• 2 aprile 2015
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E’ stato presentato mercoledi 1 Aprile il nuovo giardino contemporaneo, ‘sostenibile’ che andrà ad alleggerire il carico sulla Domus Aurea. Circa 800 metri quadrati di verde con piante a piccolo arbusto e radici poco profonde, che nasconde una complessa selva tecnologica di sonde e sensori che ha il compito di monitorare costantemente lo stato di salute dello straordinario palazzo di Nerone, controllandone l’umidità e raccogliendo le piogge per tenerle lontane.

I lavori, finanziati e diretti dalla soprintendenza speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma, sono il frutto di un’articolata fase di studi teorici, iniziati nel 2011, e prevedono ben 22 bacini per completare i 16mila metri quadrati dell’intero giardino di Colle Oppio che ‘grava’ sul monumento. La spesa prevista è di 20 milioni di euro. Il cantiere del secondo bacino dovrebbe partire entro la fine dell’anno e durare circa sei mesi.

Nel frattempo si fa il ‘collaudo’ della porzione di ‘giardino sostenibile’ presentata nel corso dell’incontro stampa. Il primo test lo hanno già fatto le recenti piogge che sono state devastanti per la Domus Aurea in tutte le sue parti tranne in quelle che stanno sotto il giardino ultimato. Il giardino prevede l’alleggerimento del terreno (da 3mila chili si è passati a 750 chili al metro quadrato), la sostituzione delle piante ad alto fusto tipiche del Colle Oppio, che creano però grandi problemi alla Domus Aurea. Gli affreschi, ammirati dai i pittori del Rinascimento che si calavano nel monumento interrato attraverso dei buchi, dopo il restauro fatto in occasione del Giubileo, sono tornati purtroppo in uno stato di totale illeggibilità proprio a causa delle infiltrazioni d’acqua.

Quanto all’aspetto del giardino, “nel suo complesso dovrà evidenziare la struttura sottostante del palazzo di Nerone. Nella porzione ultimata infatti la parte centrale con le quattro aiuole fiorite ricorda la fontana che si trova esattamente al centro del cortile, che viene ricordato dai vialetti laterali”, ha sottolineato Ida Sciortino, archeologa della soprintendenza.

(fonte ADNKronos)