Giardino formale, (RM) - Lazio

Il piccolo giardino all'italiana, realizzato negi anni del Governatorato di Roma tra il 1926 e il 1933, costituisce parte integrante dell’architettura esterna della Casina del cardinal Bessarione. Realizzato ed educato in rigorose forme architettoniche, secondo i dettami del giardino rinascimentale, lo spazio rievoca quella natura antica tanto benigna all’uomo da stimolarlo a farne oggetto di mimesis artistica. Le aiuole regolari delimitate da siepi di bosso intendono infatti rievocare l'ambiente in cui era uso passeggiare e raccogliersi in meditazione il padrone di casa.
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Indirizzo Via di Porta San Sebastiano, 8 (RM) - Lazio Accessibilità sì - accessibile con permesso
Telefono +39 060608 Orari apertura Ingresso consentito solo a gruppi accompagnati ; il sabato e la domenica - max 15 persone a visita.Chiuso dal lunedì al venerdì, 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre.
Sito Web Giardino della Casina del cardinale Bessarione

La "Casina" costituisce un raro esempio di villa rinascimentale extraurbana, circondato da un ancora poco conosciuto giardino all’italiana, risalente al restauro curato negli anni del Governatorato (1926-1933), scompartito da basse siepi di bosso. All'interno delle aiuole compaiono alcuni esemplari ormai quasi secolari di pino domestico (Pinus pinea). Il piccolo giardino è inoltre caratterizzato dalla presenza di due alberelli di arancio, posti sul retro dell'edificio, che incorniciano una graziosa vera di pozzo sullo sfondo di una parete di tufelli e peperino. Quest'area costituisce la zona più riservata dello spazio, vero hortus conclusus medioevale, che riporta alla memoria le prime fasi fasi costruttive dell’edificio.

Strutture architettoniche

Aiuole
Casino
Vera di pozzo.

Notizie storiche

La casina, posta lungo via di Porta S. Sebastiano, mostra un aspetto architettonico risalente al secolo XV, con utilizzo di preesistenze medievali a loro volta inglobanti strutture di epoca romana. Alla prima metà del II secolo d. C. risalgono resti di mosaico pavimentale e un partito murario in opus mixtum al pianterreno dell’edificio. La fase medievale, individuabile nella porzione sud-ovest dell’attuale Casina, viene riferita alla sede ospedaliera gestita all’inizio del '300, dai fratres cruciferi, cui succedette nel corso del medesimo secolo un monastero di benedettine. Nella seconda metà del secolo XV l’edificio venne ampliato verso la strada, mediante la costruzione della loggia al primo piano e la trasformazione in residenza estiva del cardinale titolare di Tuscolo, nella cui diocesi era compresa la chiesa di S. Cesareo. Di qui l’ipotesi, suffragata da alcuni recenti rinvenimenti documentali, che vi abbia risieduto il cardinale Giovanni Bessarione, titolare di Tuscolo dal 1449 al 1468, del quale tuttavia non rimangono tracce nell’attuale decorazione pittorica. Restano invece gli stemmi del Cardinale Giovanni Battista Zeno, titolare della medesima sede episcopale dal 1479 al 1501, e di Marcello Crescenzi, eletto cardinale nel 1542, nella decorazione parietale di alcune delle stanze e della loggia. Particolarmente interessanti e preziosi appaiono gli affreschi del salone del piano nobile, dalla ricca e complessa tematica decorativa. Nel XVII secolo la Casina passò al Collegio Clementino e dopo il 1870, con la soppressione del Collegio, l’edificio fu affidato al Convitto Nazionale. Ridotta a osteria, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo fu ceduta, nel 1926, dal Demanio dello Stato al Governatorato di Roma, che provvide ad un integrale restauro terminato nel 1933. Sottoposto negli anni ’80 del medesimo secolo XX a nuovi interventi di manutenzione e restauro e destinato a sede di rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, l'edificio è attualmente chiusa al pubblico in quanto sede temporanea di un Ufficio di Roma Capitale.

Epoca

secc. XV-XX

Bibliografia

DEL SIGNORE R., Il restauro della Casina del Cardinal Bessarione, in Cardilli L. (a cura di), Gli Anni del Governatorato (1926-1944). Interventi urbanistici. Scoperte Archeologiche. Arredo Urbano. Restauri, Roma, 1995, pp. 121-125
DI DEA M., PETRUCCI M., STEFALANI S. , Roma: Il Casino del cardinal Bessarione, "Ricerche di Storia dell’Arte", 31, 1987, pp. 102-104.

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Ente pubblico territoriale

Provvedimento di tutela

D. Lgs. 42/2004

Note

Arancio; Bosso: siepi; Pino domestico.