Castello di Fumone con giardino pensile

Il fortilizio era considerato inespugnabile già dal X secolo. Posto in posizione strategica su un’altura, domina infatti tutta la Valle del Sacco e l’importante arteria viaria della via Latina. Fu usato dai pontefici come presidio e controllo dell’accesso a Roma dal Meridione ed è celebre per aver ospitato nel 1295 Celestino V, che aveva abdicato e fu imprigionato dal suo successore Bonifacio VIII.
Nel XVI secolo, persa l’importanza strategica e militare, cadde in abbandono, fu quindi ceduto ai marchesi Longhi che lo trasformarono in residenza, ampliando la costruzione e realizzando un grande giardino pensile. Il giardino è organizzato in aiuole geometriche con fioriture stagionali e bordure di basse siepi di bosso e da esso si gode una splendida vista sul paesaggio circostante. Si narra di misteriose morti avvenute tra le possenti mura del castello, che hanno dato vita a leggende di fantasmi e strane presenze.

Strutture architettoniche

Giardino pensile
Mura.

Epoca

XVI

Bibliografia

Campitelli Alberta, Giardino pensile del Castello del Fumone, in I giardini del Lazio, Touring Editore, Milano, 2019, p. 92.

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