• 15 gennaio 2022
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La lezione, programmata nell’ambito del XXXII Corso di aggiornamento sul giardino storico e sul paesaggio contemporaneo, prende le mosse dalla recente pubblicazione del volume, Viaggio nell’Italia dell’Antropocene. La geografia visionaria del nostro futuro, Aboca 2021, scritto a quattro mani da Telmo Pievani e Mauro Varotto. I proventi ricavati dalla vendita del libro saranno donati dagli autori al Museo di Geografia dell’Università di Padova per sostenere le attività educative sugli effetti del cambiamento climatico.

La lezione, organizzata a cura del Gruppo Giardino Storico-Università di Padova, si terrà giovedì 20 gennaio 2022 alle ore 17.00 sulla piattaforma ZOOM dell’Università di Padova

Homo sapiens sta contribuendo a cambiare il clima e di conseguenza anche la conformazione della superficie terrestre: non è un fenomeno nuovo, ma non era mai accaduto in tempi così rapidi e con conseguenze così vaste. Considerata questa inedita accelerazione, non possiamo fare a meno di chiederci come muterà l’aspetto del mondo nel prossimo futuro. Se tutto continuerà ad andare per il verso sbagliato e non attueremo le giuste misure per evitarlo, assisteremo alla fusione dei ghiacci perenni e all’innalzamento del livello dei mari. La realtà geografica che identifichiamo con l’Italia, già estremamente mobile per ragioni tettoniche e morfogenetiche, lo sarà ancor più per ragioni antropiche nell’era appunto per questo definita Antropocene. Per riflettere sui rischi concreti a cui potremmo andare incontro, abbiamo provato a proiettarci nell’Italia dell’anno 2786: esattamente mille anni dopo l’inizio del viaggio in Italia di Goethe. Comincia così il tour di Milordo a bordo del battello Palmanova attraverso la geografia visionaria del nostro futuro, illustrata per l’occasione con una serie di mappe dettagliatissime create da Francesco Ferrarese. Tappa dopo tappa, al viaggio di Milordo fa da contraltare l’approfondimento scientifico che motiva, con dati e previsioni, il cambiamento territoriale già in atto. Uno scenario distopico e forse ancora irrealistico, ma utile per farci capire che l’assetto ereditato del nostro Paese non è affatto scontato e la responsabilità di orientarlo in una direzione o nell’altra è tutta nostra.

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