Giardino Fiesole (FI) - Toscana

In questo giardino, che adorna una semplice casa colonica trasformata in villa da Michele Busiri Vici nella seconda metà del Novecento, vi è tutta la poetica del suo artefice Pietro Porcinai, raggiungere un rara compenetrazione tra arte e natura del luogo, tra disegno del giardino e contemplazione del paesaggio, tra tradizione e modernità. L’intervento (1972-1974) ridisegna il giardino, realizza la piscina e restaura uliveto, vigneto e frutteto.
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Indirizzo via Benedetto da Maiano, 22 Fiesole (FI) - Toscana Accessibilità dato non disponibile
Telefono +39 055 613874

Oltrepassato il grande portone in legno, improntato alle forme tradizionali dell’architettura rurale, si procede per un percorso in lastre di pietra arenaria bordato a monte da scarpate di Teucrium fruticans e a valle di Mahonia aquifolium per giungere all’aia in cotto e pietra rivolta a sud, dove affiorano tra le lastre arbusti ed erbacee perenni. Davanti alla villa è il giardino formale quadripartito con aiuole contenenti vasi e al centro un albero di melograno: si possono ammirare cuscini di santolina grigio-argentei alternati a fioriture stagionali. Addossato a un muro di confine è una semplice vasca semicircolare bordata di fioriture stagionali. Particolare attenzione è stata rivolta alla collocazione della piscina, decorata ai bordi di agapanti e santoline, da cui si gode una splendida vista su Firenze e sulla cupola di Brunelleschi. Accanto alla piscina Porcinai disegna un’aerea pergola di vite ancorata alla duna di terra collegata a una piccola camera di verzura circolare chiusa da un argine scosceso d’iperico. Nei pressi è una casina bianca (forse una citazione dal parco di Collodi) circondata da gigli bianchi e rosa e dal pergolato di vite è una reinterpretazione della camera barocca. L’ingresso carrabile su via delle Lucciole, delimitato da siepi di alloro e rosmarino e dal muretto di pietre a secco, è coperto da un manto erboso e conduce al garage nascosto dalla villa da una duna di terra.

Notizie storiche

Si tratta di una semplice casa colonica posta in posizione panoramica sotto le pendici di Montececeri, aperta verso il paesaggio agrario, trasformata in abitazione da Michele Busiri Vici. Pietro Porcinai, che interverrà nella sistemazione del giardino e della piscina dal 1972 al 1974, si pone come obiettivo una completa fusione tra giardino e paesaggio circostante, il cui confine viene solo accennato da siepi e alberature o negato da viottoli in pietra che conducono all’uliveto. L’intervento prevede infatti anche il restauro dell’uliveto, la creazione di un frutteto e di un vigneto, mentre si lasciano intatti i muretti di contenimento, le vecchie pavimentazioni e i viottoli poderali reinterpretati attraverso bordature e coloriture vegetali. Le scarpate vengono ricoperte da Teucrium fructicans, lavande e santoline, mentre si prediligono specie autoctone sia per la composizione delle siepi (corbezzolo, alloro, lentaggine o viburno, alaterno) sia nella scelta delle alberature (querce, ulivi, cipressi). Anche per gli alberi da frutta si adotta un criterio analogo, includendo fruttiferi minori quali giuggioli e nespoli.

Epoca

1972-1974

Progettisti ed esecutori

Pietro Porcinai (architetto del giardino)

Bibliografia

S. Casciu, M. Pozzana (a cura di), Ville e giardini nei dintorni di Firenze. Da Fiesole ad Artimino, Firenze 2010, pp. 186-188
I. Romitti, Pietro Porcinai. L’identità dei giardini fiesolani. Il paesaggio come “immenso giardino”, Firenze 2011, pp. 183-197.

Mappa

Come arrivare



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