villa pubblica fu realizzata in due fasi, tra il 1863 e il 1865, e tra il 1877 e il 1882, dopo successivi ampliamenti di terreno. Articolata planimetricamente e ricchissima di vegetazione e arredi architettonici e scultorei, ha conosciuto un lungo degrado tra gli anni Settanta del 900 e il primo decennio del nuovo millennio, fino ai recenti lavori di risistemazione che non hanno potuto però recuperare fino in fondo l'originario splendore.
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Indirizzo via Etnea Catania (CT) - Sicilia Accessibilità in parte - aperto al pubblico
Telefono +39 800 887077 Orari apertura 6 - 23 estate; 6 - 22 primavera e autunno; 6 - 21 inverno
Costo ingresso gratuito
Sito Web Villa Bellini

La Villa si presenta planimetricamente come un trapezio allungato su un lato e delimitato sull’altro dallo square di piazza Roma, da cui è separata dal viale Regina Margherita. Il perimetro, fiancheggiato quasi per tutta la lunghezza da un viale a triplo filare di platani, è chiuso in gran parte da ringhiere, alcune ottocentesche in ghisa di fattura parigina e artisticamente decorate. L’ingresso principale è dalla via Etnea mediante uno scalone pavimentato con ciottoli bianchi e neri disposti a mosaico e fiancheggiato da aiuole fiorite; di qui, passando sul cavalcavia che supera la via Sant’Euplio, si giunge a un piazzale con al centro una grande vasca; sulla pendice antistante è sistemato a terra un orologio floreale e un datario, costituito da piantine sempreverdi, che viene modificato ogni giorno; qui, dal 1866, è posto il monumento marmoreo a Bellini, opera dello scultore napoletano Tito Angelini. Alla sommità, raggiunta da un sistema di rampe a tornanti, si distende un’esplanade dove campeggia un chiosco in ghisa lavorata in “stile moresco”, innalzato nel 1879, a protezione del palco per la musica. Un ampio slargo ellissoidale, una sorta di “ippodromo”, in terra battuta divide la collina sud da quella simmetrica a nord, circondata da viali concentrici da cui dipartono percorsi minori bordati da siepi che immettono in piazzole di sosta dove insistono grotticelle con giochi d’acqua; sul lato est un viale che si stacca dall’esplanade circolare alla sommità della collina, scavalcando con un ponte il percorso sottostante, conduce al “viale degli uomini illustri” decorato con i busti di italiani e catanesi illustri. Il patrimonio botanico consiste di ca. 700 esemplari, tra alberi, alcuni ultracentenari, e arbusti, appartenenti a 106 specie distinte, per lo più di tipo subtropicale: tra le piante mediterranee prevalgono gli olmi, i lecci, i pini, i cipressi e i platani. Numerose sono le palme, tre le quali vanno annoverate la chamaerops humilis, la phoenix, la livistona chinensis e australis, la washingtonia filifera e robusta, l’erythea armata, la trachycarpus fortunei, la howea forsteriana; presenti sono pure varie specie di araucaria e di ficus, nonché imponenti esemplari di sophora japonica e di phytolacca dioica. Frequente è l’uso di siepi (ligustro, pittosporo, viburno) e di bordure (portulacaria afra, bosso, leonotis leonurus, bougainvillaea glabra) per la delimitazione di settori e aiuole e per la creazione di sculture e disegni decorativi.

Strutture architettoniche

Aiuole
Busto
Chiosco
Collina
Esplanade
Ippodromo
Monumento marmoreo
Palco per la musica
Piazzale
Ponte
Rampa
Ringhiera
Scultura
Vasca.

