Orto botanico botanico, Camerino (MC) - Marche

Indirizzo Viale Oberdan Camerino (MC) - Marche Accessibilità sì - aperto al pubblico
Telefono +39 0737 403084 ; 0737403104 Orari apertura 9.00-13.00 a.m., 15.00-17.00 p.m. dal lunedì al venerdì. Mercoledi' pomeriggio chiuso. Dal 15 aprile al 30 settembre : aperto anche il sabato e la domenica 10-13 ; 16-19.
Costo ingresso ingresso gratuito
E-mail ortobotanico@unicam.it
Sito Web Orto Botanico “Carmela Contini”

L’Orto Botanico “Carmela Cortini” dell’Università di Camerino comprende circa 950 taxa distribuiti in due parti principali, una nemorale sul pendio, di impianto ottocentesco, in cui gli alberi secolari formano un boschetto, e un'altra in piano, con specie erbacee, arbustive ed arboree di varia metratura, anche a scopo ornamentale.
Nella zona pianeggiante si individuano diverse aree tematiche, ad esempio quella dedicata alla flora d’altitudine dell’Appennino centrale, la gariga, lo stagno, le specie bulbose marchigiane. Ai due lati dell’ingresso principale ci sono due serre che ospitano piante in vaso, tropicali e subtropicali, epifite e succulente, e due terrari per la coltivazione di piante carnivore e sfagni.
Tra le aiuole quadrate si evidenziano altre aree tematiche: quella dedicata alla flora d’altitudine dell’Appennino centrale (la rocciera appenninica), la parete di roccia calcarea subverticale, la gariga, lo stagno, la zona dedicata alla coltivazione di pteridofite, l’aiuola di alcune delle specie arboree ed arbustive dell’Appennino centrale, quella destinata alla coltivazione di specie bulbose marchigiane, l’aiuola dedicata al genere Helleborus, al genere Peonia e al genere Hydrangea; la maggior parte dei vialetti è inoltre delimitata da bosso. A ridosso delle mura del Palazzo Ducale, su di un piano rialzato rispetto a quello principale dell’orto, è presente un giardino pensile, come risulta anche nella prima mappa realizzata da Giovanni Filippini nel 1829. In questo giardino all’italiana, oltre ad aprirsi uno scorcio suggestivo sul panorama che circonda Camerino, vengono coltivate alcune varietà antiche e profumate del genere Rosa.
Nonostante le piccole dimensioni, l’orto presenta una cospicua varietà di ambienti. Esso si compone, come accennato, di una parte in pendio con grandi alberi secolari e di una parte in piano in cui spicca il settore dedicato alle piante officinali (Datura stramonium, Atropa belladonna, Hyssopus officinalis subsp. aristatus, ecc.). Vi sono, inoltre, settori dedicati alle piante spontanee (Cardamine monteluccii, Juniperus sabina, Asphodeline liburnica, Arum lucanum) e a quelle ornamentali. Nella parte pianeggiante vi sono le fontane (con piante acquatiche come Acorus calamus, Menyanthes trifoliata, Caltha palustris, Azolla filiculoides, Carex caespitosa, Carex appropinquata, ecc…). Si è cercato di ricostruire un piccolo brecciaio esposto a sud e una paretina stillicidiosa a nord con piccole nicchie tra i gradini che la costituiscono. Nel brecciaio si coltivano: Festuca dimorpha, Galium magellense, Cymbalaria pallida, Drypis spinosa, nella parete umida hanno trovato posto Soldanella alpina, Soldanella minima subsp. samnitica (endemica della Majella), Ranunculus magellensis, Aquilegia magellensis ed altre.
Tra le specie coltivate nella rocciera appenninica si ricordano: Centaurea tenoreana (endemica della Majella), Centaurea scannensis, Achillea barrellieri, Achillea oxyloba subsp. mucronulata, Arctostaphylos uva-ursi, Saxifraga porophylla subsp. porophylla, Saponaria bellidifolia, Leontopodium alpinum subsp. nivale, Edrajanthus graminifolius subsp. graminifolius, Aubrieta columnae subsp. columnae, Viola eugeniae subsp. eugeniae, ecc.
Presso il giardino alpino si è cercato di ricreare l’ambiente della gariga utilizzando materiali e piante provenienti principalmente dalle colline nei dintorni di Camerino: Cistus creticus subsp. eriocephalus, Cistus salviifolius, Cistus monspeliensis, Artemisia alba, Sideritis italica, Gagea granatellii, Romulea columnae, Romulea bulbocodium, Biarum tenuifolium, Ferula glauca, Asphodeline lutea e diverse specie appartenenti alla famiglia delle Orchidaceae come Aceras antropophorum, Orchis purpurea, Orchis morio, Orchis pauciflora, Ophrys sphecodes, Ophrys crabronifera subsp. crabronifera.
Le due serre calde ospitano specie tropicali e subtropicali, con succulente ed epifite (Begonia sp.pl., Tillandsia sp.pl., Kalanchoe beharensis, Stanhopea tigrina, tra le Orchidaceae, Nepenthes phyllamphora, Cynammonum camphora, Piper nigrum, ecc.).
Tra le specie arboree esotiche si ricordano: Ginkgo biloba, Gleditschia triacanthos, Parrotia persica, Liriodendron tulipifera, Sequoiadendron giganteum tra quelle appartenenti alla flora spontanea: Quercus ilex, Quercus cerris, Quercus petraea, Taxus baccata, Celtis australis, Ilex aquifolium, Staphylea pinnata, Pinus laricio, Fagus sylvatica.
Ai piedi dei grandi alberi vi è un settore dedicato alle felci che è possibile rinvenire nei boschi dell’Appennino centrale: Polypodium cambricum subsp. serrulatum, Poypodium vulgare, Asplenium onopteris, Phyllitis scolopendium; Athyrium filix-foemina, Polystichum lonchitis, Polystichum aculeatum, Polystichum setiferum, ecc.
Lungo i pendii, si è lasciato spazio alle fioriture spontanee, particolarmente belle quelle di Anthriscus nemorosa e di Ranunculus lanuginosus nel mese di maggio. Vi sono inoltre molte siepi a Buxus sempervirens che delimitano i vialetti dell’orto.
Un’area in prossimità dell’ingresso principale è stata destinata ad arboreto e vi si coltivano: Carpinus betulus (Carpino bianco), Ostrya carpinifolia (Carpino nero), Corylus avellana (Nocciolo), Alnus cordata (Ontano napoletano), Fraxinus excelsior subsp. excelsior (Frassino), Populus tremula subsp. tremula (Pioppo tremolo), Sorbus aucuparia subsp. aucuparia (Sorbo degli uccellatori), Sorbus torminalis (Ciavardello), Rhamnus cathartica (Spinocervino), Ulmus minorsubsp. minor (Olmo comune), Crataegus monogyna subsp. monogyna (Biancospino), Spartium junceum (Ginestra odorosa), Ruscus aculeatus (Pungitopo).
In quest’ultimo anno sono stati inseriti tra le collezioni, due terrara-acquari per la coltivazione su un substrato di Sphagnumsp., piante carnivore come: Dionea muscipula, Drosera capensis, Drosera rotundifolia, Drosera binata, Nepenthes sanguinea, Sarracenia purpurea, Pinguicula moranensis, ecc.

