Giardino misto, Poggio a Caiano (PO) - Toscana

poggio a Caiano Foto MIBACT - Giovanni Breschi

Nata come residenza di delizia per Lorenzo il Magnifico e realizzata a partire dal 1485 su disegno di Giuliano da Sangallo, questa villa era dotata originariamente di un giardino all’italiana in puro stile rinascimentale secondo le norme albertiane. Rielaborato a metà Cinquecento dal Tribolo e dal Fortini, venne radicalmente trasformato in giardino romantico da Giuseppe Manetti nel secondo decennio dell’Ottocento per volere della governatrice di Toscana, Elisa Bonaparte: i parterre hanno così assunto sagome irregolari spostando verso la parte informale il nucleo più significativo del giardino.
Indirizzo piazza de Medici, 14 Poggio a Caiano (PO) - Toscana Accessibilità sì -
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Fax +39 055 8796613, +39 055 2388805
E-mail villapoggioacaiano@polomuseale.firenze.it
Sito Web Villa medicea di Poggio a Caiano

Per gli standard medicei il giardino della villa di Poggio a Caiano risultava fino al ’600 assai semplice essendo privo di fontane e di decorazioni scultoree. Nel ’700 il boschetto centrale del giardino all’italiana a est della villa venne sostituito con una fontana centrale e la “fagianaia”, il boschetto sul retro della villa venne ingrandito. L’aspetto attuale risale tuttavia in gran parte alle trasformazioni ottocentesche. Tra 1811 e 1813 durante l’occupazione francese Giuseppe Manetti, noto architetto e botanico fiorentino, su commissione di Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone e allora governatrice della Toscana, concepì un giardino che sembra precorrere il gusto romantico. Tra gli elementi innovativi inserisce viali irregolari e gruppi di bosco, oltre a un laghetto, una ghiacciaia a cono, un tempietto di Diana. Inoltre prevede strade di collegamento più dirette tra le varie parti della proprietà, verso il barco a nord-ovest e verso la tenuta le “Cascine” a nord-est oltre l’Ombrone dove progetta un ponte. Il piano fu realizzato solo in parte e modificato da Pasquale Poccianti che lavorò a Poggio a Caiano dal 1819 al 1830 e realizzò tra l’altro l’imponente edificio della limonaia a sud est della villa.
Dall’ingresso si accede al giardino antistante la villa dove le aiuole curvilinee segnate sui bordi da piccoli cespugli di bosso tagliati in forma sferica accolgono cedri secolari. Il corpo della villa si presenta in tutta la sua purezza di disegno con il caratteristico loggiato al piano terra che corre in tutti e quattro i lati. La scalinata a semicerchio con due rampe curvilinee porta al primo piano dove spicca il pronao con fregio in terracotta invetriata (l’originale attribuito ad Antonio Sansovino è all’interno ed è stato recentemente restaurato) che sviluppa il tema platonico della sorte dell’anima. Sul lato destro della villa una scalinata scende verso il giardino antistante la limonaia, anch’esso con aiuole a forma curvilinea dove risaltano senza un preciso disegno varie piante d’alto fusto tra cui cedri, abeti bianchi e lecci secolari e più recenti pini. Davanti alla lunga palazzina della limonaia svettano due palme. Al centro del giardino, dove le fioriture ricreano il gusto per il colore ottocentesco, è una ampia fontana a vasca circolare con isola scogliosa. Si procede poi a nord della villa dov’è il boschetto romantico che si estende oltre l’Ombrone con diverse varietà di alberi di alto fusto.
Percorrendo verso nord via Giacomo Caiani si raggiunge il Bargo mediceo di Bonistallo, da non confondere con il più tardo Barco mediceo di Artimino, voluto da Cosimo I come luogo di caccia per gli ospiti della villa e oggi parco pubblico.
A circa due chilometri a nord in linea d’aria sono le Cascine di Tavola, una struttura quadrata circondata da fossato con corte centrale e torri angolari, voluta da Lorenzo il Magnifico come fattoria modello dedicata all’agricoltura e all’allevamento e progettata probabilmente da Giuliano da Sangallo. La corte era circondata per tre lati da un portico e aveva come centro una grande peschiera per l’allevamento dei pesci. Il complesso, oggi al centro di un’area naturale protetta, è stata oggetto di un discusso restauro interrotto dall’autorità giudiziaria.

