Giardino pubblico formale, Padova (PD) - Veneto

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Il Prato della Valle è una grande piazza-giardino di Padova con al centro un’isola ellittica di ca. 20.000 mq circondata da un canale. Luogo di interesse cittadino fin dall'antichità, con la nomina di Andrea Memmo, intellettuale imbevuto di principi illuministici di politica sociale e urbanistica, a Provveditore straordinario nel 1775, esso fu oggetto di una radicale trasformazione in spazio e giardino pubblico cittadino, assumendo l'attuale configurazione.
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Indirizzo piazza del Prato della Valle Padova (PD) - Veneto Accessibilità sì - aperto al pubblico
Sito Web Prato della Valle

Nell’originaria area trapezoidale del “locus communis” s’inscrive un’ellisse definita dalla bordura del fosso artificiale, alimentato dal canale, oggi in gran parte condottato, detto Alicorno, che circonda un’isola centrale, detta “Memmia” in onore del suo creatore. Oggi resta coltivata a verde la bordura, idea questa scaturita della proposta di Giuseppe Jappelli nel 1824, e il parterre dell’isola, mentre il resto della piazza trapezoidale è pavimentato. Le sponde del canale sono collegate da quattro ponti e protette da balaustre sui cui pilastri sono attualmente poste 78 statue di uomini illustri che avevano avuto legami con Padova (40 lungo l’anello esterno e 38 lungo quello interno), ma secondo il disegno originario sarebbero dovute essere 88. Nella maggior parte dei casi si tratta infatti di professori universitari, artisti, condottieri o ex governanti della città, ai cui ritratti, eseguiti tra il 1775 e il 1838 con il contributo economico di singoli cittadini o di gruppi, lavorarono artisti come Antonio Canova e Francesco Luigi Fanzago. Sui piedistalli dei ponti est e ovest sono oggi posizionati 4 obelischi prima collocati lungo i quattro viali interni dell’isola. L’isola è caratterizzata da un semplice parterre a croce di forma anch’essa ellissoidale, con ampi quadri prativi divisi da viali ortogonali costeggiati da filari di aceri ricci, varietà Summershade. Queste essenze sono state introdotte a partire dal 2011, a seguito dell’abbattimento dell’unico individuo superstite di platano, facente parte delle piantumazioni eseguite nel corso del XIX secolo: questi esemplari, che raggiungono i 35-40 m di altezza, modificarono la percezione visiva del Prato prevista dal progetto di Memmo pur offrendo riparo dal sole a vantaggio del passeggio cittadino; colpiti da un fungo in maniera sempre più grave ed estesa a partire dalla metà del 900, sono stati abbattuti nel 1990. L’adozione dell’acero riccio, piantato in numero ridotto (ca. 50) e solo lungo i viali interni, è motivata dalla minor altezza delle chiome (ca. 20 m) maggiormente compatibile con la struttura urbanistico-architettonica del Prato.

Strutture architettoniche

Balaustra
Canale
Filare
Isola
Obelisco
Parterre
Ponte
Statua.

Notizie storiche

Il Prato della Valle è una grande piazza-giardino di Padova con un’estensione di 88.620 mq, con al centro un’isola ellittica di ca. 20.000 mq circondata da un canale, con una circonferenza esterna di 1450 metri. Nota in epoca romana e altomedievale come “Campo di Marte”, perché destinata, tra le altre funzioni, a luogo di riunioni militari, l’area fu in seguito denominata sia “Valle del Mercato”, per i mercati che vi si tenevano, sia come “Prato di Santa Giustina” in relazione alla proprietà spettante all’omonima chiesa. Il toponimo “Prato della Valle” (Pratum Vallis) è riscontrato per la prima volta nel XII secolo, dopo che il “pratum”, come un “locus communis”, era tornato a ospitare fiere, spettacoli religiosi e profani. Nei secoli XVI, XVII e XVIII gravi inondazioni portarono a impaludamenti dell’area, finché, nel 1767, al termine di lungo contenzioso, il Prato passò di proprietà dal monastero di Santa Giustina all’amministrazione cittadina. Lo stesso anno fu creata una magistratura specifica, la Presidenza del Prato, allo scopo di gestirlo e garantire lo svolgimento delle manifestazioni in esso ospitate. Solo con la nomina di Andrea Memmo, intellettuale imbevuto di principi illuministici di politica sociale e urbanistica, a Provveditore straordinario nel 1775, alla base del cui programma di governo erano il rilancio commerciale della città e gli interventi di igiene pubblica, il Prato fu oggetto di una radicale trasformazione in spazio e giardino pubblico cittadino, dove dovevano trovare collocazione le attività commerciali ma anche quelle di svago dei cittadini. Gli interventi di trasformazione, impostati nei tratti principali dallo stesso Memmo e perfezionati dal punto di vista esecutivo dall’abate Domenico Cerato, professore d’architettura all’università patavina, furono avviati nell’estate del 1775. Secondo il progetto originale si doveva realizzare un lungo edificio porticato sul lato sud e piantare passeggiate sulle sponde del canale di raccolta delle acque, come pure l’isola centrale realizzata rovesciandovi 10.000 carri di terra al fine di riempire la depressione centrale che favoriva il ristagno delle acque ed i fenomeni di impaludamento, doveva ospitare durante le fiere strutture lignee per 54 botteghe disposte seguendone la forma ellittica: quest’ultime costruzioni temporanee, effettivamente realizzate, furono usate per pochi anni prima in maniera completa e poi montando solo le botteghe della semiellisse verso sud: l’affitto di questi spazi avrebbe contribuito al pagamento dei lavori di trasformazione del Prato. Definito nelle sue forme attuali nel secolo seguente, il Prato fu dotato d’illuminazione elettrica nel 1910, e nel 1926 di una fontana al centro dell’isola che, prevista nel progetto del Memmo, non era mai stata realizzata.

Epoca

XVIII

Progettisti ed esecutori

Memmo Andrea (progettista)
Cerato Domenico (esecutore)

Bibliografia

Radicchio V., Descrizione della general idea, ed in gran parte effettuata dall’eccellentissimo signore Andrea Memmo sul materiale del Prato, che denominavansi della Valle, Roma, 1786. Marzolo F., Curiosità idrauliche padovane: la canaletta del Prato della Valle, Padova, 1940. Scorzon E., Il Prato della Valle e le sue statue, Trieste, 1975. Prosdocimi A., Il Prato della Valle, Padova, 1976. Puppi Lionello (a cura), Prato della Valle. Due millenni di storia di un'avventura urbana, Limena, 1986. Lazzarini L. [et al.], Il Prato della Valle e le opere in pietra calcarea collocate all'aperto: esperienze e metodologie di conservazione in area veneta, Padova, 1990. Cappellini L., Il Prato della Valle, Torino, 2001.

Superficie

20.000

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Ente pubblico non territoriale
Comune di Padova, via del Municipio, 1 Padova

Provvedimento di tutela

D.Lgs. 2004/42

Note

Acero riccio Summershade