Giardino orto, Firenze (FI) - Toscana

Il giardino nasce nel 1859 come orto sperimentale della neonata Società di Orticultura per poter "sperimentare delle colture di piante esotiche, piante da orto pregevoli, pomi i più ricercati". Dotato nel 1881 di una maestosa serra-tepidario alta 14 metri di Giacomo Roster, il giardino è passato nel 1930 al Comune di Firenze che, dopo anni di abbandono, lo ha restaurato e ampliato.
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Indirizzo Via Vittorio Emanuele II, 4 Firenze (FI) - Toscana Accessibilità sì - aperto al pubblico
Telefono Società di Orticultura: +39 055 2066237; Orari apertura Gennaio, Febbraio, Marzo 8.30 - 18.00; Aprile, Maggio 8.30 - 19.00; Giugno, Luglio, Agosto 8.30 - 20.00; Settembre 8.30 - 19.00; Ottobre, Novembre, Dicembre 8.30 - 18.00.
Costo ingresso Gratuito
E-mail info@societatoscanaorticultura.it; bibpg@comune.fi.it;stefano.cerchiarini@comune.fi.it
Sito Web Giardino dell’Orticoltura

Il giardino è ricavato nell’area delimitata dai caseggiati di via Vittorio Emanuele II, via XX Settembre e via Bolognese Nuova per tre lati e dalla ferrovia a nord. Il disegno irregolare delle aiuole solcate dai viali è disseminato da un'ampia varietà di specie arboree tra cui platani, pini, lecci, eucalipti, etc. Vicino all’ingresso è il tepidario, una imponente struttura in ferro cemento, tra le più ampie realizzate in Italia, alta 14 metri. In questa struttura, costruita da Giacomo Roster per la coltivazione di piante tropicali nel 1880, furono usate per la prima volta elementi prefabbricati. All’interno 24 colonne portanti cave in ghisa, per poter far defluire l’acqua piovana, scandiscono lo spazio che contiene anche due vasche con nicchie e spugne minerali. Lungo la struttura in ferro, con decorazioni moresche realizzate dal fiorentino Francesco Marini, corre a circa sei metri d’altezza un ballatoio. Questo spazio, oltre che per le periodiche mostre di piante, è usato adibito a performance artistiche e teatrali.
Più avanti è la Loggetta Bondi in stile neorinascimentale, recentemente restaurata, realizzata nel 1911 su progetto di Giuseppe Castellucci per pubblicizzare i prodotti ceramici della Manifattura di Signa. Le colonne su cui sono impostati gli archi poggiano sulla balaustra che circonda la loggia; in alto nel fregio policromo in terracotta invetriata è una teoria di putti reggi festone.
Attraverso un passaggio pedonale oltre la ferrovia si giunge al Giardino degli orti del Parnaso, caratterizzato da una la fontana moderna a forma di drago in stile eclettico che corre accanto alla scala.
Dal 2007 una parte del parco è stato destinato al Giardino dei Giusti. All’entrata è un ceppo proveniente da un cimitero di guerra polacco in memoria dei 40.000 italiani morti nei lager nazisti fra 1943 e 1945. Il Giardino è diviso in due parti: in alto si osservano un carrubo, una lagerstroemia in onore di Gino Bartali, un gelso pendulo, cipressi, allori, iris, rose rampicanti e arbustive, il crespino rosso. La parte bassa del giardino ospita una selezione di fiori ed essenze che garantiscono la rotazione di colori, di fragranze e di forme nelle stagioni calde. In un’area chiusa è stato allestito un giardino sonoro dove si può assistere a effetti luminosi e acustici.

Notizie storiche

Sotto l’egida dell’Accademia dei Georgofili nel 1854 nasce a Firenze la Società d’Orticoltura dedicata allo studio e alla diffusione dell’arte del giardinaggio. Nel 1859 la Società prende in enfiteusi un terreno di proprietà del marchese Ludovico Ginori Lisci vicino via Bolognese per allestirvi un orto sperimentale e nel 1862 per la prima mostra di orticultura venne realizzato un padiglione in legno illuminato da lampioncini colorati, detto “padiglione cinese”, opera di Alessandro Pasqui, oltre al frutteto, a un piantatoio, una vigna e al giardino di piante ornamentali.
Nel 1876 si avviarono le trasformazioni del giardino per accogliere esposizioni e mostre varie di piante; nel 1880 in occasione della Prima Esposizione Nazionale della Federazione Orticola Italiana venne commissionata all’architetto Giacomo Roster, già collaboratore di Giuseppe Poggi, una grande serra-tepidario riscaldata da stufe e dedicata alle piante tropicali. Nel 1887 per un'altra esposizione il giardino venne dotato del Café Restaurant e di un’altra serra proveniente dal giardino Demidoff a San Donato; nel 1911 per il cinquantenario dell'Unità d'Italia fu aggiunta la Loggetta Bondi, agile struttura in stile eclettico. Con la prima guerra mondiale iniziò il lento declino del giardino che nel 1930 venne acquistato dal Comune di Firenze per adibirlo a giardino pubblico. Il tepidario è stato recentemente (2007) restaurato. Dal 2007 oltre il ponte sulla ferrovia su via Trento, nell’area del Giardino degli orti del Parnaso, è stato inaugurato il Giardino dei Giusti dedicato alla memoria di quei cittadini di tutte le nazionalità che hanno rischiato la prioria vita per salvare donne e uomini ebrei dall’Olocausto.

Epoca

1859-1911; 2007

Progettisti ed esecutori

Giacomo Roster (ingegnere)
Francesco Marini (scultore)
Giuseppe Castellucci (architetto)

Bibliografia

Dezzi Bardeschi Marco, Gli Orti del Parnaso. Il giardino dell’Orticultura a Firenze, storia e progetto, Firenze 1989
Cestelli Claudio, Il restauro della Loggia Bondi nel giardino dell’Orticultura a Firenze, in “Bollettino ingegneri”, 2007, 7, pp. 12-17

Superficie

2,3 ha

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Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Ente pubblico territoriale