Giardino misto, Caltagirone (CT) - Sicilia
Indirizzo | via Giardino Vittorio Emanuele, 13 Caltagirone (CT) - Sicilia | Accessibilità | sì - aperto al pubblico | |
Orari apertura | sempre aperto | |||
Costo ingresso | gratuito | |||
Già impegnato nella realizzazione del Giardino Inglese di Palermo, Basile fu chiamato a rimodulare l’assetto preesistente della villa pubblica secondo i dettami del giardino informale di suggestione romantica: se in quello palermitano si ispirava ai giardini dell’emiro al-Akhal, qui prendeva spunto dall’era primordiale, sulla scorta di alcuni ritrovamenti archeologici e paleontologici nel territorio. Così descriveva Basile il suo progetto: “Una collina grandiosa per le sue linee, e molto accidentata nelle sue pendenze, sita in centro ad un orizzonte vasto, immenso, interminato fu il tema della mia composizione. Da questo bel tema [...] non poté scaturire che un parco grandioso, imponente, sparso di scene maestose, rustiche, melanconiche, ridenti, romantiche, e fantastiche, ricco di punti di vista, di boschetti, di piazze, e di prati, intarsiato da viali grandi, e piccoli, più o meno curvi, dalla dolce, od alpestre pendenza” (Progetto delle opere di Finimento per la Villa Maria delle Grazie Pia di Caltagirone, 10 ottobre 1856). L’impostazione finale risulta composta da tre parti: il parterre a disegno geometrico a livello inferiore, la collina con sentieri ad andamento sinuoso e il piazzale superiore con palchetto della musica tardo Liberty (che presenta rivestimenti in piastrelle policrome), e la grande terrazza panoramica. Favorito dalla pregevole posizione collinare, il giardino è ricco di vegetazione, con i filari di lecci, di sophore, di tigli, di pini e di cipressi che ne delimitano le scarpate, dove allignano il viburno, il lentisco, il bosso, il ligustro, il pittosporo, la lantana, l’acacia, gli alberi di Giuda, il frassino, l’olmo, e la casuarina. La zona della “Flora” a sud e l’altopiano a nord sono sistemati con disegno geometrico con aiuole fiorite ed esemplari di phoenix canariensis, cycas revoluta, washingtonia filifera e yucca gloriosa. Visto dall’esterno esso appare come un’impenetrabile macchia di alberi sempreverdi che unisce due distinte zone cittadine, mentre dall’interno appare come uno spazio chiuso, isolato dalla circostante urbanizzazione a diretto contatto con il cielo. Attraverso il bosco di conifere che circonda l’esplanade superiore si snodano sentieri tortuosi, disegnati con ciottoli colorati e decorati da anfore e balaustre, che conducono a piccoli giardini con aiuole e vasche d’acqua.
Strutture architettoniche
AnforaBalaustra
Bosco
Boschetto
Collina
Esplanade
Palchetto della musica
Parterre
Piazzale
Terrazza panoramica
Vasche d’acqua.
Notizie storiche
L’idea di dotare la città di Caltagirone di un giardino pubblico risale al 1846 quando iniziarono i lavori di realizzazione di una villa pubblica intitolata alla principessa Maria Pia; il progetto iniziale viene poi perfezionato nel 1851 da Giovanni Battista Filippo Basile, che fornisce i disegni anche per la serra del vivaio comunale e per il palco della musica. Ulteriori modifiche vengono apportate negli anni Ottanta, con la realizzazione del “piano delle giardiniere” e della serra e la trasformazione della parte più alta in “Trottoir”, per il passeggio delle carrozze, con l’abbattimento dell’ampia preesistente pineta. Sotto la direzione degli architetti Salvatore Marino e Saverio Fragapane e dell’ingegnere Gaetano Aurichiella vengono realizzati l’ingresso monumentale con i due piloni sormontati da leoni accovacciati, la grande balaustra in terracotta a motivi fitomorfici in stile floreale realizzata dal laboratorio Vella di Caltagirone.Epoca
XIXProgettisti ed esecutori
Basile Giovanni Battista (progetto)Bibliografia
La Rosa, G., Giacomo Bongiovanni e la villa di Caltagirone, in “Poliorama Pittoresco”, XVIII, 23, s.d.Bruno, S., Il Giardino Comunale di Caltagirone di G.B. Basile, Palermo 1990
Pirrone, G., L’isola del Sole. Architettura dei giardini di Sicilia, Electa, Milano 1994, pp. 155, 174, 176
Sessa, E., Le dimore della flora nell’isola dei Feaci: stufe, serre e giardini d'inverno in Sicilia tra Neoclassicismo e Modernismo, in “Aa.Quadrimestrale dell'Ordine degli Architetti di Agrigento”, IX, 19, maggio 2005, pp. 56-57