Giardino all'italiana pensile, Stresa (VB) - Piemonte
Indirizzo | Stresa (VB) - Piemonte | Accessibilità | sì - aperto al pubblico | |
Telefono | +39 0323 30556 | Orari apertura | tutti i giorni, da metà marzo alla penultima settimana di ottobre, 9-17,30 (ultimo ingresso) | |
Costo ingresso | a pagamento | |||
info@isoleborromee.it | ||||
Sito Web | Isola Bella |
Il sito era in origine poco più di un informe isolotto in parte roccioso e in parte acquitrinoso, dalla forma vagamente a losanga, lungo circa 320 metri e largo al centro 180, abitato da pochi pescatori. La sua trasformazione in una straordinaria residenza aristocratica degna di un principe di alto rango, la cui fama non ha conosciuto confini nello spazio e nel tempo, ha impegnato per oltre sessant’anni tre generazioni della nobile famiglia lombarda che tutt’oggi ne è proprietaria: da Carlo III Borromeo, che inizia i lavori del complesso intorno al 1630 (ribattezzato, in onore della sua sposa, Isola Isabella, poi contratto in Isolabella) al nipote Carlo IV Borromeo Arese, il quale riporta al culmine prestigio e finanze della famiglia che nell’isola, e in particolare nelle circa sessanta statue distribuite nei giardini, ha trovato una spettacolare celebrazione. Carlo III interviene sul ‘soprascoglio’ all’estremità meridionale dell’isola, alto circa 37 metri sul lago, che si decise di trasformare in una regolare piramide tronca articolata in dieci terrazze (elemento nodale del complesso), con una panoramica piattaforma all’apice dove, nel versante settentrionale, sarà poi realizzato il teatro massimo. Sul coronamento di questa architettura, caratterizzata da un trattamento rustico di roccaglie (come avviene nelle bellissime grotte al di sotto del palazzo) e ornata di numerosissime sculture – tra cui, al centro, quella raffigurante allegoricamente il Lago Maggiore - si mette in scena l’infinita storia del giardino, tra natura e artificio: sull’Unicorno, emblema della famiglia Borromeo, siede Amore che tiene unite Arte e Natura. Le sculture spesso recano le insegne metalliche dei diversi membri della famiglia: le Quattro Stagioni che, con i Quattro Elementi e numerosi obelischi ornano il complesso, reggono le insegne della famiglia, così come le Ninfe. Giardino all’italiana per eccellenza, estrema iperbole del tema del giardino-isola proposto nella famosa Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna (1499), il complesso presenta – cosa eccezionale – agrumi coltivati a terra grazie al microclima lacustre. Gli agrumi erano uno degli ornamenti principali di quel periodo, segno di importanza e censo dei proprietari.
I giardini si estendono senza soluzione di continuità dal palazzo alla sponda meridionale, incluso tutto il fianco orientale; accompagnano e in gran parte rettificano la conformazione naturale dell’isola e si articolano in una serie di spettacolari scenari, ancora oggi perfettamente conservati, destinati alle rappresentazioni teatrali, alle feste e alla musica con cui i Borromeo intrattenevano gli ospiti. Due torri ottagonali simmetriche ornano i lati dell’isola: in quella ovest (‘della Noria’) era presente il sistema idraulico che raccoglieva l’acqua del lago per alimentare il giardino. Vitaliano aveva affidato la realizzazione delle sue idee ad architetti e maestranze lombardi che utilizzarono materiali locali avvalendosi dei consigli, aggiornati alle ultime novità in fatto di ville e giardini, dapprima del fratello vescovo Giberto III e quindi del nipote Carlo IV, entrambi di casa a Roma. L’isola, uno dei più importanti giardini della Penisola, ha goduto di un’ininterrotta fortuna critica, ed è stata immortalata in numerose vedute.
Strutture architettoniche
GrotteObelischi
Roccaglie
Teatro
Torri
Statue.