Giardino informale, Roma (RM) - Lazio

Il piccolo giardino del Casino dell'Aurora Boncompagni Ludovisi, nel quartiere Ludovisi di Roma, costituisce insieme ai giardini dell'Ambasciata degli Stati Uniti d'America in via Veneto, l'unica sopravvivenza della celebre Villa Ludovisi, distrutta alla fine del secolo XIX. Oltre alla preziosa decorazione interna, con i celebri affreschi di Guercino e Caravaggio, il Casino dell'Aurora conserva un giardino degno di nota, in gran parte frutto della sistemazione tardo-ottocentesca, ricco di lecci e palme, e impresiosito da reperti e statue romane.
Translation will follow
Indirizzo Via Lombardia, 46 Roma (RM) - Lazio Accessibilità sì - accessibile con permesso
Telefono +39 06 483942
Fax +39 06 42010745
E-mail ttl@glgnet.it

La chiusa del giardino è oggi delimitata da un alto muraglione a scarpa, con mattoni e contrafforti di bugne di travertino, a tratti coronato da balaustra, che corre lungo il confine con le vie Lombardia, Ludovisi e Aurora. Superato il cancello monumentale su via Lombardia, impreziosito dalla presenza di due eleganti statue femminili di epoca romana, poste al di sopra dei pilastri laterali, si sale percorrendo un viale, costeggiato sul lato sinistro da un'alta parete a roccaglia, fino al piazzale del Casino dell'Aurora, impreziosito dalla presenza di numerosi reperti archeologici e importanti statue romane. L'edificio è posto ad una quota superiore rispetto al piano stradale. Del parco originario oggi rimangono significative piante secolari, principalmente lecci, palme, cipressi e un monumentale cedro del Libano di fronte al prospetto occidentale del casino. Una piccola fontana circolare, risalente all'antico assetto seicentesco sopravvive invece presso il muro di confine orientale del giardino.

Strutture architettoniche

Balaustra
Cancello monumentale
Casino
Fontana
Muraglione
Portale monumentale
Roccaglia
Statua.

Notizie storiche

L'attuale palazzina, di origine cinquecentesca, con un probabile intervento seicentesco di Carlo Maderno, venne ampliata nel 1858, con l'aggiunta di un avancorpo su ogni braccio, su progetto dell'architetto Nicola Carnevali, conferendole una pianta cruciforme. L’edificio e la porzione di parco annesso, insieme ai giardini di Palazzo Margherita in via Vittorio Veneto, attuale sede dell' Ambasciata degli Stati Uniti d'America, è ciò resta della originaria Villa Ludovisi, fatta edificare nel 1662 dal cardinale Ludovico Ludovisi sugli "horti Sallustiani", unica testimonianza degli antichi splendori, decantati da poeti quali Goethe, Elliot, Gogol, Stendhal, D'Annunzio. Il complesso costituiva parte del primo nucleo della villa acquistata nel 1621 dal cardinale Ludovico Ludovisi, la cosiddetta vigna Del Nero, che comprendeva anche il cinquecentesco Casino Del Monte (che solo in seguito verrà detto Casino dell'Aurora), dal nome del proprietario, il cardinale Francesco Del Monte, che lo aveva a sua volta acquistato nel 1595. All’interno del Casino, nella Sala dell'Aurora, si ammira la celebre volta decorata dal Guercino nel 1621, raffigurante l'Aurora che avanza su un carro spargendo fiori, mentre la notte scompare davanti al nuovo giorno. Nella Sala del Camino o dei Paesi si trovano gli altrettanto celebri "Paesaggi", di Paul Bril, Giovanni Battista Viola, Domenichino e lo stesso Guercino, con le figure di angeli nello "sfondato" centrale opera di Antonio Pomarancio. Nella piccola volta del camerino del laboratorio alchimistico è il dipinto, realizzato ad olio sul muro, su committenza del cardinale del Monte, raffigurante Giove, Nettuno e Plutone, attribuito a Caravaggio, secondo la notizia riportata dal Bellori. La configurazione originaria dei giardino seicentesco, opera del famoso architetto francese André Le Nôtre (1613-1700), o, piuttosto, dall’architetto Carlo Maderno con la collaborazione di Filippo Breccioli, era caratterizzata da viali che lo percorrevano in senso ortogonale, secondo un impianto simile all'odierno tracciato urbano: al centro correva la "strada Ursina", corrispondente alle attuali via degli Artisti e via Liguria, la "strada ferrea" attraversava invece la proprietà trasversalmente e corrisponde all'attuale via di S. Isidoro, mentre altri accessi corrispondevano alle attuali via Cadore ed alla gradinata che scende verso via Vittorio Veneto. Ampi viali prospettici raggiungevano da un lato le Mura Aureliane, lungo l'odierna via Campania, con lo sfondo di una gigantesca testa di Alessandro Magno, posta in una nicchia ricavata nelle mura stesse, mentre dall'altro lato un boschetto di cipressi, denominato "Ermitage", presentava la fontana dell'Ombrello oggi perduta. L'accesso al Palazzo Grande era costituito da un ponte e terrazze a piani diversi con due rampe decorate da statue che portavano ai piani inferiori, mentre il piazzale antistante aveva al centro una fontana con la statua del Tritone, oggi collocata presso l'Ambasciata degli Stati Uniti d'America in via Vittorio Veneto. L'ingresso principale alla villa, ornato con gli stemmi del cardinale Ludovisi, di Gregorio XV e con busti marmorei, si apriva su via Salaria. Dinanzi al palazzo era sistemato il famoso "Labirinto di statue", situato sulla stessa linea dell'attuale via Abruzzi, da via Friuli verso via Campania, ed era costituito da due quadrilateri organizzati simmetricamente in viali e spiazzi ornati di 80 statue e rilievi antichi, una ricchezza spettacolare facente parte della famosa collezione di antichità del cardinale, fra le quali le più conosciute sono il gruppo del Galata suicida, l'Ares, la testa di Giunone, Oreste ed Elettra e la grande "Ara Ludovisi". Nel 1901 lo Stato Italiano acquistò la parte più cospicua della collezione archeologica, ben 104 sculture, che furono sistemate nel Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, trasferite negli ultimi decenni nella nuova sede del Museo Nazionale Romano, presso palazzo Altemps. Tutto il terreno della villa fu sacrificato dai Boncompagni-Ludovisi, allettati dalla speculazione edilizia: nel 1883 la proprietà fu lottizzata per una superficie di 200.000 mq su un totale di 247.000 mq. Nel maggio 1885 vennero iniziati i lavori di rimozione degli arredi della villa e fu aperto il tracciato di strade: tutto fu distrutto - statue, alberi, edifici - salvando solo il Casino dell'Aurora isolato insieme ad una piccola porzione del parco.

Epoca

Secc. XVII-XIX

Progettisti ed esecutori

André Le Nôtre (ideatore)
Carlo Maderno (ideatore)
Filippo Breccioli (ideatore)

Bibliografia

Belli Barsali Isa, Ville di Roma, Lazio I, Milano 1983, pp. 236-247
Benocci Carla, Villa Ludovisi, Roma 2010.

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata

Provvedimento di tutela

D. Lgs. 42/2004

Note

Cedro del Libano (monumentale); Cipressi; Lecci; Palme.