Strutture architettoniche

Aiuole
Bosco
Boschetto
Fontana
Isola
Laghetto
Limonaia
Loggiato
Ghiacciaia
Tempietto
Scalinata
Vasca.

Notizie storiche

Nel 1474 Lorenzo il Magnifico acquista una villa e la tenuta detta delle Cascine di Tavola e nel 1485 incarica Giuliano da Sangallo di progettare una dimora che risulta ancora incompiuta alla morte di Lorenzo nel 1492 quando passa al figlio Piero. Sarà conclusa solo nel secondo decennio del ’500 dopo l’elezione al soglio pontificio col nome di Leone X (1513) del fratello Giovanni de Medici, che soprintese alla seconda fase costruttiva e alla decorazione della villa. L’edificio, che con il suo portico si apre sul giardino e sulla campagna circostante, inaugura una nuova tipologia di villa umanistica conforme ai trattati di Vitruvio e di Alberti, come testimonia il pronao ionico e la sua decorazione a fregio in terracotta smaltata. L’ampia volta del salone venne affrescata da Pontormo, Andrea del Sarto e dal Franciabigio. Cosimo I contribuì alla decorazione interna con i celebri arazzi e soprattutto alla sistemazione dei giardini, dei baluardi e delle architetture di servizio.
Al giardino lavorarono Nicolò Tribolo e di Davide Fortini tra 1545 e 1548 che ai lati e dietro la villa disegnarono piccoli spartimenti geometrici con alberi da frutto nani come si vede nella veduta di Giusto Utens (1598-1602). A est oltre la recinzione turrita era un giardino geometrico con al centro un boschetto per uccellagione e piccoli porticati di verzura, trasformato da Pasquale Poccianti nel terzo decennio dell’800 e oggi non più esistente. Sotto Ferdinando III il parco fu dotato di particolari strutture ludiche: due giostre, un “arcolaio volante", una altalena, oggi conservate in un deposito.
Nel 1807 Pasquale Poccianti sostituisce la scala quattrocentesca con uno scalone a rampe curvilinee. Nel 1811 durante l’occupazione francese il parco acquistò una forma irregolare e fu dotato di un giardino paesaggistico, di un laghetto e di un tempio di Diana su progetto di Giuseppe Manetti. Del 1819 è la limonaia di Poccianti. Passata ai Savoia, dal 1919 la villa è proprietà dello Stato.

Epoca

1485-1520 circa, 1545-1548, 1811-1830 circa

Progettisti ed esecutori

Giuliano da Sangallo (architetto)
Jacopo Carucci detto Pontormo (pittore)
Andrea del Sarto (pittore)
Francesco di Cristofano detto Franciabigio (pittore)
pseudonimo di Niccolò dei Pericoli Tribolo (architetto del giardino)
Davide Fortini (architetto del giardino)
Justus Utens (pittore)
Pasquale Poccianti (architetto)
Giuseppe Manetti (architetto del giardino.)

Bibliografia

G. Galletti, Il giardino della villa di Poggio a Caiano, in C. Acidini Luchinat (a cura di), Giardini Medicei. Giardini di palazzo e di villa nella Firenze del Quattrocento, Milano 1996, pp. 195-200
V. Vaccaro, R. Passalacqua, E. Colle, La Villa Medicea di Poggio a Caiano, Livorno 2000
I. Lapi Ballerini, Le Ville Medicee. Guida completa, Firenze 2004.

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Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Ente pubblico territoriale

Provvedimento di tutela

Legge 1089/1939, Dichiarazione d'interesse culturale: Decreto 19/5/1983.

Note

Abeti bianchi Cedri; Lecci; Palme; Pini.