Strutture architettoniche

Scala a chiocciola

Notizie storiche

L’Orto botanico “Carmela Cortini” dell’Università di Camerino è stato istituito nel 1828 dal prof. Vincenzo Ottaviani, docente di Botanica nella Facoltà di Medicina della medesima Università; in tale veste egli si occupò di piante medicinali, sia raccogliendole sull’Appennino, sia coltivandole nell’Orto botanico, che considerava di grande importanza per l’insegnamento e per la ricerca. Fu lo stesso Vincenzo Ottaviani a scegliere l’area su cui venne realizzato l’orto, che inizialmente era occupata da orti e sodivi incolti, bordata e sostenuta a valle da un muraglione e attraversata per il lungo da una strada. Pur con molte difficoltà, egli riuscì nell’intento di realizzare l’Orto botanico e, in un inventario del 1835, risulta che vi erano coltivati 1096 alberi e arbusti, oltre a quelli dei viali, e 887 piante da terra e da vaso.
L’orto copre una superficie di circa un ettaro, si affaccia a sud-est verso i Monti Sibillini e si sviluppa ai piedi delle mura del Palazzo Ducale, 27 metri più in basso rispetto al piano cittadino. Esso si trova al margine del centro storico vero e proprio e, in seguito alla crescita demografica del secondo dopoguerra, ha finito per essere inglobato nella città.
L’accesso all’orto è quindi possibile sia dal sottostante viale Oberdan, presso il piazzale che una volta era del “Gioco del Pallone”, sia dalle soprastanti logge rinascimentali del Palazzo Ducale, dette “Loggette dei Governatori”, mediante una celebre scala a chiocciola di 106 gradini, tutta in mattoni, fatta costruire da papa Pio V nel 1568, a metà della quale vi sono due locali adibiti ad aula didattica per mostre e attività.
Sulle mura del Palazzo Ducale all’inizio del secolo scorso, venne costruito un balcone normalmente chiamato il “balcone sulle mura”, da cui si può ammirare un vastissimo panorama che spazia dalle colline del circondario fino alla catena dei Monti Sibillini, che chiude a sud l’orizzonte. Dal balcone si può ammirare anche l’orto, che è immediatamente sottostante, con il giardino pensile, le aiuole per le specie erbacee e arbustive, gli alberi, alcuni dei quali raggiungono il balcone e lo superano.
Alla base della scala a chiocciola e lungo il perimetro delle mura che costeggia internamente l’orto, sono presenti alcune grotte naturali (“grottoni”) scavate in parte nei banchi di arenaria sui quali poggiano le fondamenta del Palazzo Ducale, sotto forma di archi e avvolti sovrapposti.

Epoca

1828

Mappa

Come arrivare



Note

Biancospino (Crataegus monogyna subsp. monogyna); Ciavardello (Sorbus torminalis); Carpino bianco (Carpinus betulus); Carpino nero (Ostrya carpinifolia); Dionea (Dionea muscipula); Drosera binata; Drosera capensis; Drosera rotundifolia; Frassino (Fraxinus excelsior subsp. excelsior); Ginestra odorosa (Spartium junceum); Nocciolo (Corylus avellana); Olmo comune (Ulmus minorsubsp. minor) Ontano napoletano (Alnus cordata); Pianta carnivora Nepenthes sanguinea; Pinguicula moranensis; Pioppo tremolo (Populus tremula subsp. tremula); Pungitopo (Ruscus aculeatus); Sarracenia purpurea; Sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia subsp. aucuparia); Spinocervino (Rhamnus cathartica);