Giardino botanico, Padova (PD) - Veneto

L’Orto Botanico di Padova fu fondato nel 1545. I lavori iniziarono immediatamente e furono affidati alla direzione di Daniele Barbaro. Nel 1997 l’Orto è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’umanità dall’UNESCO.
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Indirizzo via Orto Botanico, 15 Padova (PD) - Veneto Accessibilità sì - aperto al pubblico
Telefono 049 8272123
Fax +39 049 8272120
E-mail visite.ortobotanico@unipd.it
Sito Web Orto Botanico di Padova

La struttura odierna dell’Orto deriva sostanzialmente da quella del progetto originale di Daniele Barbaro, una rappresentazione densa di significati geografici, astrologici ed esoterici influenzata dalle concezioni scientifiche e filosofiche del tempo, poi parzialmente modificata da Pier Antonio Michiel: un quadrato di più di 40 m per lato inscritto in un cerchio di mura di 86 m di diametro, costruito nel 1552 per arginare i furti, suddiviso da due viali ortogonali in quattro quadrati più piccoli, detti “spalti”, perché originariamente sopraelevati di 70 cm rispetto ai viali, a loro volta divisi in “areole” disposte in modo da formare eleganti disegni geometrici, dedicate alla coltivazione di “semplici”, ovvero piante medicinali per fini terapeutici o di studio. Un arboreto, un giardino all’inglese con sentieri tortuosi, e una piccola collinetta-belvedere furono aggiunti tra il XVII e il XVIII secolo. Nel 1704 furono realizzati i quattro portali d’ingresso con otto pilastri in trachite sormontati da vasi acroteriali contenenti piante in ferro battuto (fritillaria, ananas, giglio e yucca), e provvisti di eleganti cancelli anch’essi in ferro battuto. Venne eliminato il dislivello tra i viali e gli “spalti” e furono inserite fontane al centro di ciascun quarto e, all’intersezione dei due viali principali, al centro una piscina per le piante acquatiche alimentata da una vena di acqua calda proveniente da una falda sotterranea. Il muro circolare fu ingentilito da una balaustra con eleganti colonnine in pietra bianca su cui furono collocati vasi e busti di personaggi illustri. In tempi successivi, l’Orto si estese fino a occupare l’area esterna al muro circolare, dove vennero realizzate altre fontane, tra le quali quella in pietra istriana con la statua Teofrasto, medico greco considerato il padre della botanica (porta sud), e quella detta delle Quattro Stagioni (porta est) per la presenza, oltre a una statua di Salomone firmata dallo scultore padovano Antonio Bonazza, dei busti marmorei settecenteschi raffiguranti le Quattro Stagioni. Nella prima metà dell'800 furono inserite tre meridiane, una cubica, una sferica e una cilindrica. Vennero anche realizzate serre in muratura, in sostituzione delle “conserve” mobili utilizzate in precedenza; una di queste serre ottocentesche conserva ancora l'originale struttura interna con eleganti archi e colonnine in ghisa. Fu costruita un’aula ad emiciclo detta “teatro botanico”, tuttora in uso per lezioni e riunioni. Il grande edificio in prossimità dell’ingresso, risalente ai secc. XVII e XVIII, era un tempo destinato ad abitazione del direttore dell'Orto (tradizionalmente denominato Prefetto): oggi ospita al piano terra spazi destinati a esposizioni museali, al primo piano la Biblioteca storica, l’archivio e l’Erbario, mentre al secondo piano si trovano la direzione e altri locali adibiti alla conservazione dei semi. L’Orto ospita attualmente oltre 6000 piante coltivate. Numerose sono le piante introdotte per la prima volta in Italia attraverso l’Orto padovano: fra queste il ginkgo biloba, la magnolia, la patata, il gelsomino, l’acacia e il girasole. Attualmente le collezioni includono: piante medicinali e velenose, piante carnivore, piante grasse, orchidee, piante acquatiche, piante alpine, piante mediterranee e piante tipiche del Triveneto. Vi sono anche collezioni specifiche di singoli generi (salix L., allium L., ornithogallum L., aster L., campanula L.) e di piante rare o in via d’estinzione, alcune delle quali riprodotte con successo nell’Orto. Tra gli esemplari più interessanti va ricordata la cosiddetta “palma di Goethe”, un esemplare di palma di San Pietro (chamaerops humilis L.) messo a dimora nel 1585, che il celebre scrittore tedesco vide nel corso del suo viaggio in Italia e nominò nel saggio sulla metamorfosi delle piante (1790).

Strutture architettoniche

Archivio
Biblioteca storica
Busti
Erbario
Serra ottocentesca
Vaso.

Notizie storiche

L’Orto Botanico di Padova fu fondato con decreto del 29 giugno del 1545 del Senato della Repubblica di Venezia, a seguito della richiesta di Francesco Bonafede, professore di “materia medica” all’Università, per facilitare il riconoscimento delle piante medicinali da parte dei suoi studenti. Per il luogo di fondazione fu individuato un terreno appartenente all’Ordine benedettino, dove probabilmente i monaci coltivavano già piante medicinali. I lavori iniziarono immediatamente e furono affidati alla direzione di Daniele Barbaro, mentre è documentato il coinvolgimento dell’architetto bergamasco Andrea Moroni nell’esecuzione di essi. Il primo prefetto fu, nel 1547, Luigi Squalermo detto Anguillara, che vi fece introdurre circa 2000 specie medicinali. Nel 1551 all’Anguillara venne affiancato Pier Antonio Michiel, già creatore di un giardino privato, conoscitore delle specie vegetali e autore di un eccellente erbario illustrato. Nei secoli successivi furono apportate diverse modifiche tra le quali, nel XVI secolo, un impianto di pompaggio per l’alimentazione di 10 fontane, nel 1704 quattro ingressi monumentali e, a cavallo tra Sette e Ottocento, le nuove serre in muratura. Nel 1835 nel comprensorio dell’orto fu realizzato un erbario, divenuto oggi un museo dove sono conservati circa 500.000 campioni provenienti da tutto il mondo, raccolti a partire dalla fine del XVIII secolo. Nel 1997 l’Orto è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’umanità dall’UNESCO. Nel maggio 2002, l’adiacente Collegio Antonianum dei Gesuiti ha venduto gran parte dei suoi terreni all’Orto e nel 2008 sono cominciati i lavori di ampliamento: la nuova area è di circa mq 15 000 e sarà caratterizzata da importanti innovazioni tecnologiche realizzate in armonia con la vecchia struttura.

Epoca

XVI-XIX

Progettisti ed esecutori

Barbaro Daniele (progettista)
Michiel Pier Antonio (progettista)

Bibliografia

Minelli, A., L’orto botanico di Padova (1545-1995), Venezia 1998
Buffa, G., Bracco, F., Tornadore, N., Guida all’Orto Botanico di Padova. Quattro percorsi per conoscerne la storia e le piante, Padova 1999

Superficie

22.000 mq

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Ente pubblico territoriale

Provvedimento di tutela

D.Lgs. 2004/42

Note

Acacia; Aglio; Aster; Campanula; Gelsomino; Ginkgo biloba; Girasole; Magnolia; Ornitogallo; Patata; Salice.