Giardino formale, Vedelago (TV) - Veneto

L'insediamento risale alla seconda metà del 500, ma consistenti lavori di trasformazione furono effettuati dai Coner nel 700. A quell'epoca va assegnata la facciata palladiana dell'edificio padronale e l'assetto complessivo del giardino. Quest'ultimo è stato risistemato a semplici moduli geometrici negli ultimi anni, conservando le alberature più importanti.
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Indirizzo via Corriva, 10 Loc. Cavasagra Vedelago (TV) - Veneto Accessibilità sì - accessibile con permesso
E-mail info@villacorner.it
Sito Web Villa Corner Della Regina

L’antica corte antistante la facciata principale, una volta racchiusa dalle due barchesse speculari, è oggi caratterizzata da distese di manto erboso in cui prosperano alberature d’alto fusto tra cui cedri del Libano e querce, divise da viali ortogonali e perimetrate da vasi d’agrumi e statue su basamenti. Analoga sistemazione si presenta sul retro dell’edificio, mentre a ovest il parterre è interrotto dal complesso della piscina, realizzato alla fine degli anni 60 del 900.

Strutture architettoniche

Barchessa
Statua
Vasi d'agrumi.

Notizie storiche

La presenza di una “casa di campagna” del vescovo di Treviso, Giorgio Corner, a Cavasagra di Vedelago è documentata già nel 1576. In un inventario redatto nel 1638, la Villa viene descritta come “casa tripartita alla veneziana”, costituita da un piano terra, un piano nobile con salone centrale circondato da quattro stanze. Il corpo padronale è oggi affiancato da due lunghi corpi laterali che una volta ospitavano le serre; il cortile antistante era originariamente delimitato da due barchesse porticate, delle quali oggi sopravvive soltanto quella a destra. Della struttura cinquecentesca resta oggi solo l’impostazione planimetrica e la facciata retrostante. Nel primo decennio del 700 Gerolamo Corner arricchì il giardino con statue commissionate a Orazio Marinali, e, sempre nello stesso secolo, il vescovo Giovanni avviò importanti trasformazioni della Villa affidate agli architetti Giovanni Miazzi, Francesco Muttoni e, da ultimo, Francesco Maria Preti, a cui si deve l'ispirazione palladiana dell'imponente pronao dell’edificio padronale. A quell’epoca risalgono anche le barchesse e le “limonere”. Intorno al 1810 la Villa passò in eredità alla famiglia Persico che commissionò per il palazzo nuove pitture a fresco, opera di Angelo Sala, e vetrate per il salone. Negli ultimi due secoli la proprietà è passata dai Persico, ai Frova, ai Donà delle Rose. Durante la Prima Guerra Mondiale, per ordine del generale Enrico Caviglia aveva stabilito nella Villa la sua sede militare, furono abbattuti i pioppi che costeggiavano i viali a sud e a nord per ricavare materiale di costruzione per le fortificazioni e trincee sul fronte del Piave e del Monte Grappa. Nel 1968 il complesso venne acquistato da sir Stufford Sands, ex governatore delle Bahamas, che lo restaurò facendovi costruire l’imponente piscina con idromassaggio, quasi un “teatro d’acque”, e i campi da tennis. Nel 2002 la Villa è stata acquistata da una società di Treviso che ne ha promosso il restauro trasformandola in hotel.

Epoca

XVII

Bibliografia

Chiovaro, S. (a cura), Ville venete: la Provincia di Treviso, Venezia 2001

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata

Provvedimento di tutela

D.Lgs. 42/2004 art. 10

Note

Cedri del Libano;