Giardino pubblico formale, Caltanissetta (CL) - Sicilia

La “villa” pubblica fu realizzata a partire dal 1821 e i lavori si conclusero nel 1827. Inaugurata l'anno successivo divenne il principale luogo di svago e di ritrovo cittadino. Dopo il 1890 assunse il nome Amedeo in onore del duca d’Aosta. Di pianta regolare e ricca di monumenti e alberature, il giardino è stato restaurato dal Comune di Caltanissetta e dichiarato di importante interesse storico-architettonico.
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Indirizzo viale Regina Margherita, 43-45 Caltanissetta (CL) - Sicilia Accessibilità sì - aperto al pubblico
Orari apertura sempre aperto
Costo ingresso gratuito

La Villa è a pianta rettangolare e il perimetro è delimitato da una recinzione in muratura intonacata scandita da pilastri, con gli ingressi principali su viale Amedeo e su viale Regina Margherita, entrambi di foggia monumentale con doppi pilastri sormotati da vasi di terracotta, realizzati nel 1922. Ai lati del portale di viale Amedeo sorgono due piccoli padigioni lignei di stile svizzero. L’impianto originale ha subito una notevole riduzione di superficie con l’insediamento di impianti sportivi nell’area valliva a sud-est, dove era in origine posto un laghetto artificiale di forme articolate. Resta però l’impianto regolare, cruciforme, con due assi principali perpendicolari che s’incontrano in una piazza circolare dove è inserita una fontana di forma mistilinea, detta anche “Fonte dei Sospiri”, dove campeggiava una statua di Cupido con arco e faretra dello scultore palermitano Cervello, oggi custodita presso il palazzo municipale. Alla testata del viale maggiore, sul lato verso l’ex convento dei cappuccini, è posto il monumento a Vittorio Emanuele II con un’aquila bronzea opera di Michele Tripisciano. Completano l’arredo del giardino, suddiviso in parterres quadrati e arricchito di piante d’alto fusto, soprattutto palme, pini e cedri del Libano, statue e busti commemorativi di illustri personaggi, come Garibaldi, Foscolo, Rossini, Mazzini, e Bellini.

Strutture architettoniche

Busto
Fontana
Impianti sportivi
Padiglione
Parterre
Statua.

Notizie storiche

La realizzazione di questa “villa” pubblica nacque dalla volontà di offrire lavoro ai cittadini nisseni rimasti in miseria dopo la rivolta del 1820. Il sito prescelto fu quello antistante il convento dei Cappuccini, dai quali venne acquistata parte della selva per ottenere un’area regolare per l’impianto. I lavori ebbero inizio nel 1821 con il progetto e la direzione dell’architetto comunale Gaetano Lo Piano e si conclusero nel 1827: gli amministratori inviarono quindi una supplica al re Francesco I per ottenere l’intitolazione del giardino alla regina Isabella, sua consorte, richiesta accordata nel 1828, cosicché fu possibile inaugurare la nuova “Villa Isabella”. Nel 1839 Agostino Lo Piano, figlio di Gaetano, disegna per la Villa un teatrino musicale in legno, mentre nel 1860 l’architetto comunale Alfonso Barbera progetta per lo slargo centrale del giardino una bacino con al centro un masso sbozzato con quattro mascheroni che schizzano acqua dalla bocca, ma la scultura non viene realizzata. In questo periodo la Villa, dove viene impiantata anche una sorbetteria, diviene il principale luogo di svago e di ritrovo cittadino. Con la caduta del governo borbonico, dopo un breve periodo durante il quale viene chiamata “giardino Garibaldi” o “villa principessa Margherita”, viene intitolata ad Amedeo di Savoia, duca d’Aosta, morto il 1890. Dopo un lungo abbandono nella seconda metà del secolo, il giardino viene restaurato a cura dell’amministrazione comunale e dichiarato di importante interesse storico-architettonico.

Epoca

XIX

Progettisti ed esecutori

Lo Piano Gaetano (progetto)

Bibliografia

Saggio G., Vullo, D., Un giardino borbonico dell'Ottocento. Villa Isabella a Caltanissetta, Caltanissetta, 1998.

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Ente pubblico territoriale

Provvedimento di tutela

D. Lgs. 42/2004

Note

Cedro del Libano; Palme; Pini.