Giardino della “Casa del Petrarca”

Giardino misto, Arquà Petrarca (PD) - Veneto

La struttura, risalente al 200, fu fatta restaurare dallo stesso Petrarca a partire dal 1369. Nel 1875 fu donata al Comune di Padova che la fece restaurare nel 1919-23 ricostruendo il giardino nel suo aspetto tardo medievale.

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Indirizzo	via Valleselle, 4 Arquà Petrarca (PD) - Veneto	Accessibilità	sì - aperto al pubblico
Telefono	+39 0429 718294	Orari apertura	dal 1 mar al 30 ott. 9 - 12.30 e 15 - 19; dal 1 nov al 28 feb. 9 - 12.30 e 14.30 - 17.30
Fax	+39 0429 718294	Costo ingresso	euro 4 intero; euro 2 ridotto, euro 1 ridotto scuole
E-mail	musei@comune.padova.it
Sito Web	Giardino della “Casa del Petrarca”

La ricostruzione del giardino in forme tardo medievali, a due comparti divisi da vialetto, va annoverata tra gli interventi novecenteschi, mentre il brolo è tenuto a prato. Petrarca aveva originariamente ricavato due verzieri recintati, sul fronte e sul retro della casa: con l’aiuto dell’amico Lombardo della Seta vi aveva piantato l’alloro, la vite, il pomo e piante aromatiche come il rosmarino, l’issopo ed il marrobbio.

Strutture architettoniche

Brolo
Verziere recintato.

Notizie storiche

La struttura, che risaliva al 200, fu fatta restaurare dallo stesso Petrarca a partire dal 1369, quando Francesco il Vecchio da Carrara, signore di Padova, donò la casa al poeta. Il complesso originario, composto da due corpi di fabbrica a diversi livelli fra loro, fu riunificato come un unico alloggio con due unità abitative e nella parte più bassa, dove il poeta sistemerà lo studio e la camera da letto, vi furono aperte alcune finestre gotiche trilobate. Nel 500, durante la proprietà Valdezocco furono apportate modifiche e aggiunte come la loggetta e la scala esterna; furono inoltre fatte dipingere a tempera sulle pareti scene ispirate alle opere del poeta. L’attuale sistemazione della casa, che aveva nel corso del tempo subito notevoli modifiche, risale ai restauri del 1919-23 avviati dal Comune di Padova, a cui il complesso fu donato nel 1875 dal cardinale Silvestri: i lavori consentirono il ripristino dell’accesso originario e delle finestre gotiche.