Giardino formale, Palermo (PA) - Sicilia

Villa Alliata Cardillo

Il complesso è frutto della trasformazione di un baglio seicentesco in residenza di delizia iniziata dopo il 1772 per conto del marchese Domenico Cardillo e portata a compimento dal figlio Agostino. Nel 1996 Stefania Alliata Lodetti ne ha promosso il restauro, ridefinendo il giardino padronale secondo criteri formali, destinandolo a centro d’arte multimediale.
Indirizzo via Faraone, 2 Palermo (PA) - Sicilia Accessibilità sì - aperto al pubblico
Telefono +39 091 6790853
E-mail info@villaalliatacardillo.com
Sito Web Villa Alliata Cardillo

Dell’originario vasto giardino, organizzato per assi perpendicolari e tagliato per tutta l’estensione da un viale principale che offre ancora sporadici tratti della bordatura a filare di cipressi, le cui estremità si attestano sulle attuali vie Faraone, a nord-est, e Tommaso Natale, a sud-ovest, sopravvive oggi un settore a nord-ovest, limitrofo all’edificio padronale; qui è stato realizzato un parterre prativo suddiviso a croce, delimitato, a mo’ di giardino “riservato”, da siepi e muri di cinta su cui è addossata una fontana a parete rivestita di maioliche: su di esso affacciano una cappella dedicata alla Madonna della Lettera in onore di Letteria Cardillo, in cui è visibile un altare ligneo settecentesco, e le scuderie. Altri settori del giardino primigenio, oramai fuori dall’attuale chiusa, sono piantati ad agrumeto in filari regolari, richiamando, probabilmente, l’originario assetto della tenuta agricola annessa alla Villa.

Strutture architettoniche

Cappella
Fontana
Muri di cinta
Parterre.

Notizie storiche

La Villa sorge nella Piana dei Colli, cosiddetta perché delimitata a est dal Monte Pellegrino, a nord dal Monte Gallo e a ovest dal Monte Billiemi, mentre a sud si apre il golfo di Mondello, un’area privilegiata per la ricchezza di acque che favorì, a partire dal XVIII secolo, l’insediamento di residenze di delizia dell’aristocrazia palermitana in alternativa alla già colonizzata zona di Bagheria. Il complesso è frutto della trasformazione di un baglio seicentesco in residenza di delizia iniziata dopo il 1772, anno in cui il proprietario, il giudice Domenico Cardillo, venne insignito del titolo di marchese. La realizzazione di edifici e giardini fu portata a compimento dal figlio Agostino e alla sua morte (1815) il bene passò al successore Antonio. Nel 1870 l’eredità viene suddivisa tra le figlie di Antonio, Emanuela, che sposa Pasquale Alliata di Villafranca, e Adelaide, sposata Cloos. Nel 1996 Stefania Alliata Lodetti, discendente di Emanuela, riesce a riunificare la proprietà affidandone il restauro all’architetto Rosario Busardò e trasformandola in un centro d’arte multimediale, il “Centro d’arte Piana dei Colli”. L’edificio padronale presenta una struttura su due elevazioni intorno a un cortile centrale. Dal piano nobile, composto da un’enfilade di sei saloni, si accede a due ampie terrazze esterne, pavimentate con le tipiche maioliche a onda bianca e blu e circondate da una balaustra in calcarenite siciliana, che affacciano sul paesaggio circostante.

Epoca

XVII; XX

Progettisti ed esecutori

Rosario Busardò (progetto)

Bibliografia

Ingarao Giulia (a cura), Centro d’arte Piana dei Colli, Palermo, 2009.

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata