Giardino formale, Tremezzo (CO) - Lombardia

Villa del Balbianello_foto © alessio mesiano

La Villa posta sulla punta del Dosso d'Avedo proteso verso il centro del lago di Como, fu "luogo di delizie" del cardinale Durini alla fine del Settecento. Dopo numerosi passaggi e un lungo periodo di abbandono, nel 1974 divenne proprietà di Guido Monzino, famoso esploratore ed alpinista. Questi provvide al restauro sia del casino di residenza, che dello splendido giardino panoramico, vero fiore all’occhiello della villa. Parco: Il parco si presenta articolato con terrazze digradanti sul lago di Como e dominato dall’elegante loggia svettante sul punto più alto del promontorio. La particolare conformazione geologica del terreno impedì la creazione di un giardino formale “all’italiana”: qui il Monzino sviluppò in modo artistico e originalissimo l’esercizio del “controllo” della vegetazione, modellando con l’ars topiaria arbusti alberi e siepi. Grandi Platani potati “a candelabro”, alternati a statue, festoni di glicini, ingentiliscono la scenografica salita che si snoda tra ripidi tappeti erbosi collegando la villa con l’imbarcadero. Il giardino, pur ricco nella bella stagione di fioriture nei vasi e nelle aiuole, è giocato soprattutto sul contrasto tra le linee e i volumi scolpiti degli elementi vegetali che contrasta mirabilmente con la mutevole profondità del paesaggio del lago che lo circonda. Masse di allori (Laurus nobilis) a cuscino coprono i versanti; siepi di bosso squadrate si alternano a superficie erbose finemente rasate; Ficus repens annosi ricoprono muri e pilastri e, periodicamente potati, creano complesse e decorative volute verdi sulle colonne del loggiato; maestosi esemplari di canfora (Cinnamomum camphora) e leccio (Quercus ilex) perfettamente scolpiti ad ombrello risultano ben visibili da lago e annunciano la Villa a chi vi accede col battello. La villa è di proprietà del FAI dal 1988, che provvede alla manutenzione e alla valorizzazione del complesso: i giardinieri impegnano anche più di 3 mesi all’anno per mantenere le piante per lo più sempreverdi in forma nel corso delle stagioni.
Located on the tip of Dosso d'Avedo, leaning toward the center of Lake Como, "place of delights" of Cardinal Durini at the end of the eighteenth century, after several changes of ownership, the villa became the property in 1974 by Guido Monzino. These provident restoration of both the casino of residence, the beautiful rooftop garden, the pride of the villa, organized on terraces sloping down to the lake and dominated by the elegant loggia. A true masterpiece in its own right, where each element + was added as a function of the lake, its shores and the enchantment of water. The villa is owned by the FAI since 1988, which provides for the maintenance and enhancement of the complex.
Indirizzo Via Comoedia, 5 Loc. Tremezzina Tremezzo (CO) - Lombardia Accessibilità sì - aperto al pubblico
Telefono + 39 0344 56110 Orari apertura da venerdì 15 marzo a lunedì 6 gennaio - tutti i giorni tranne i lunedì e i mercoledì non festivi, dalle 10.00 alle 18.00
Fax + 39 0344 55575 Costo ingresso Solo Giardino: Intero 10€ - Ridotto 5€ - Iscritti FAI, NAT. TRUST, Amis Du Louvre, Portatori Di Handicap, Bambini fino a 5 anni: Gratuito - Studenti fino a 25 anni: 8€
E-mail faibalbianello@fondoambiente.it
Sito Web Villa del Balbianello – FAI Fondo Ambiente Italiano

Il giardino panoramico, strutturato su terrazze digradanti sul lago di Como, è dominato dall’elegante loggia a tre arcate, svettante sul punto più alto del promontorio. Un curatissimo viale conduce dal sagrato della piccola chiesa fino alla sommità del promontorio. Grandi Platani potati “a candelabro”, alternati a statue e ad annosi glicini, ingentiliscono la scenografica salita, che si snoda tra ripidi tappeti erbosi delimitati da siepi di bosso e di lauro. Sparsi nel parco si possono ammirare anche esemplari di lecci, canfore, magnolie e cipressi, oltre a splendidi cespugli di azalee e rododendri, con straordinarie fioriture tardo-primaverili. La particolare conformazione geologica del terreno impedì inizialmente la creazione di un giardino formale “all’italiana”, così come nel secolo XIX quella di un parco romantico “all’inglese”. Il Balbianello rappresenta quindi un vero e proprio unicum, reso suggestivo dalla perfetta fusione con il paesaggio lacustre che lo circonda.

Strutture architettoniche

Approdo
Chiesa
Loggia
Scultura
Statua
Terrazza.

Notizie storiche

La costruzione della villa e della loggia risale alla fine del XVIII secolo, quando il cardinale Angelo Maria Durini acquistò la punta di Lavedo, una romantica penisola sul lago di Como, per edificarvi un’appartata residenza destinata alla villeggiatura e ad incontri letterari. Il luogo aveva ospitato fino al XVI secolo un piccolo cenobio francescano, del quale rimane, unica testimonianza, la stretta facciata della originaria chiesetta con due campanili. Alla morte del cardinale, nel 1797, la villa appariva già costituita da due corpi quadrangolari comunicanti e da un elegante loggiato, con funzione di collegamento fra la biblioteca e il salotto della musica. La residenza passò in eredità a Luigi Porro Lambertenghi, nipote del Durini, che la trasformò in ritrovo per massoni e patrioti. Il volontario esilio di Luigi in Belgio favorì la vendita della proprietà all’amico Giuseppe Arconati Visconti che, insieme alla moglie Costanza, rese la villa un prestigioso salotto estivo frequentato da Berchet, Giusti e Manzoni. Successivamente con il passaggio della villa a Gianmartino Arconati Visconti, figlio di Giuseppe, il Balbianello venne arricchito dal parapetto in pietra, che delimita la terrazza. Dopo un lungo abbandono della proprietà, durato ben 39 anni, questa venne acquistata nel 1919 dal generale americano Butler Ames, a cui si devono importanti restauri degli arredi. Alla morte del generale, gli eredi vendettero il Balbianello a Guido Monzino, imprenditore, collezionista e viaggiatore milanese, che provvide a un nuovo restauro trasformando parte del complesso in museo privato dedicato ai ricordi di viaggio, alle collezioni d’arte e ai cimeli delle famose spedizioni da lui compiute. Nel 1988, alla morte di Monzino, la villa, gli arredi e lo splendido giardino del dosso di Lavedo vennero lasciati in eredità al FAI, per volontà testamentaria, con una dote che ne aiuta ancora oggi la manutenzione.

Epoca

secc. XVIII-XIX

Bibliografia

G. C. Bascapé, Ville e parchi del lago di Como, Como 1981, p. 72.

Mappa

Come arrivare



Condizione giuridica

Proprietà Privata

Provvedimento di tutela

D.lgs.42/2004

Note

Azalea; Bosso: siepi; Canfora; Cipresso; Glicine; Lauro; Leccio; Magnolia; Rododendro.

Lombardia Film Commission

Disponibilità elettrica :

Disponibilità acqua :

Bagni :

Accesso Carrabile :

Set già utilizzato :


Dettagli facilities :

Parcheggio all'esterno sulla strada. Loggia Segrè (90 mq) per appoggio attrezzature e materiali.

Galleria fotografica