Giardino Rocca Sinibalda (RI) - Lazio

Castello di Rocca Sinibalda, Il Giardino superiore. -®Enrico Pizzi, Castello di Rocca Sinibalda

Il castello, di origini longobarde, venne ricostruito da Baldassarre Peruzzi per il cardinale Alessandro Cesarini negli anni Trenta del XVI secolo. Oggi appartiene alla famiglia De Stefani che ha intrapreso una lunga campagna di restauri del complesso, ancora in corso. Il giardino, prezioso esempio di giardino pensile, di impianto formale, è stato creato all'interno del castello alla metà degli anni Settanta del XX secolo, su progetto di Ippolito Pizzetti.
The castle, of Lombard origins, was rebuilt by Baldassarre Peruzzi for Cardinal Alessandro Cesarini in the thirties of the sixteenth century. Today belongs to the De Stefani family has embarked on an extensive campaign of restoration of the complex still in progress. Garden, a precious example roof garden, planting formal, was created inside the castle in the mid-seventies of the twentieth century, designed by Ippolito Pizzetti.
Indirizzo Via degli Archi Rocca Sinibalda (RI) - Lazio Accessibilità sì - aperto al pubblico
Telefono 0766 570297 Orari apertura Apertura da Febbraio a Dicembre solo il Sabato e la Domenica. Orario invernale: mattina ore 10.00 - 11.00 - 12.00 pomeriggio ore 15.00 - 16.00 Orario estivo: mattina ore 10.00 - 11.00 - 12.00 pomeriggio ore 16.00 - 17.00 "
Fax 0766 570297 Costo ingresso euro 5
E-mail info@manieri.it
Sito Web Giardino del Castello Sforza Cesarini

Alla destra della porta di accesso al cortile del castello, superando un androne sul quale sporge uno sperone di roccia, si entra nello splendido giardino pensile. Il giardino, ricreato negli anni '70 del XX secolo dal paesaggista Ippolito Pizzetti, occupa il terrazzamento racchiuso dalla prima cinta muraria del castello. Lo spazio è articolato e movimentato, disposto su più livelli, racchiuso tra le pareti della rocca e gli spalti che per tre lati si affacciano sulla valle sottostante. Un primo ambiente è sottolineato da un bordo erbaceo a prevalenza di aquilegie bianche in varietà orticole (Aquilegia vulgaris) e pervinche (Vincola major), e, sulla sinistra, da alberi e arbusti tra cui Prunus subhirtella, Taxus baccata, Coccolus laurifolius etc.. Ai lati dell'arco d'ingresso sono presenti due agrifogli, alla base cespugli di Skimmia japonica, altro arbusto sempreverde dalle bacche rosse, molto simile all'agrifoglio. Il vialetto d'ingresso si apre su una piccola radura, delimitata da alte siepi di camelie a fioritura primaverile e invernale, sottolineate da bordi di ortensie. Nello spazio, delimitato da siepi di sempreverdi e specie sfoglianti, sono presenti anche aiuole con ellebori e acanti (Acanthus mollis) e alte bordure di lauroceraso (Prunus laurocerasus). Si accede successivamente a un roseto, delimitato verso l’esterno da una siepe a prevalenza di viburno, sulla sinistra, è uno spazio rettangolare chiuso da un muro con una immagine sacra in stucco oggi molto deteriorata. Da questo spazio erboso si può risalire a un pergolato di rose e da questo a un belvedere su diversi ripiani raccordati da gradoni erbosi. Dal piano del belvedere, costeggiando siepi di bosso, ligustro e mirto si giunge a un prato con al centro un piccolo bacino d'acqua bordato da mattoni e circondato da una siepe di bambù, con adiacente siepe di camelia (Camellia sasanqua) dalle gradevoli infiorescenze color rosa pastello, ninfee e iris d'acqua. Verso sud ovest lo spazio è delimitato da un grande spalto-aiuola arborato che si affaccia verso la porta del borgo in cui compaiono olivi, osmanti, ligustri, lavanda, cisti e rose.

Notizie storiche

Il castello, sorto su un forte longobardo dell'VIII secolo, venne ricostruito da Baldassarre Peruzzi per il cardinale Alessandro Cesarini negli anni Trenta del XVI secolo. Oggi appartiene alla famiglia De Stefani che ha intrapreso una lunga campagna di restauri del complesso ancora in corso. Al secondo piano è un ampio salone con affreschi riproducenti i feudi del Principato di Rocca Sinibalda: Belmone, Antuni, Pantana e naturalmente la stessa Rocca Sinibalda. Segue una fuga di stanze con affreschi cinquecenteschi di influsso raffaellesco e michelangiolesco. Una scala a chiocciola che parte dal pianerottolo antistante il salone conduce alla sommità del castello, con splendida vista panoramica.

Epoca

1975-1976

Progettisti ed esecutori

Ippolito Pizzetti (progettista)

Bibliografia

G.M. Guarrera, P.M. Guarrera in P. M. Guarrera (a cura di), Ville storiche, parchi e giardini del Lazio, Roma 1999, cat. 9, pp. 143-149
Ch.L. Frommel, Baldassarre Peruzzi, 1481-1536, Vicenza 2005, p. 297.

Superficie

500 mq

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata

Provvedimento di tutela

Monumento Nazionale dal 1928; D.Lgs. N. 42/2004, art. 10, c. 4 , lett. F