Giardino monastico paesaggistico botanico di sculture all'italiana, Varenna (LC) - Lombardia
Indirizzo | Viale Giovanni Polvani 4 Loc. Varenna Varenna (LC) - Lombardia | Accessibilità | in parte - aperto al pubblico | |
Telefono | (+39) 0341 29 54 50 | Orari apertura | Consultare www.villamonastero.eu | |
Fax | provincia.lecco@lc.legalmail.camcom.it | Costo ingresso | Consultare www.villamonastero.eu | |
villa.monastero@provincia.lecco.it | ||||
Sito Web | Giardino Botanico di Villa Monastero |
Villa Monastero si trova a Varenna in provincia di Lecco, rappresenta uno degli esempi più interessanti di dimora in stile eclettico di fine Ottocento ed è uno dei siti storico-paesaggistico-ambientali principali del territorio, grazie anche alla sua posizione privilegiata.
La Villa, di proprietà della Provincia di Lecco, affaccia sul Lago di Como ed è circondata da un giardino botanico di grande impatto scenografico e valore simbolico.
Il complesso è formato dalla Villa stessa, oggi Casa Museo con il suo percorso espositivo che si sviluppa in 14 sale interamente arredate con decorazioni e mobili originari, sede anche di un Centro Convegni, conosciuto a livello internazionale, e dallo splendido Giardino Botanico disposto in terrazzamenti. Grazie al clima particolarmente mite, tipico del lago, in questo giardino convivono rarità botaniche provenienti da tutto il mondo.
Il parco costituisce nel suo insieme un importante complesso naturale e paesaggistico di grande attrattiva, che si affaccia lungo la sponda orientale del Lago di Como in una stretta lingua di terra che si distende per circa due chilometri da Varenna fino alla vicina frazione Fiumelatte. E’ opera di secolare artificio grazie al quale i fianchi scoscesi della riva vennero adattati nel corso dei secoli con un disegno scenografico di notevole impatto. La disposizione del terreno in terrazzamenti ha favorito l’articolazione del Giardino in una sequenza di inquadrature diverse con qualche elemento ricorrente, come i filari di cipressi lungo il viale d’accesso della Villa che contraddistinguono l’ambiente, i cedri del Libano oppure le siepi sempreverdi.
Le caratteristiche che oggi si possono leggere, pur con i possibili mutamenti operati nel corsodel primo ‘900 dalla famiglia De Marchi (proprietaria di Villa Monastero dal 1925 al 1936 prima di lasciarla per il pubblico utilizzo) sono dovute nell’impianto complessivo al tedesco Walter Kees. Il ricco imprenditore di Lipsia acquistò la dimora nel 1897 dai proprietari che erano subentrati ai valsassinesi Mornico, ai quali si doveva l’erezione della Villa, frutto della trasformazione seicentesca di un antico monastero cistercense. Kees ampliò notevolmente il parco: stretti terrazzamenti vennero creati per inserire specie botaniche particolari. Le caratteristiche sono infatti quelle comuni per i giardini lariani di fine ‘800, nei qualiprevale l’interesse per la rarità grazie all’inserimento di novità botaniche provenienti da tutto il mondo. Di particolare interesse sono le specie arboree esotiche disseminate per tutto il giardino, che dimostrano anche la felice situazione climatica di Varenna: palme africane e americane, agavi, yucche, dracene, agrumi e oleandri, oltre ad alcune rarità botaniche quali l’Erythea armata, palma a grandi foglie argentee a forma di ventaglio, la
Chamaerops excelsa, la Chamaerops humilis, l’Erythea edulis, la Jubaea spectabilis, la grande collezione di agrumi. Grazie a un notevole lavoro di valorizzazione le essenze sono state implementate e oggisuperano i 900 esemplari; questo ha consentito di ottenere il riconoscimento regionale di Giardino Botanico. Tra questi si segnalano numerosi tipi di Jasminum ed erbe aromatiche nell’area delle profumate al di sotto della portineria (zona didascalizzata per non vedenti), una straordinaria
collezione di rose inglesi, un’altra di rare specie di Wisteria (glicine) insieme a numerose qualità di querce, con vari esemplari di Hydrangea panicolata e di Hydrangea quercifolia, oltre a una particolare collezione di felci e peonie multicolori, che affiancano oleandri e
sempreverdi nella passeggiata a lago.
Il contesto della Villa è ideale anche per attività didattiche, che si articolano in percorsi, laboratori di approfondimento e attività ludiche per famiglie e scolaresche, oltre che una delle location più ambite per la celebrazione di matrimoni e come set fotografico per prestigiose riviste di moda e di turismo italiane e straniere.
