Orto botanico botanico, Cagliari (CA) - Sardegna

Cascata

Fondato a metà '800 da Patrizio Gennari, titolare della cattedra di Storia Naturale dell’Università di Cagliari, e progettato dall’architetto Gaetano Cima, questo orto ospita senza dubbio una delle collezioni botaniche più significative della Sardegna. Nato per acclimatare specie esotiche e tropicali, annovera più di 600 alberi, 550 arbusti, 75 lianose, 800 specie coltivate in vaso e circa mille piante grasse.
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Indirizzo Viale Sant’Ignazio da Laconi 11 Cagliari (CA) - Sardegna Accessibilità sì - aperto al pubblico
Telefono +39 070 6753512 Orari apertura Inverno (ultima domenica di ottobre-ultima domenica di marzo): 8.30 - 13.30; resto dell'anno: 8.30-18
Fax +39 070 6753523 Costo ingresso euro 4
E-mail dip.scie.botaniche@amm.unica.it
Sito Web Orto Botanico di Cagliari

Posto nella valle di Palabanda tra l’anfiteatro romano e un complesso di ville romane, l’orto botanico si estende per circa cinque ettari sulle pendici che dal belvedere di viale Buoncammino digradano verso il mare.
L’orto è impostato lungo il viale centrale, che dall’ingresso sale fino alla fontana Pampanini in prossimità dell’anfiteatro, che definisce la griglia dei viali laterali e il sistema di fontane.
La visita si articola su 37 tappe e quattro settori principali (mediterraneo, tropicale, piante grasse e giardino dei semplici). Ogni pianta reca un'etichetta di colore diverso a seconda del gruppo tassonomico: arancione per le pteridofite, giallo per le gimnosperme, verde per le angiosperme monocotiledoni, blu per le angiosperme dicotiledoni. Tra gli alberi più significativi si conservano esemplari di Phytolacca, Dracena, Casuarina, Eucalyptus, Dasylirion e Nolina (nota come pianta mangia fumo), argan (Argania sideroxylon), unico negli orti botanici italiani.
Partendo dall’ingresso in via Sant’Ignazio da Laconi si incontrano a destra gimnosperne e a sinistra cicadee, piante carnivore, Chorisia speciosa (o albero-bottiglia), si prosegue con una Tillandsia, fior di loto, papiro, gelso nero, albero fiamma (Brachychiton acerifolius), acero campestre, ninfee, Argania spinosa, Ficus macrophylla columnaris, araceae. Si giunge al settore mediterraneo che include le specie provenienti dalla Sardegna (carrubo, olivastro, lentisco, fillirea, palma nana, viburno, corbezzolo, ecc.) e dalle aree mediterranee o con clima simile al nostro come Marocco, Cile, Australia, Brasile, Argentina, etc. Segue l’Orto dei Semplici inaugurato nel 1996 che presenta 130 piante officinali. Oltrepassati gli esemplari di cipresso di palude e Phytolacca dioica, si arriva alla fontana Pampanini con piante acquatiche della famiglia delle equisetaceae. Si prosegue per la nuova serra tropicale realizzata nel 2004, per raggiungere uno spettacolare esemplare di Euphorbia canariensis tra i più estesi di tutto il Mediterraneo. Sulla sommità dell’orto è la zona denominata “Roccaglie della biodiversità” che accoglie numerose specie insulari endemiche rare o minacciate di estinzione. Il percorso incontra un esemplare di Dracaena draco, non lontano dall’edificio del Dipartimento di Scienze Botaniche, e prosegue verso eucalyptus camaldulensis, l’ampio settore delle piante grasse (o succulente) disposte in serre e in un’area sabbiosa denominata “deserto”. Il settore delle aloe, il palmeto e i bambù concludono la visita botanica.
L’orto comprende anche importanti testimonianze antiche visitabili, come la cosiddetta Villa di Tigellio a sud, un complesso di abitazioni romane con terme. Tra i resti si possono ammirare una cava (tappa 29) in calcare bianco, un pozzo (tappa 21) dotato di noria (antica macchina per sollevare l’acqua) e numerose cisterne di epoca punica (tappa 32) a cui se ne affianca una più ampia (tappa 27), intonacata con coccio pesto e profonda 12 metri, risalente a epoca romana.

Strutture architettoniche

Anfiteatro
Fontana

Notizie storiche

Dopo un primo tentativo, tra 1762 e 1769, di creare un Orto Botanico a Cagliari in località Su Campu de Su Re che non andò a buon fine, la fondazione dell’attuale complesso risale esattamente a metà '800 quando su proposta del titolare della cattedra di Storia Naturale prof. Patrizio Gennari l’Università di Cagliari acquistò nell’area della valle di Palabanda un terreno e affidò il progetto all’architetto Gaetano Cima (1805-1878), uno dei principali protagonisti del rinnovamento moderno della capitale sarda. L’orto, realizzato sotto la guida di Gennari, coadiuvato da Giovanni Battista Canepa giardiniere proveniente dall’Orto Botanico di Genova, fu inaugurato nel 1866. Era stato espressamente concepito per favorire l’acclimatazione di specie esotiche di origine tropicale e con l’obiettivo di promuovere l’attività vivaistica in Sardegna e nella penisola.
A questa iniziale specializzazione si è col tempo aggiunta una vocazione didattica che negli ultimi decenni ha visto arricchirsi le collezioni di gimnosperme, la creazione di un Giardino dei Semplici nel 1996 e di aree dedicate alla biodiversità. Si è inoltre favorito l’accesso ai disabili, in particolare ai non vedenti, con percorsi a loro dedicati illustrati da pannelli in caratteri braille.
Attualmente annovera nelle sue collezioni più di 600 alberi, 550 arbusti, 75 lianose, 800 specie coltivate in vaso e circa mille piante grasse.

Epoca

1850

Progettisti ed esecutori

Gaetano Cima (architetto)
Patrizio Gennari (botanico)
Giovanni Battista Canepa (giardiniere)

Bibliografia

Gennari Patrizio, Guida dell’Orto Botanico della R. Universita di Cagliari, Cagliari, 1874
Pontecorvo Cristiano (a cura di), Guida dell’Orto Botanico di Cagliari, Cagliari 2009
Soddu Pirellas Antonino - Ballero Mauro, Giardini storici di Sardegna, Ortacesus (Cagliari) 2012, pp. 12-17.

Superficie

5 ha

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Ente pubblico non territoriale

Note

Acero campestre; Albero-bottiglia (Chorisia speciosa); Albero fiamma (Brachychiton acerifolius); Argan (Argania sideroxylon), unico negli orti botanici italiani; Argania spinosa, Carrubo; Casuarina delle spiagge; Corbezzolo; Dasylirion a foglie seghettate; Dracena; Eucalipto; Fillirea; Fior di loto; Lentisco; Gelso nero; Ninfea; Olivastro; Palma nana; Papiro; Phytolacca; Pianta mangia fumo (Nolina recurvata). Tillandsia; Viburno.

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