Giardino misto, Cesiomaggiore (BL) - Veneto

L'impianto originale del complesso, sito nella campagna delle Centenere in un contesto agricolo intatto, risale al 1683 ca. Il giardino originario connetteva elementi formali e motivi naturalistici ed era arredato da numerose statue risalenti al 600 e al 700. L'attuale parco, che discende verso la valle del Caorame, risale al II decennio del XIX secolo.
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Il parco originario conetteva elementi formali e motivi naturalistici e, oltre a essere arredato da numerose statue risalenti al 600 e al 700, alcune eseguite dalla bottega di Orazio Marinali, ospitava nell’800 la raccolta lapidaria del conte Francesco Tauro. Il viale d’accesso, in asse con l’edificio padronale, è punteggiato da carpini potati a obice e racchiuso in basso da siepi sempre di carpini. Il parterre a nord è diviso da un viale fiancheggiato da statue raffiguranti personificazioni di continenti e stagioni, alternate a vasi e piedistalli, che conduce alla cappella-oratorio, dedicata a S. Francesco. Il prato circostante è racchiuso da carpini potati a cupola. Il parco che discende verso la valle del Caorame, risalente al secondo decennio del XIX secolo, offriva viali, boschetti, un lago-peschiera cuoriforme, e un bosco “all’inglese” con querce di cui oggi restano solo giovani esemplari.

Strutture architettoniche

Boschetto
Lago-peschiera
Parterre
Statua

Notizie storiche

Il complesso, sito nella campagna delle Centenere in un contesto agricolo intatto, alle falde delle vette feltrine, è costituto dall’edificio padronale, che assieme a una più bassa barchessa configura un andamento a "L", da una recente stalla-fienile e da una cappella, tutto all’interno di un grande parco-giardino. L’impianto originale risale al 1683 circa, commissionato da Francesco Tauro, mentre la cappella è datata 1694. Nel 700 divenne sede di un’importante collezione artistica e archeologica. Nel 1821 passò in proprietà di Nicolò Zugni e infine giunse ai conti Zilio di Vicenza, attuali proprietari. L’edificio padronale presenta all’esterno due svettanti comignoli a base ottagonale ai lati del timpano centrale del prospetto principale su cui sono poste alcune statue, mentre all’interno figurano numerosi affreschi a carattere celebrativo-allegorico della fine del XVII secolo, dedicati alla famiglia Tauro.

Epoca

XVII

Bibliografia

Alpago Novello, Adriano, Ville della provincia di Belluno, Milano 1982, pp. 52-63

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata

Provvedimento di tutela

D.Lgs. 42/2004

Note

Carpini; Querce.