Strutture architettoniche
Il percorso attraverso il parco consente di apprezzare anche la pregevole decorazione architettonica che costituisce un tutto unico con il giardino, arricchita da vari elementi quali statue, tempietti, vere da pozzo, rilievi decorativi e fontane, che affiancano la vegetazione fino alla Kaffeehaus, al limite estremo meridionale, richiamando gli stili dal barocco al classico fino al moresco secondo il gusto eclettico dell’epoca. Tra tutti spicca il gruppo scultoreo La Clemenza di Tito, ultima opera realizzata dall’artista neoclassico Giovanni Battista Comolli (1775-1830), qui collocato a inizio ‘900 proveniente dalla Villa Bagatti Valsecchi di Cardano presso Menaggio. Il soggetto è ispirato all’opera musicale dedicata da Mozart (basata sul melodramma di Pietro Metastasio) al re di Boemia Leopoldo II. Le belle balaustre che ornano tutto il giardino, uniformandone l’aspetto architettonico, sono composte di due moduli decorativi che si alternano e che riportano al centro lo stemma dei Kees, proprietari della villa dal 1898 al 1918, cui si deve l’ampiamento e l’arricchimento botanico del giardino, e quello dei Visconti, nel rispetto della tradizione locale. Ogni modulo è separato dall’altro da pilastrini in pietra sul lato superiore sono sormontati da un corrimano in pietra e vasi di fiori che vengono illeggiadriti dall’inserimento di elementi floreali. Infine una Kaffeehaus affacciata direttamente sull’acqua completa l’arredo architettonico nella parte finale del giardino, resa particolarmente suggestiva dalle aiuole con collezioni di rose poste a fronte del gruppo scultoreo, di ispirazione mitologica, raffigurante Ercole con l’angelo, tema particolarmente apprezzato per la decorazione dei giardini (si veda l’analogo a Villa d’Este a Como), acquistato dal Kees presso una villa di Mandello. Le opere e gli impianti idraulici di interesse storico sono individuabili principalmente nella fontana con tritoni posta di fronte alla Casa Museo, caratterizzata da un triplo bacino a piani sovrapposti nei quali piovono una serie di zampilli, che attualmente è alimentata da acqua di lago mediante la medesima pompa utilizzata per l’irrigazione. Lungo la passeggiata a lago è presente una fontana con collezioni di ninfee, inserita proprio nella zona più incantevole dal punto di vista paesaggistico lungo il fronte lago, in cui si trova anche un pergolato. Un’altra piccola fontana si trova lungo il viale che scende verso la villa e venne realizzata in memoria di Giovanni Polvani, fautore dell’utilizzo della villa come centro convegni e sostenitore della Scuola Italiana di Fisica che da più di sessant’anni tiene qui i propri corsi estivi, grazie ai quali il compendio ha visto la presenza di più di sessanta Premi Nobel, che hanno tenuto qui le loro lezioni. Nei pressi anche la fontana delle conchiglie, contornata dalle caratteristiche essenze botaniche tipiche delle zone ombrose.Notizie storiche
Villa Monastero è nata dalla trasformazione di un antico monastero femminile di fondazione cistercense e dedicato a Maria Vergine sorto alla fine del secolo XII. La Villavide il susseguirsi di diversi proprietari – dai valsassinesi Mornico a Carolina Maumari, nipote di Enrichetta Blondel, prima moglie di Alessandro Manzoni, al tedesco Walter Kees, giungendo infine ai milanesi De Marchi di origini svizzere (cui è intitolata la Sala Polifunzionale di Varenna). Soprattutto ai Kees spettarono i dispendiosi lavori di edificazione e ristrutturazione e di ampliamento del giardino che le conferirono il suo
attuale aspetto di dimora eclettica.
Nel 1939 venne donata allo Stato, dai De Marchi appunto, con l’obbligo di conservarla ed adibirla ad istituzioni culturali e a un museo di pubblico beneficio; fu così che quattordici anni più tardi, nel 1953, sorse il Centro Congressi, che ancor oggi accoglie convegni a carattere culturale e scientifico, tra i quali ricordiamo i corsi estivi della prestigiosa Scuola Italiana di Fisica. Oggi il museo è riconosciuto da Regione Lombardia.
L’attuale giardino storico di Villa Monastero, ubicato a Varenna, è la testimonianza di nove secoli di dialogo con il territorio lariano, nel corso dei quali la coltivazione di erbe aromatiche e medicinali, olivo e vite condotta dalle monache cistercensi (fine XII secolo – 1567), con il succedersi dei proprietari e a partire soprattutto dal XVIII secolo, è stata via via arricchita di specie ornamentali ed esotiche grazie al microclima estremamente
favorevole.
Apprezzato dai viaggiatori del Grand Tour come giardino botanico ante litteram, esso conserva intatto l’impianto storico che ha contribuito a plasmare l’identità del paesaggio e il prestigio del Lago di Como con le sue oltre 900 specie e cultivar botaniche integrate all’apparato scultoreo ed architettonico.
La villa è di proprietà della Provincia di Lecco, e ospita la Casa Museo, il Giardino botanico, il centro convegni (con camere per il pernottamento riservate all’attività
congressuale) una caffetteria e uno spazio espositivo per mostre temporanee. Il giardino comprende una Kaffee-Haus della seconda metà dell’Ottocento con balconcino a sbalzo sul lago, un piccolo tempio semicircolare neoclassico, fontane e opere statuarie – fra le quali “La Clemenza di Tito” di Giovanni Battista Comolli - e un loggiato a lago nei pressi delle quali si svolgono periodicamente concerti e rassegne musicali.