Giardino formale pensile, Bassano Romano (VT) - Lazio

Il Palazzo Giustiniani-Odescalchi di Bassano Romano costituisce, insieme al suo parco, uno dei più rilevanti patrimoni architettononico-ambientali della Tuscia, che attende purtroppo una giusta valorizzazione. Ceduto allo Stato dalla famiglia Odescalchi di Bracciano nel 2003, è attualmente chiuso al pubblico e in attesa che il termine dei lavori di restauro lo possano rendere finalmente fruibile. Dal ponte che si trova a livello del piano nobile si ha accesso al giardino all'italiana, creato da Vincenzo Giustiniani all'inizio del XVII secolo e collegato da un viale rettilineo al Barco e al casino della "Rocca". Il patrimonio arboreo, nonostante i decenni di abbandono, è ancora oggi notevole: lecci plurisecolari, cipressi e molti abeti rossi - quest'ultimi furono piantati dalla principessa polacca Sofia Braniska, moglie di 1841 Livio II Odescalchi.
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Indirizzo Piazza Umberto I Bassano Romano (VT) - Lazio Accessibilità in parte - accessibile con permesso
Telefono 06 696241;06 69624 202-203;0761 636025
Sito Web Giardino e parco di Palazzo Giustiniani Odescalchi

Dal ponte, che si trova a livello del piano nobile del palazzo e che scavalca via Roma, attraverso due rampe a tenaglia che contornano una grotta-ninfeo invasa da capelvenere, si ha accesso al giardino all'italiana. Le rampe erano dotate in origine da una serie di fontanelle e, a lato della siepe, erano presenti alberi da frutto. Nel giardino sono ancora riconoscibili le aiuole, bordate da basse siepi di bosso e alcune specie arboree. Un lungo viale rettilineo conduce al casino detto "la Rocca" e al parco. A lato del viale si susseguivano una serie di aperture nella vegetazione, in forma di piazze, di varie forme geometriche, collegate da viali secondari e delimitate da siepi. Il patrimonio arboreo del parco è ancora oggi notevole, con lecci plurisecolari, cipressi e abeti rossi, quest'ultimi piantati dalla principessa polacca Sofia Braniska, sposa di Livio II Odescalchi II nel 1841. Ai lati della Rocca erano due frutteti, dove ancora vegetano alberi di noce, meli e ciliegi. Di fronte alla facciata dell’edificio sopravvivono due sfingi in peperino, come pure in peperino è un leone nell’angolo meridionale della medesimo prospetto. Al termine del viale “del colle” sulla sinistra della Rocca, in prossimità di uno dei cancelli del parco, compaiono inoltre altri due superbi leoni, anch’essi in peperino. Dal viale centrale prima di giungere al frutteto, svoltando a destra si raggiunge un grande leccio di circa 4 metri di circonferenza e vari abeti secolari, che costituisce uno dei principali punti di interesse del complesso.

Notizie storiche

Il Palazzo Giustiniani-Odescalchi di Bassano Romano, ceduto allo Stato italiano dalla famiglia Odescalchi di Bracciano nel 2003, è attualmente chiuso al pubblico e in attesa della conclusione dei lavori di restauro. L’edificio aveva in origine l’aspetto di fortezza medievale. Soltanto con il passaggio agli Anguillara, tra al fine del XV e l’inizio del XVI secolo, l'edificio acquistò l’aspetto di residenza rinascimentale, con la decorazione ad affresco della loggia e di altre sale. Nel 1595 Giuseppe Giustiniani acquistò il feudo di Bassano e apportò, insieme al figlio Vincenzo, ulteriori, importanti, modifiche al palazzo e al parco. I Giustiniani tennero Bassano fino al 1854, quando, per le subentrate difficoltà economiche, lo cedettero a Livio Odescalchi. I nuovi proprietari tennero nella dovuta considerazione la residenza bassanese fino alla metà del secolo XX, quando iniziarono a disinteressarsene lasciando il palazzo e il parco in un lento e inesorabile abbandono. Il Palazzo, con la facciata sulla piazza principale del paese, impreziosita da un bel portale in pietra locale, fiancheggiato da quattro enormi busti in peperino con teste marmoree di epoca antonina (II secolo d.C.), mostra un impianto in relazione diretta con il giardino e il parco, in fondo a quale si trova il fondale architettonico costituito dalla palazzina detta la Rocca. Il cortile mostra resti di affreschi monocromi con scene di trionfi, allegorie, emblemi e fregi attribuiti a Antonio Tempesta (1604).
Salendo per un elegante scalone si raggiunge il loggiato, le cui volte presentano raffinate grottesche affrescate verso il 1570-1580 e integrate con altri soggetti nel decennio successivo all’acquisizione da parte dei Giustiniani. Dal loggiato si può accedere al giardino tramite il ponte che attraversa via Roma, oppure alle camere del piano nobile. Le sale sono tutte decorate affreschi realizzati da importanti artisti, tra cui spiccano Domenichino, Bernardo Castello, Paolo Guidotti. Il vasto complesso Palazzo-Parco, oggi di proprietà demaniale, è stato affidato dal 2003 alle cure della Soprintendenza ai BB.AA.PP. per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo.

Epoca

secc. XVI-XIX

Progettisti ed esecutori

Vincenzo Giustiniani (ideatore)

Bibliografia

A. Bureca (a cura di), La Villa di Vincenzo Giustiniani a Bassano Romano, Tivoli 2003
E. Giustiniani (a cura di), Dai Giustiniani all’unione europea: un percorso continuo, Atti del convegno (Bassano Romano 17-4-2004), Roma, 2007
A. Bureca, Indagini conoscitive e primi interventi per il recupero del giardino segreto della Villa Giustiniani a Bassano Romano,in ""Bollettino d’Arte"", XCV,s. VII, n. 5, 2010
F. Proietti, P. Scatizzi, Il giardino dei Giustiniani a Bassano di Sutri attraverso la cartografia e le fonti d’archivio dal XVI al XIX secolo, in "" Bollettino d’Arte"", XCV, s. VII, n. 5, 2010
M. Campisi, Il giardino di Vincenzo Giustiniani a Bassano Romano: la villa del seicento, ragioni e passioni, in ""Bollettino d’Arte"", XCV, s. VII, n.5, 2010.

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Condizione giuridica

Proprietà Stato

Provvedimento di tutela

D.Lgs. N. 42/2004