Parco formale paesaggistico di collezione all'italiana all'inglese, Caserta (CE) - Campania

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Indirizzo viale Douhet, 2/a Caserta (CE) - Campania Accessibilità sì - aperto al pubblico
Telefono +39 0823 448084; +39 0823 277380; +39 0823 462078 Orari apertura Parco: dalle 8.30 a un'ora prima del tramonto. Giardino inglese: dalle 10.00 a due ore prima del tramonto. Chiuso il martedì; il 1° Gennaio, Lunedì in Albis, 1° Maggio, 25 Dicembre.
Costo ingresso Intero: Euro 12,00. Ridotto: Euro 6,00. Gratuito minori 18 anni. Biglietto Annuale Parco e Giardino Inglese: Euro 10,00.
E-mail sbapsae-ce@beniculturali.it
Sito Web Giardini e Parco della Reggia di Caserta

La Reggia di Caserta, uno dei complessi monumentali più grandi e famosi al mondo, dal 1997 con San Leucio e l’Acquedotto Carolino è annoverata tra i siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Fu originata dalla volontà di Carlo III di creare a Caserta ‘l’altra capitale’, esemplata su un modello capace di connetterla al territorio e a Napoli attraverso una nuova città, parchi e giardini, rettifili chilometrici e canali navigabili. Non era destinata, come Capodimonte, a luogo di evasione e ritiro ma doveva essere una città costruita con materia vegetale come quella che Dominique Girard aveva progettato a Vienna per la residenza estiva di Eugenio di Savoia (1700-23). Il parco, per quanto smisurato, doveva essere assimilato a un giardino di palazzo squisitamente ornamentale. Appariva inevitabile la competizione con la magnificenza di Versailles. Se la Reggia, iniziata nel 1752, con i suoi possenti assi visivi che la traguardano e la trapassano, è il nucleo generatore del sistema, l’architettura del verde, che si estende per 120 ettari, ne è il complemento naturalistico necessario e di pari importanza. Luigi Vanvitelli fu l’ideatore di quella che, a ragione, viene considerata l’ultima, grande utopia delle dinastie reali europee. La morfologia del paesaggio preesistente guida i caratteri del progetto: la pianura sulla quale si sviluppano il parco e una lunga via d’acqua con sei fontane e una ricca statuaria; la collina solcata dalla fontana-cascata. Sulla sinistra del grande viale centrale si collocano la peschiera grande e l’edificio della castelluccia, sulla destra in alto il giardino inglese in confronto dialettico con il parco formale. Un evidente contenuto simbolico pervade l’intera composizione e la statuaria delle fontane in particolare. George L. Hersey la definisce «ovidiana» per l’esplicito riferimento alle Metamorfosi di Ovidio con le ‘favole scolpite’ di Diana e Atteone, Venere e Adone e poi ancora i gruppi di Cerere, Giunone e Eolo. Il mito ricorre anche in modeste aree di coltura risolte con ricercati disegni e consacrate a Venere nel giardino degli aranci e alla coppia Pomona e Vertunno nel pomario e negli orti. Ancora il mito è presente come evocazione d’epoche passate e di divinità nel giardino inglese, voluto da Sir William Hamilton ancor prima che da Ferdinando IV e Maria Carolina e realizzato da J.A. Graefer dal 1786 al 1798 con interventi di Carlo Vanvitelli per gli edifici. In linea con l’idea di giardino informale, viene proposto un frammento di paesaggio naturale ideale costruito con complesse e raffinate opere d’architettura e d’ingegneria idraulica che danno vita a laghetti con statue (la Venere di Tommaso Solari tra le più note), a rovine artificiali come i tempietti e il criptoportico, a serre e grandi edifici come l’aperia. Il terreno è rimodellato con rilievi e piccole valli incisi con percorsi sinuosi. Il programma botanico sostiene quello architettonico con platani e cedri del Libano di grandi dimensioni e varietà di palme, pini e cipressi, piante di camelia, aiuole fiorite e praterie, tutti ricomposti con le architetture per formare suggestivi quadri di paesaggio che qui a Caserta, insieme alle rigorose geometrie del parco, rappresentano il compendio della cultura europea dei secoli XVII e XVIII nell’ambito dell’arte dei giardini.

Strutture architettoniche

Aiuole
Canale
Fontana
Fontana-cascata
Laghetto
Peschiera
Rovine
Serra
Statuaria
Via d’acqua.

Epoca

XVIII

Progettisti ed esecutori

Graefer J. A. (giardino inglese)

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA C. Knight, il Giardino Inglese di Caserta. Un’ avventura settecentesca, Napoli 1986 C. Marinelli, Il Parco e il Giardino Inglese della Reggia di Caserta in Tutela dei Giardini Storici. Bilancio e prospettive, Roma 1989, pp. 341-347. C. Marinelli, Il Giardino Inglese della Reggia di Caserta in Parchi e Giardini Storici. Conoscenza, tutela e valorizzazione, Roma 1991, pp. 178-184. G. Hersey, Carlo di Borbone a Napoli e a Caserta in Storia dell’arte italiana parte 3°, vol. V, Momenti di Architettura. Torino 1983. M. Fagiolo, Funzioni simboli valori della Reggia di Caserta. Roma 1963. N. Terracciano, Cenno intorno al Giardino Botanico della Real Casa in Caserta ed a certe piante rare che vi si coltivano con pianta topografica. Caserta, 1876. N. Terracciano, I legnami della Terra di Lavoro al concorso agrario regionale del 1879, Caserta 1880. Francesco Canestrini, Maria Rosaria Iacono, “Il Giardino Inglese della Reggia di Caserta: progetto di restauro in “ I tempi della natura-restauro e restauri dei giardini” Il governo dei giardini e dei parchi storici. Atti del convegno, Caserta 20-23 settembre 2000. Francesco Canestrini, Maria Rosaria Iacono, Il Giardino all’Inglese della Reggia di Caserta, Soprintendenza BAPSAE di Caserta e Benevento, Caserta 2006. Margiotta Maria Luisa, Giardini e Parco della Reggia di Caserta, in L'Italia dei giardini. Viaggio attraverso la bellezza tra natura e artificio, Milano, Touring Editore, 2016, pp. 268-269.

Superficie

120 ha

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Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Stato

Note

Camelia; Cedro del Libano; Cipresso; Palma; Platano; Pino.