Firenze (FI) - Toscana

Nato su progetto di Giulio Parigi come giardino di clausura laica nel 1619 anche per proteggere la privacy della sorella disabile di Cosimo II de Medici, verrà profondamente trasformato all'inizio del Novecento quando divenne parte del Museo Archeologico. Qui vennero collocate diverse statue antiche e ricostruite alcune tombe etrusche monumentali.
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Indirizzo Via della Pergola, 65; piazza SS. Annunziata, 9b Firenze (FI) - Toscana Accessibilità sì - aperto al pubblico
Telefono +39 055 23575
Fax +39 055 242213

"Il piccolo giardino stretto e lungo, venne progettato e costruito insieme al palazzo entro il 1621 da Giulio Parigi. Importanti modifiche volute dal Marc de Beauvau principe di Craon, reggente del granducato dal 1737 al 1749 furono eseguite da Francesco Romoli, giardiniere di Boboli, il quale creò una serie di dodici parterre rettangolari coltivati a vigna e ad agrumi (non più esistenti) e ricavò uno stanzone per collocare gli agrumi nella stagione invernale. L’aspetto attuale è però dovuto principalmente alla sistemazione voluta da Luigi Adriano Milani quando il palazzo della Crocetta divenne sede del Museo Archeologico e nel giardino vennero collocate statue antiche e ricostruite più o meno completamente alcune tombe etrusche con il contributo di Giuseppe Castellucci.
Appena usciti nel giardino si incontra una vasca circolare e alla sua destra due tombe provenienti da Vetulonia e la tomba di Tlesnei. Accanto a un esemplare secolare di tasso, appare poi una copia della tomba Inghirami scoperta a Volterra nel 1861. Nelle altre parti del giardino sono due altre tombe provenienti da Veio e una da Casale Marittimo a cella circolare. Tra i vasi e le sculture disseminate nel giardino sono da segnalare il Leone funerario di Tuscania e altre sepolture etrusche. In fondo al giardino sono due serre moderne; il lato su via della Colonna è cinto da una cancellata moderna".

Strutture architettoniche

Museo Archeologico
Parterre
Scultura
Statua
Vasca.

Notizie storiche

Il palazzo della Crocetta nasce come residenza di Maria Maddalena de Medici, sorella del granduca Cosimo II sfortunatamente nata con una malformazione. L’edificio doveva nel contempo assicurare il rango principesco e uno stretto collegamento “coperto” con i conventi della Crocetta e dell’Annunziata. Il cantiere, aperto nel 1619 su progetto di Giulio Parigi, nel 1621 era già ultimato con "orto e giardino tanto ben assettato con un cavalcavia che entra nel monastero della Crocetta”. Il palazzo che incorporava le case preesistenti su via della Pergola, mostra un impianto a “U” al cui interno è ricavato il giardino. Nello stesso anno la clausura delle monache della Crocetta venne estesa al cavalcavia, al collegamento ipogeo, al giardino e al corridoio con l’Annunziata creando uno spazio unico col palazzo. Dopo la morte di Maria Maddalena nel 1633 il palazzo mantenne il ruolo di residenza femminile medicea, ospitando Claudia di Ferdinando I e Vittoria della Rovere. Quando nel 1645 il palazzo venne venduto a Benedetto Dragomanni, noto collezionista, nel giardino diviso in quattro settori con “diversi fiori con le spalliere di mortella intono” erano 40 alberi da frutto, 32 piante di agrumi, “un pezzo di selvatico con 33 piante di arancia” e nove statue “di marmo di altezza di braccia 2 che suonano la musica” (E. Ferretti 2007). A partire dalla seconda metà del Settecento il palazzo subì profonde trasformazioni su progetto di Paolo Comotto (1860-70) quando divenne sede della Corte dei Conti e successivamente con l’insediamento del Museo Archeologico (1879). Il direttore del museo Luigi Adriano Milani per la sistemazione delle collezioni fece eseguire modifiche da Emilio De Fabris (1883-1884). Nel giardino furono collocate nel 1900-1903 statue antiche e qui ricostruite alcune tombe etrusche monumentali con il contributo di Giuseppe Castellucci. Si segnalano inoltre i lavori di ripristino dopo l’alluvione (1967-1970) e il restauro di Bruno Pacciani (1984-1988).

Epoca

1619-1884

Progettisti ed esecutori

Giulio Parigi (Architetto del palazzo e del giardino)

Bibliografia

A. Romualdi (a cura di), Il giardino del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Firenze 2000
G. Pozzana, I giardini di Firenze e della Toscana. Guida completa, Firenze 2001, pp. 40-41
E. Ferretti in M. Bevilacqua, G.C. Romby (a cura di), Atlante del Barocco in Italia. Toscana 1. Firenze e il Granducato. Province di Grosseto, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, Roma 2007, pp. 411-412.

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Condizione giuridica

Proprietà Stato

Note

Agrumi; Vite.