Giardino misto, Mascalucia (CT) - Sicilia

Il giardino di Villa Trinità è una recente creazione dovuta al proprietario, Salvatore Bonajuto, agronomo e paesaggista. Con un attento restauro sono state recuperate le testimonianze materiali dell'attività agricola tradizionale immerse in un giardino botanico d'impianto irregolare dove prevale la vegetazione mediterranea.
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Indirizzo via Trinità, 34 Mascalucia (CT) - Sicilia Accessibilità sì -
Telefono +39 095 7272156 +39 348 6521887
Fax +39 095 7272156
E-mail info@aziendatrinita.it
Sito Web Giardino di Villa Trinità

La casa padronale è oggi circondata da un giardino botanico e un agrumeto alimentati dall’antico sistema di irrigazione della “saja” (in arabo “canale”), introdotto negli agrumeti siciliani all’epoca della dominazione araba, costituito da stretti canali in terracotta che permettono la distribuzione delle acque irrigue attraverso delle chiuse. Il giardino, disposto liberamente, è attraversato da antichi camminamenti di pietra, detti “rasule”, ed è arricchito da un’importante collezione di piante mediterranee ed esotiche, tra le quali figurano felci, cactus, palmizi, fichi d’India, quaranta specie diverse di iris, numerose piante aromatiche, un bagolaro centenario e lo schinus molle o “falso albero del pepe”. Tra la vegetazione si affacciano antichi manufatti recuperati, come la “gebbia”, una sorta di cisterna dalla quale si diramano le “saje”, lo “scifo delle gru”, abbeveratoio tradizionale che serviva a ristorare le gru che migravano verso sud, e le macine di frantoio realizzate con roccia lavica. Tra le aree degne di interesse naturalistico è un boschetto di roverella, pianta spontanea costitutiva del “bosco etneo” oggi pressoché scomparso.

Strutture architettoniche

Abbeveratoio
Agrumeto
Bosco
Gebbia
Giardino botanico
Macine di frantoio
Rasula
Sàia

Notizie storiche

Il giardino di Villa Trinità si estende sulle pendici dell’Etna ed è una recente creazione dovuta al proprietario, Salvatore Bonajuto, agronomo e paesaggista. Il complesso, di proprietà dei baroni Bonajuto da almeno otto generazioni, è costituito da una casa padronale e dai terreni agricoli circostanti. La villa risale al 1609 e deve il suo nome all’attigua chiesetta della Santissima Trinità. Agli inizi dell’800 la tenuta era adibita alla produzione del vino e successivamente venne utilizzata come residenza estiva. Negli anni Sessanta del 900, Antonio Bonajuto decise di destinare gran parte della proprietà alla coltivazione degli agrumi, la cui crisi, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, comportò un attento restauro e la destinazione attuale del complesso ad agriturismo e residenza di delizia.

Epoca

XX

Progettisti ed esecutori

Salvatore Bonajuto (ideazione)

Bibliografia

Bonajuto, Salvatore, Le saje, in "La Sicilia ricercata", II, marzo 2000, 3, pp. 73-77

Superficie

3 ha

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata

Note

Bagolaro (centenario); Cactus; Falso pepe (Schinus molle); Felci; Fico d'India (Opuntia); Iris: collezione; Palmeto; Roverella (Quercus pubescens);