Notizie storiche

L’esigenza di creare una villa pubblica a Catania era già sentita negli anni Cinquanta dell’800, cosicché, nel 1854, il Comune acquistò la Villa Biscari “del Labirinto” per destinarla a quello scopo. Il “Labirinto” era il giardino settecentesco del principe di Biscari che doveva il nome, secondo G. Recupero (Storia naturale e generale dell’Etna, Catania 1815, vol. I, p. 76), alla presenza di un settore “piantato tutto di cipressi disposti in viottoli, che fanno tante giravolte, che difficile riesce il restituirsi nel dritto sentiero, ed uscire da quel intricato camino”. Oltre all’adattamento di questa preesistenza, il nuovo giardino pubblico necessitava di ulteriori ampliamenti di terreno che poterono essere acquisiti solo nel 1858. Nel frattempo furono presentati numerosi progetti, ma bisognerà attendere il 1863 perché, sotto la direzione dell’architetto Ignazio Landolina, si diede avvio ai lavori di realizzazione, che si concluderanno nel 1865. Nel 1875 vi fu collocata la statua in bronzo di Giuseppe Mazzini. Nell’ottobre del 1877, dopo aver acquistato altri terreni, l’Amministrazione diede incarico all’ingegner Filadelfo Fichera di unificare il nuovo settore col precedente: i lavori si conclusero alla fine del 1882, con la realizzazione di un boschetto perimetrato da una passeggiata con ampio viale per carrozze e controviali pedonali, del “viale degli Uomini illustri”, inaugurato nel 1880, di un piazzale con un chiosco in legno sulla collinetta nord, e altre strutture di collegamento. La Villa rinnovata fu così dedicata al celebre concittadino, il compositore Vincenzo Bellini, e inaugurata il 6 gennaio 1883, divenendo subito un importante punto di incontro della città, funzione che continua a svolgere tutt’oggi nonostante le modifiche dell’assetto originale imposte dal processo di urbanizzazione della città circostante. Nel 1932, su progetto degli architetti Antore, Samonà e Gessigrande, fu inaugurato l’ingresso monumentale su via Etnea che, l’anno successivo, venne completato con statue monumentali rappresentanti le arti, opera di Domenico Maria Lazzaro, poste alla sommità dello scalone, nel piazzale soprastante il tunnel di via Sant’Euplio. Alla fine degli anni Cinquanta del ‘900 fu incrementato il numero di voliere e di uccelli esotici e furono introdotti anatre e cigni nelle grandi fontane di cui il giardino era dotato: esse divenne quindi un piccolo zoo, ricco di volatili, scimmie e persino elefanti, simbolo di Catania. A partire dalla metà degli anni Settanta ha inizio un progressivo decadimento che ha comportato, oltre al degrado delle sistemazioni floreali, alla scomparsa della fauna e alla distruzione del padiglione cinese posto alla sommità della collinetta nord. Nel 2010 è stato riaperto al pubblico dopo quattro anni di chiusura per lavori di risistemazione, che però non hanno potuto restituire alla Villa l’antico splendore attestato da una guida della città pubblicata nel 1899: “la sua posizione è incantevole … Per questa diversità di panorami che offre, il Giardino di Catania è considerato come uno dei migliori d’Europa … Diversi ponticelli, costruiti con vera eleganza, i sottopassaggi, un tunnel, le aiuole fiorite, i praticelli erbosi e ricchi di ogni specie di fiori, la fontana, il piazzale che divide le due colline, tutto si fonde per trasformare questo meraviglioso giardino in un luogo di delizie”.

Epoca

XIX

Progettisti ed esecutori

Ignazio Landolina (progetti)
Filadelfo Fichera (progetto)

Bibliografia

Gravina B., Progetto della Villa Pubblica di Catania, Catania, 1858
Cantone U., Il giardino Bellini di Catania. Analisi di una modificazione ambientale, in “Supplemento al Quaderno 14, Istituto Dipartimentale Architettura e Urbanistica, Università degli Studi, Catania” 1984
Pavone P., Salmeri C., Il verde pubblico di Catania: Villa Bellini, in "Bollettino dell'Accademia Gioenia di Scienze Naturali", 27 (347) 1996, pp. 163-195
Galeazzi, M., Il Giardino Bellini di Catania. Tra storia e progetto, Acireale-Roma, 2010.

Superficie

70.942 mq

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Ente pubblico territoriale

Provvedimento di tutela

D. Lgs. 42/2004

Note

Araucaria; Bosso; Bouganville minore (Bougainvillaea glabra); Cipresso; Coda di leone (Leonotis leonurus); Ficus; Kenzia (Howea forsteriana); Leccio; Ligustro; Olmo; Palma nana (Chamaerops humilis); Palma da datteri; Palma fontana (Livistona chinensis); Palma australiana (Livistona australis); Palma della California (Washingtonia filifera); Palma del Messico (Washingtonia robusta); Palma blu (Erythea armata); Palma del Giappone (Trachycarpus fortunei); Phytolacca (Phytolacca dioica); Pino; Pittosforo; Platano; Portulacaria afra; Sofora del Giappone (Sophora japonica); Viburno.

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